«Non siamo contro i noccioleti ma serve che siano sostenibili per l’ecosistema. Manca la pianificazione territoriale e anche la carta di vocazionalità. Aspettiamo risposte dai nostri amministratori». Questo in sintesi l’appello di Italia nostra, associazione ambientalista che chiede chiarezza sui progetti che prevedono oltre mille ettari di noccioleti in provincia di Macerata (sommando quelli del progetto Ferrero e quelli di Loacker).
«Apprendiamo da Cronache Maceratesi che la cooperativa agricola Montesanto di Potenza Picena sta per iniziare l’impianto di questi arboreti in terreni di sua proprietà in zone imprecisate dell’entroterra maceratese (leggi l’articolo) . Non ne sappiamo l’estensione, ma durante la presentazione del progetto “Nocciola Italia” della Ferrero (tenutasi lo scorso 12 aprile all’abbadia di Fiastra e organizzata proprio insieme alla stessa Montesanto) si parlava di appezzamenti minimi da 100 ettari che, per diventare remunerativi dovrebbero arrivare ad almeno 500 ettari – dice l’associazione – Per le Marche, la Ferrero si aspettava l’adesione di almeno 1000 ettari di territorio tramite la sottoscrizione di un contratto della durata ventennale. È invece della scorsa estate la presentazione a Matelica del progetto “Nocciole insieme” della Loacker ma non ne conosciamo lo stato di attuazione e le adesioni in termini di estensioni di territorio (si parlava durante la presentazione del progetto di un’azienda potenzialmente interessata a Loro Piceno di 120-150 ettari). Ora, quanto sta avvenendo accende le nostre preoccupazioni anche se, vogliamo dirlo sin da subito, qui nessuno è contrario alla coltivazione dei noccioleti. Siamo infatti convinti che ogni attività agricola svolga un’importante funzione di manutenzione del territorio ma, affinché tale opera abbia risvolti realmente positivi su tutto l’ambiente, è necessario che quell’attività sia sostenibile».
L’incontro con Ferrero e Montesanto, a destra l’agronomo Ivan Seri
Prosegue Italia nostra: «Cosa significa che i nuovi noccioleti devono essere sostenibili? Nelle scienze ambientali ed economiche, è sostenibile quell’attività in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Un ecosistema in equilibrio è implicitamente sostenibile. Da quanto appena detto appare evidente la centralità della pianificazione territoriale, quell’attività amministrativa al cui interno vengono compiute delle scelte per il futuro di un territorio alla ricerca di quell’equilibrio: la nuova coltivazione porterà dei cambiamenti i cui impatti possibili dovrebbero essere dimensionati, valutati all’interno di un sistema complessivo e, se necessario, risarciti o mitigati con interventi compensativi, affinché le generazioni successive possano ancora godere di quell’ambiente. La regione Marche, purtroppo, non brilla in termini di pianificazione. Tutt’altro. E da qui deriva la nostra preoccupazione. Abbiamo una legge regionale urbanistica del 1992 quando tutte le altre regioni d’Italia hanno normative in ambito di gestione del territorio molto più avanzate e moderne. Abbiamo un piano paesistico ambientale del 1989 tanto disatteso quanto superato e adeguato solo preliminarmente alle prescrizioni del codice del paesaggio del 2004. Una norma regionale di impatto sugli impianti fotovoltaici uscita solo nel 2010, quando oramai le nostre campagne erano già state ampiamente devastate, per giungere infine alla mitica e vergognosa Valutazione di impatto ambientale (Via) ex post del 2013 con cui si autorizzò, in provincia di Macerata, la realizzazione di due impianti a biogas precedentemente realizzati».
Anche nel caso dei noccioleti «i presupposti non sono purtroppo incoraggianti. Durante la presentazione del progetto della Ferrero si parlò della redazione preliminare a qualsiasi nuovo impianto di una carta della vocazionalità, una mappa dei terreni con i requisiti necessari per la coltivazione delle nocciole. Noi non ne abbiamo notizia: qualcuno ne ha qualcuna?». Italia nostra chiude con l’appello che Alice Rohrwacher ha rivolto all’inizio di quest’anno ai presidenti di Umbria, Toscana e Lazio, regioni nei cui territori la nota regista ha rilevato i pesanti danni inflitti al paesaggio proprio dal massiccio impianto di nuovi noccioleti. Nell’appello la regista domanda: “Quali saranno i contraccolpi di un cambiamento così radicale del paesaggio, quali saranno le conseguenze dei trattamenti, dei fertilizzanti, dei diserbanti di una coltura così intensiva? Sono state fatte le dovute valutazioni di impatto ambientale, sulla salute pubblica, sulle preziose falde acquifere, sulle relazioni socio-economiche, sul turismo, per trasformazioni di tali vastità? Sono state coinvolte le istituzioni competenti, le Università, i comitati, la società civile per valutare se questa trasformazione sia davvero positiva per il territorio nel suo insieme?”. «Attendiamo fiduciosi le risposte dei nostri amministratori», conclude Italia nostra.
Noccioleti “Ferrero” nel Maceratese: firmato il contratto di filiera
Sul mio terreno c'erano delle piante di nocciola... non capisco quale disastro ambientale possano causare
Laura Corvini una pianta o 2 non sono un problema, ma quissi piantera' ettiri de nocelle trattandole con le peggio zozzerie ok portano lavoro benvenga la cosa , ma ripeto ma ha quale prezzo ????
