di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
«I have a dream», è la prima frase che uno a uno i piccoli alunni e alunne della scuola Mestica recitano al microfono. Nell’ampio spiazzo delle ex Casermette di Macerata elencano i sogni che hanno in serbo, posando la loro personale prima pietra su quelle già allestite nel cantiere che parte ufficialmente oggi. Una lunga cerimonia iniziata questa mattina con l’arrivo della delegazione del Qatar a palazzo Buonaccorsi, in centro storico. Lo Stato benefattore che ha contribuito con ben 5,6 milioni di euro dei circa 7,7 necessari alla ricostruzione dell’istituto. Sei i mesi previsti per l’opera. Mentre il cantiere per la scuola media Dante Alighieri, che troverà spazio ugualmente alle ex Casermette in via Roma, deve ancora partire. Macerata celebra un traguardo – il primo – dopo il sisma del 2016.
Lo svelamento della targa
L’arrivo a palazzo Buonaccorsi
Ad accogliere alle 10 gli ambasciatori Khalifa Bin Jassim Al-Kuwari e Abdulaziz Nin Ahmed Al Malki, il primo anche direttore generale del Qatar Fund For Development, il sindaco Romano Carancini insieme alla giunta e ad alcuni consiglieri comunali, anche di minoranza. Presente anche il commissario alla Ricostruzione Paola De Micheli, il sottosegretario all’Istruzione Salvatore Giuliano, il rettore dell’università di Macerata, Francesco Adornato, e il nuovo prefetto Iolanda Rolli. Dalla Regione il presidente Luca Ceriscioli e l’assessore Angelo Sciapichetti.
«Macerata – ha detto Carancini – è una piccola città. Che ha fatto della cultura un valore assoluto». La visita infatti lascia incantati gli ospiti, condotti fino alla sala dell’Eneide per la presentazione del progetto. «Ci piace dire – ha aggiunto il sindaco aprendo la serie di interventi -, che questa occasione, ancora prima che per le scuole, è per aprire una relazione. Realizzeremo un vero e proprio campus scolastico al quale manca un pezzetto. Ci dovrebbe sorgere un impianto sportivo ancora non finanziato. Ma speriamo il nostro governo possa aiutarci a realizzarlo, pensando ai nostri ragazzi».
Khalifa Bin Jassim Al-Kuwari ha spiegato la visione del suo Paese rispetto a questa importante donazione. «Il nostro più ampio obiettivo è lo sviluppo sostenibile nell’educazione. Crediamo che questo investimento sarà davvero dei bambini di Macerata. Rappresenterà anche un messaggio di speranza per ricostruire la fiducia della popolazione che ha avuto tante vittime nella tragedia del terremoto. Questa scuola è un ponte culturale tra il Qatar e l’Italia». L’ambasciatore ha aggiunto che la volontà è «riportare la vita alla sua naturalezza, sanare i danni del terremoto con spirito di solidarietà e operosità. Il mio Paese sin dal primo momento del terremoto ha ordinato di dare ogni sforzo per alleggerire le sofferenze della popolazione, soprattutto dei bambini che hanno perso la loro seconda casa. Cioè la scuola. Siamo fieri di conoscere queste bellissime zone, abitate da gente originale ed operosa».
Il commissario De Micheli ha ribadito che la «ricostruzione sarà difficile ma assolutamente possibile. E’ una questione più grande e più seria di qualsiasi posizione politica. Nelle montagne qui dietro, che spero voi possiate visitare, continueranno a esserci comunità vivaci in grado di dare una grande qualità della vita. Anche superiore a quella precedente al terremoto». Il governatore Luca Ceriscioli ha portato il suo ringraziamento al Qatar: «Il vostro dono è nel cuore della ricostruzione. Ma è molto importante – ha aggiunto rivolto più al sottosegretario che agli ambasciatori -, che vengano mantenuti gli organici in queste scuole». Giuliano si è dedicato all’importanza della formazione. «Nella scuola – ha sottolineato -, si contribuisce a realizzare i sogni delle nuove generazioni. Grazie al grande dono del Qatar potremo fare scuola in un modo nuovo. Qui il governo ha fissato una priorità con procedure di finanziamento che si realizzeranno in modo ancora più veloce e trasparente».
