Cingoli, terzo caso di Coronavirus:
positiva una 56enne di Troviggiano

LA DONNA è stata ricoverata all'ospedale di Jesi. Ieri nel comune è stata chiusa la casa di riposo, dove era ospite una 89enne, pure lei contagiata. Il figlio della prima donna che ha contratto il virus: «Ci trattano come untori»

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Terzo caso di Coronavirus a Cingoli: a contrarre il Covid-19 una donna di 56 anni che vive nella frazione di Troviggiano. E’ stata ricoverata all’ospedale di Jesi. Le condizioni della donna al momento non sarebbero gravi. Ieri sempre a Cingoli c’era stato un altro caso, quello di una 89enne che era ospite della casa di riposo. Il comune ha disposto ieri la chiusura della struttura fino al 18 marzo vietando l’ingresso a chi non sia addetto alla struttura. Niente visite ai familiari dunque. Il primo caso a Cingoli era stato quello di una donna di 58 anni che vive in località Sant’Obrizio. Anche lei è stata ricoverata all’ospedale di Jesi.

I casi di Cingoli stanno preoccupando la popolazione del posto, si rincorrono in particolare i timori per un possibile focolaio nella casa di riposo. Il divieto di ingresso rimarrà per altri otto giorni, ma non si escludono proroghe dell’ordinanza. Alcune delle operatrici della struttura hanno deciso di mettersi in autoisolamento nelle proprie abitazioni, nonostante non abbiano sintomi riconducibili a infezione da coronavirus.

Intanto, si continua a sperare per la donna 58enne residente in località Sant’Obrizio, il primo caso confermato del territorio cingolano. Le condizioni della donna rimangono stabili. Il figlio maggiore della donna, che lavora in una grande parrucchieria dell’Anconetano, sottolinea come «Tanti brutti interventi sui social ci hanno fatto sentire in colpa per quello che è accaduto, ci trattano come untori. Invece noi siamo purtroppo nella terribile situazione di dover subire queste circostanze e la malattia di nostra madre». Il ragazzo è in quarantena insieme a suo fratello minore, ma entrambi stanno bene e risultano negativi all’infezione. E’ lui a raccontare che la mamma «era rimasta a casa da un mese, convalescente per un intervento al tunnel carpale della mano sinistra effettuato a Torrette il primo febbraio. Dopo dieci giorni era tornata a Torrette per farsi togliere i punti. Le è venuta la febbre alta quindici giorni dopo. La febbre si è abbassata dopo circa 48 ore, ma la settimana scorsa ha cominciato ad avvertire problemi respiratori gravissimi. Abbiamo chiamato il 118 ed è stata portata a Jesi. Fortunatamente in tanti ci sono stati vicini e ci aggrappiamo alla speranza di un lento miglioramento».

(Leo. Gi.)

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