La serata in piazza Mazzini
Campagna elettorale e musica nella notte di Macerata. Ieri sera in scena in piazza Mazzini, come regalo di compleanno per il candidato sindaco Roberto Cherubini (M5s) hanno sfidato il tempo incerto i Vincisgrassi. Pienone di pubblico e un’entusiasmo che prelude all’arrivo oggi del ministro Luigi Di Maio nella stessa piazza, insieme alla vicepresidente del Senato Paola Taverna e al vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo (leggi l’articolo). A poca distanza, alla Terrazza dei popoli dei Giardini Diaz, un altro pezzo di storia della musica nostrana: Marino Severini della Gang. Un’esibizione per accogliere Salvatore Prinzi, coordinatore nazionale di Potere al Popolo e e portavoce di Je So Pazz a Napoli. Una visita la sua che ricollega i fili del partito-movimento di sinistra con Macerata, dove ha una lista in appoggio al candidato sindaco Alberto Cicarè (Strada comune).
Il feteggiato Roberto Cherubini, candidato sindaco del M5S, sul palco di piazza Mazzini
«La storia di Potere al popolo è connessa con Macerata – ha ricordato Prinzi -. Potere al popolo nasce in quella confusione tra il 2017 e il 2018 in cui ci bruciava qualcosa dentro perché la lista più di sinistra era di D’Alema e sentivamo l’esigenza di fare qualcosa. Quando successero i fatti di Macerata, di Traini, per noi quello fu il segnale di una follia in cui stava precipitando il nostro Paese. Quando venimmo qua il 10 febbraio fu il primo corteo di Potere al popolo». Il riferimento è alla manifestazione antirazzista che raduno a Macerata migliaia di persone (leggi l’articolo). Prosegue Prinzi: «La destra sovranista non si scusò nemmeno per aver inzolfato gli animi finché qualcuno un po’ più “pazzo” prendesse un arma e sparasse ai neri». Dall’altro lato c’era «il Pd, che aveva costruito questa destra. Il partito dei ricchi e di chi comandava».
Potere al popolo si pone come alternativa: «Ancora oggi sosteniamo questa difficile posizione. Una posizione che dice: forse è possibile costruire comunità dove non c’è competizione del neoliberismo, né forme neotribali di aggregazione in base al colore della pelle o all’orientamento sessuale. Questo è lo sforzo degli ultimi due anni – spiega Prinzi -. Perché proprio da Macerata è nata una casa del popolo, che non a caso si chiama 10F. E anche l’esperienza di questa lista. Un’esperimento e un volontarismo di quei giorni che oggi si incarna in programmi e candidati».
Il progetto della lista di Cicarè, come ha ricordato lo stesso candidato durante il confronto tra aspiranti sindaci organizzato ieri da Cm, si definisce sì a sinistra ma in un’ottica di inclusi ed esclusi della società. «Siamo attenti alle persone più deboli e fragili, quelle che sono state messe più in difficoltà dalla crisi economica e del Covid. Più che una lista di sinistra siamo quelli del 99 percento. Quelli che stanno in basso contro quelli che stanno in alto. E ci pregiamo di poter rappresentare queste istanze».
(Fe. Nar.)
Il concerto dei Vincisgrassi in piazza Mazzini
In piazza Mazzini anche Gabriele Micarelli, candidato sindaco con la lista dei commercianti
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