Viaggio di gruppo dopo il diploma, al ritorno scoprono di essere positivi al Covid. Si tratta di tre ragazzi di Morrovalle e di uno di Montelupone, che erano partiti insieme ad un’altra trentina di coetanei per festeggiare la maturità. Sono rientrati sabato dalla vacanza. E qualcuno di loro ha mostrato lievi sintomi. Così lunedì il padre di uno dei giovani di Morrovalle ha chiesto al figlio di sottoporsi al tampone in una clinica privata e l’esito è stato positivo. E da martedì la situazione è stata presa in carico dal Servizio prevenzione dell’Asur. Nel frattempo sono risultati positivi altri due giovani di Morrovalle e il ragazzo di Montelupone. Quest’ultimo, però, si è sottoposto oggi ad un nuovo test, visto che il primo aveva dato una positività lieve. Il problema è che, da quando sono tornati, i ragazzi hanno avuto diversi contatti e uno di loro ha partecipato a una festa privata con alcune decine di persone. Tutti adesso si stanno sottoponendo ai test. Il timore, quindi, è che possa svilupparsi un focolaio come già accaduto recentemente in altre zone, in particolare a Montecopiolo nel Pesarese, dove dopo una festa sono risultati diversi positivi, con il Gores che ha anche attivato un particolare percorso di screening dedicato. «Mi preme segnalare – commenta il sindaco di Morrovalle Stefano Montemarani – quanto ci ricorda ogni giorno il ministero: il virus ancora circola ed è bene che tutti quanti si attengano alle misure per limitare il contagio. Auguro ai ragazzi una pronta guarigione e faccio i complimenti alle famiglie per la prova di maturità che hanno dato».
L’andamento giornaliero dei nuovi contagi (clicca sull’immagine per leggere il report integrale del Gores)
I due casi non figurano nel bollettino del Gores, che ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1.439 tamponi: 558 nel percorso nuove diagnosi, 666 nel percorso guariti e 215 nel percorso di screening relativo al focolaio di Montecopiolo. I positivi sono 6 nel percorso nuove diagnosi (2 della provincia di Pesaro Urbino, 2 della provincia di Ancona e 2 provenienti da fuori regione) e 3 del percorso di screening di Montecopiolo.
Ma no dai...il ritorno di alti numeri di casi Covid è solo colpa degli immigrati arrivati in barca, controllati con test e tamponi e rinchiusi in luoghi isolati in quarantena !!!
Qui non si tratta più di pensare solo al proprio nucleo familiare bisogna guardare più a largo e incominciare ad essere più generosi verso il prossimo
Bisogna essere ancora cauti e non pensare ne' che sia finito il pericolo ne' che non ci sia mai stato . Ormai in giro si vede molto lassismo la gente si è dimenticata di quello che abbiamo passato ! Stiamo attenti rimandiamo i festeggiamenti !!
bravi continuiamo cosi.andiamo dove ci pare e piace che il nuovo lockdown si avvicina..settembre come marzo
Milva Maccari concordo
Milva Maccari in Italia no???
se legge bene non ho fatto differenze
Incoscienti!
Con tutte le località turistiche che abbiamo in Italia...boh
Immaturi 3: la Quarantena
Quanti moralisti
Rimanere a casa no.......
mi chiedo....i genitori dove stanno
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Le sedicenti autorità – quelle che fanno scrivere che un locale è chiuso perché il gestore, andato in ospedale per tutt’altra cosa, ha ricevuto un tampone che ha scoperto qualcosa e che, prima, hanno violato la Costituzione angariando il cittadino sovrano con provvedimenti chiaramente incostituzionali, vedasi, per ultima, la sentenza del Giudice di Pace di Frosinone che ha annullato le cosiddette multe – mettano nero su bianco in un documento pubblico e da loro firmato, fondamentalmente:
1. quale tipologia di tampone è stata usata, con tutti i dettagli tecnico-scientifici sull’affidabilità della modalità di test;
2. cosa è stato trovato da quel tampone, con tutti i dati qualitativi e quantitativi;
3. tutte le referenze scientifiche disponibili che portano ad adottare determinate decisioni e non altre.
Questo perché la Costituzione e le leggi italiane prevedono alcuni criteri per l’adozione di provvedimenti aventi forza di legge e, ancora di più, per i provvedimenti amministrativi, fra cui la proporzionalità, l’economicità, l’efficacia, l’imparzialità, la pubblicità e la trasparenza.
E, infine, il metodo scientifico si deve basare sui fatti.
Ovviamente, è difficile.
Basti pensare che il governo, dopo essere ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR di Lazio che obbligava il governo medesimo a rilasciare entro 30 giorni i dati del sedicente Comitato Tecnico Scientifico che il governo ha detto essere stati alla base delle decisioni assunte, ha rilasciato una parte minimale dei medesimi documenti dai quali, peraltro, già si rilevano le assurdità di gestione della faccenda.
Figuriamoci quel che ci sarà scritto nel resto.