Sicuramente più sostenibili della orim o delle attuali coltivazioni intensive in zona.... strano si voglia pensare al noccioleto sostenibile tralasciando tutto il resto.....
Eppure basterebbe leggere cosa succede ad Eseguire un'agricoltura intensiva.. Non capisco chi parla di investimenti o altro. L' acqua? La salute?..... Boh INTENSIVO è un'aggettivo che non si accosta a nessuna cosa di buono. Solo alle tasche di chi la fa.. E non di chi possiede il terreno o di chi vive nelle zone coltivate. È Semplice..
Italia Nostra non mi risulta vi siate tanto preoccupati quando hanno inondato le nostre campagne di pannelli solari!!!!
Questa protesta degli ambientalisti mi ricorda le proteste che gli stessi ambientalisti facevano negli anni in cui non era ultimata la superstrada Civitanova-Foligno. Dicevano che avrebbe deturpato l'ambiente, sconvolto il panorama, rovinato la vita degli abitanti dei paesini della zona. Proteste che sono evaporate al completamento della superstrada ma che hanno contribuito ai ritardi colossali che ci sono stati nel completamento della superstrada stessa. E i ritardi sono stati dei costi per quelli che in questi anni hanno "perso tempo" a percorrere la statale passando per Colfiorito o sono stati mancati incassi, ad esempio, per chi ha un'attività commerciale a Civitanova e che senz'altro avrebbe preferito avere clienti da Foligno anche 20 anni fa e non solo a partire dal 2016. Adesso abbiamo la fortuna che due colossi come Loacker e Ferrero vengono ad investire qua, e devo sentire ancora termini come impatto ambientale, relazioni socio-economiche, impatto sul turismo, società civile, bla bla bla!!!
Per qualcuno che grazie a Dio porta un po' di lavoro,qualcuno deve rompere le palle
Come la terra dei fuochi. Soldi per qualcuno e danni per altri. Come mai sono stati fatti togliere dalle regioni dove sono sempre stati??
Purtroppo l'Italia è un paese di ritardati che non meritano le bellezze che (chissà per quanto ancora) hanno.
Due colossi multinazionali vorrebbero impiantate noccioleti intensivi con relativi diserbanti e quant'altro. Le colture intensive questo sono. Sai che belle le Marche tutte impiantate a noccioline...che ci facciamo con i boschi di tartufi, porcini? Che ci facciamo con il paesaggio naturale? Le multinazionali ci sanno fare e sganciano il grano contante. Magari pure MacDonald vuole un pezzo dell'altopiano di Castelluccio per fare hamburger intensivi. Non si sa mai. Venite e prendete quello che volete, siamo in saldo tutto l'anno.
Ma scusate e perché non bloccate pure l aria che respiriamo ?mammamia che paese non ne usciremo piu
Protestate per la nocciola... ma siete sommersi dall'agricoltura intensiva e da altre colture molto più trattate... che strana visione!!!
Sono un problema anche i noccioleti?
Dove coltivate le nocciole intensive stanno distruggendo il territorio e le falde acquifere grazie all'uso esagerato di pesticidi, fitofarmaci e diserbanti. Ma comunque fate pure eh. Le Marche terremotate non valgono più nulla, venite e prendete ciò che volete.
bloccare tutto ed anche di più, tanto poi anche se pisciano fuori dal vaso i danni mica li pagano loro, ma la regione (cioè noi)....facile fare gli ambientalisti con il portafogli degli altri..
Non ce se crede, hanno da ridire anche su questo!!!!!
La pazzia più total
Ma nelle Marche abbiamo da sempre amministratori che non hanno a cuore il territorio Purtroppo!
Ma se fa polemica anche per piantare i noccioli??? E ssu
Se si parla di piantare altre piante ben venga, basta che venga fatto nel miglior modo. Ci sono appezzamenti di terra sperduti nelle campagne, soprattutto sotto i monti. Quindi se le cose si fanno con la testa non vedo dove sia il problema, come dicono altri è meglio delle colture intensive o pannelli solari
Fate ridere, secondo voi può esistere l'agricoltura naturale?
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Chissà che cosa ne pensano agronomi e botanici della Regione.
Da agronomo quello che consiglio è di ragionare a bocce ferme perché sono impianti perenni e investimenti importanti, da fare solo dove funzioni. Altrimenti rischiamo la stessa fine di quando si sono fatti gli impianti di noce e ciliegio da legno per legname di pregio. Sapete quanto legname di pregio abbiamo prodotto? Zero. Terreni fermi per anni e soldi buttati per niente. Siate cauti.
il problema non sono le piante di nocciole, nella mia zona ce ne sono di autoctone, quello che mi preoccupa sono gli impianti estensivi ed intensivi che oltre ad impattare il paesaggio hanno bisogno di fitofarmaci e concimi d’ aiuto.
Sono sicuro che quelli che ora approvano con leggerezza, domani saranno i primi a protestare non appena cambieranno i valori delle falde acquifere.
Purtroppo la penso come Nidhogg Maboh, mentre per chi critica gli ambientalisti mi ricordo trent’ anni fa quando venivano derisi per l’ effetto serra.
Amici connazionali…apriamo gli occhi per favore !!!!
Possibile che siamo sempre pronti a prostituirci per quattro soldi ?