di Marco Ribechi (foto di Fabio Falcioni)
Esplode l’energia di Kataklò allo Sferisterio ed è pioggia di applausi. La scuola di Athletic Dance Theatre, nata a Milano dall’idea dell’ex ginnasta olimpica Giulia Staccioli, ha conquistato l’arena in uno spettacolo di circa un’ora e mezza in cui sono state omaggiate le principali discipline sportive come suggeriva il titolo dell’appuntamento “Play”.
Proprio con questo stile Kataklò ha conquistato le platee di tutto il mondo dopo l’esordio all’apertura delle olimpiadi invernali di Torino del 2006. Tra le discipline scelte anche la dedica al gioco del pallone col bracciale per cui l’attuale tempio della lirica fu in origine costruito. Il pubblico ha sfiorato il tutto esaurito in una serata in cui hanno brillato le doti atletiche, coreografiche e di danza dei sei protagonisti sul palco. Un allestimento scarno, minimale, privo di ogni scenografia ad eccezione di semplici cubi posti all’occorrenza e usati come pedane. Persino lo spazio scenico, con qualche delusione di molti dei presenti, si riduce a una piccola area centrale delle dimensioni di un teatro al chiuso. Il centro dell’attenzione è quindi tutto catturato dai corpi dei danzatori e dalla loro espressione di potenza e agilità in una successione di quadri dedicati principalmente ad attività sportive olimpiche, ognuna che prevede un uso diverso del corpo mutuato da differenti ritmi musicali.
Spettacolare lo sci con una serie di movimenti con i piedi fissati al suolo che hanno mostrato tutta la sinuosità e la flessibilità possibile del corpo umano. Curioso anche il nuoto sincronizzato in una coreografia a testa in giù immersa in un mondo acquatico. E poi ancora la lotta greco romana, o forse l’intero mondo delle arti marziali in cui i corpi dei danzatori sono stati utilizzati per enfatizzare ribaltamenti e proiezioni in successione. Per il calcio gli esercizi si sono svolti attorno alla porta in complicate evoluzioni e posizioni di equilibrio statico al limite della forza umana.
Ogni movimento del gruppo Kataklò appare semplice e armonioso ma l’abilità tecnica dei danzatori è proprio quella di riuscire ad esprimere leggerezza in delle posture che per essere mantenute richiedono una preparazione atletica di altissimo livello. Gli oggetti dello sport si trasformano negli attrezzi della ginnastica, racchette da tennis, biciclette, bandiere, ogni elemento viene reinterpretato fondendosi armoniosamente con le danze. Lo sport e la danza diventano così spazio di indagine, momenti di studio delle infinite capacità espressive e meccaniche dei corpi. Al termine dello show il pubblico, composto anche da atleti, studenti delle varie scuole di danza della zona ed appassionati, esplode in un fragoroso battito di mani consacrando anche la danza nella casa della lirica maceratese.
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