Dopo la presentazione del progetto, che prevede uno sviluppo della struttura per 4mila metri quadri per 455 alunni (e anche 5mila metri quadri di parcheggi e 8mila di verde attrezzato), la cerimonia si è spostata nel cantiere vero e proprio. Sono stati suonati i due inni nazionali e la preside della Mestica, Sabina Tombesi, ha donato alla delegazione e al sottosegretario una foto della vecchia scuola in centro. «Grazie – hanno detto i bambini al microfono, in perfetto inglese -, sappiamo di non essere soli perché qualcuno così lontano ha preso a cuore la nostra situazione».
Paola De Micheli parla con titolari ditta a cui sono affidati i lavori
Il prefetto Iolanda Rolli
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Quanti ricordi: Venticinque anni in quella ‘”casermetta'”. Bello che sia ‘”rinata'” come Scuola! Spero e mi auguro che le Autorità cittadine insieme alle Associazioni dell’Arma Aeronautica presenti in Provincia possano rimettere al ‘”suo posto'” ed a perenne ricordo per le nuove generazioni i ‘”monumenti'” già esistenti ed ora posti in luoghi ‘”limbo'” (lontano dal ‘”dagli occhi e lontani dal cuore'”). Penso che “‘ le casermette'” possano meritare questo ricordo visto che per oltre 50 anni ha fatto parte della storia maceratese e che gran parte dei cittadini maceratesi (moltissimi hanno anche vestito la divisa azzurra) hanno sempre accolto con benevolenza e simpatia.
Pecunia non olet, ma non è il Qatar lo stato arabo più indiziato di aver favorito e foraggiato l’Isis? Non hanno lanciato questa accusa così devastante anche gli stessi paese arabi del golfo, isolando il Quatar diplomaticamente ed economicamente proprio per tale motivo?
Complimenti a Bommarito per il commento !!! Contropartite ???
Per Bommarito. Ma è la prova certa che sono antirazzisti!
“L’ ISIS l’abbiamo creato noi”H.C. Candidata alla Presidenza degli USa.”Regeni,una questione familiare;noi abbiamo diversi interessi con l’Egitto”.M.S. Ministro degli Interni.Abbiamo rapporti commerciali con Stati Uniti,Russia che stanno dietro a tutte le guerre,li avevamo con dittatori come Gheddafi.Berlusconi a proposito delle tangenti ENI sosteneva che erano una normalita’ se volevamo il gas.Il mondo capitalistico e’ marcio,questa operazione sara’ come un riciclo di denaro sporco,ma almeno avremo una nuova scuola.Da avvocato un commento del genere non me lo sarei aspettato visto che per soldi deve difendere di tutto,ma qui si tratta della solita campagna elettorale/denigratoria contro Carancini che vi assicuro grazie a voi restera’ in sella fino alla fine.P.C. di contropartite ne avrei potute citare molte altre,ma credo che bastino per rendervi conto dell’ipocrisia latente .
Il Quatar è uno dei paesi islamici più integralisti nell’applicazione della legge coranica che controlla lo Stato, (quanto di più lontano dalle regole dell’Occidente), più ricchi e maggiori finanziatori dell’espansione dell’islam in Europa attraverso l’apertura dei cosiddetti “centri culturali” e moschee, non fa nulla per nulla…..
Neanche gli ltaliani fanno nulla per nulla,cosi gli americani,i russi,i cinesi,gli israeliani,gli arabi…………Cosi va’ il mondo.Abbiamo imparato l’inglese impareremo l’arabo,dopo il cinese.Nuove opportunita’.
Ma la pecunia che gli Stati Uniti hanno riversato sull’Italia, in funzione antisovietica (ostacolando l’ascesa delle forze comuniste e socialiste) nel dopoguerra, quella odorava? Inoltre non hanno forse foraggiato una decina di dittature sparse ovunque (a partire dall’America latina)? Però dato che, nonostante tutto, hanno aiutato la ricostruzione del paese ( e un bel po’ di ragazzi americani vi hanno perso la vita) mi viene da dire grazie, come grazie, su scala più piccola, posso dirlo al Qatar, tanto più che non mi sembra abbiano imposto l’obbligo della religione islamica, o chiesto le convinzioni personali e politiche dei prossimi docenti! Se poi tra qualche tempo emergeranno “contropartite” dubbie, toglierò quel grazie.
Se l’Iran trovasse qualche spicciolo per rifare le strade!
Per Poloni. L’Iran potrebbe rifare le persiane, mettendole al posto delle tapparelle.
Berlusconiano?