Un’estate all’insegna di musica e spettacolo quella targata RisorgiMarche, che tornerà con la terza edizione. A darne l’annuncio ufficiale è lo stesso ideatore del festival, Neri Marcorè, in un video diffuso dalla pagina Facebook dell’evento.
«Sto contattando nuovi artisti – fa sapere l’istrionico attore marchigiano –, e ringrazio quelli che hanno dato vita a spettacoli straordinari nelle due precedenti edizioni. Quella terra duramente colpita dalle scosse di terremoto di 3 anni fa è tornata a rivivere grazie alla musica e alla solidarietà delle persone che si sono messe in cammino per raggiungere prati e montagne. Quest’anno si riparte, c’è ancora bisogno di dare una mano. Lo facciamo grazie agli artisti che generosamente presteranno la loro opera e soprattutto grazie alle persone che vorranno venire nelle Marche e vedere come è la situazione in questo momento perché è tutt’altro che risolta. C’è ancora bisogno di lavorare e di tenere alta l’attenzione su quelle zone».
Il concertone di Jovanotti della scorsa estate a Matelica
Tutte le informazioni sugli artisti e sulle date dei concerti dell’edizione 2019 saranno fornite nelle prossime settimane. Nelle due precedenti edizioni, RisorgiMarche ha portato nelle terre colpite dal sisma 29 concerti gratuiti, riuscendo a far arrivare 240mila persone da tutta Italia per un indotto di 4-5 milioni di euro. Nell’ultima data della scorsa estate, 70 mila persone hanno percorso a piedi 8 km all’andata e 8 al ritorno, per assistere al concerto evento di Jovanotti.
RisorgiMarche, verso l'edizione 2019
Finalmente RisorgiMarche.Vi abbiamo fatto attendere per capire se e quando sarebbe partita la terza edizione.In questi mesi abbiamo riflettuto molto sul significato del festival, sull’incredibile lavoro fatto e sui risultati raggiunti.Ma abbiamo riflettuto soprattutto sul futuro, su cosa vogliamo che RisorgiMarche sia. Perché oggi non ci si può “accontentare”.Quello che RisorgiMarche ha innescato nei suoi primi 2 anni va oltre il semplice concerto su un prato, tra la bellezze delle nostre montagne.Va oltre l’incontro di migliaia di persone, oltre l’impegno di istituzioni, associazioni e partner privati.Qui, grazie al vostro supporto e alla vostra correttezza, è stato veicolato un messaggio inequivocabile, e cioè che queste comunità, nonostante tutto, sono ancora vive e lottano quotidianamente per continuare ad esserlo.A noi – insieme a tutti voi – il compito di rendere ancora più significativo il cammino intrapreso.Continuiamo a camminare, popolo di RisorgiMarche.
Pubblicato da RisorgiMarche su Venerdì 7 giugno 2019
L'intera Risorgimarche è costata 315.000 euro, meno del costo di ricostruzione di una sola casa (per la mia a visso il primo preventivo è 400.000 ...). Ha portato un indotto stimato tra i 4-5 milioni nelle zone del cratere, oltre a mantenere viva l'attenzione su tutta la zona e le problematiche della ricostruzione. Non mi pare proprio una pagliacciata. Se con gli stessi soldi riesci ad organizzare qualcosa di meglio fatti avanti.
Va bene che è risorgimarche ma non deve per forza travestirsi da Gesù
La ricostruzione è ferma dal giorno del terremoto. Le aziende hanno chiuso o hanno delocalizzato. Però mi raccomando continuate a fare spettacoli che servono solo alla pubblicità degli artisti che partecipano. Che pagliacciata.
Infatti sono stati fatti partire cantieri con queste iniziative. Ma per favore.
Perché commentare sempre in negativo alzate il sedere è venite,Risorgimarche almeno se ne parla non Siamo nell'oscurità Grazie Neri Marcorè Marchigiano
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Marcorè, di grazia! e in che che sono consistite ,invece, in sostanza, sostanza in money, le tue precedenti manifestazioni per quelle località? No, facci capire, perché qui sennò sembriamo tutti un branco di scemi che non apprezzano lo sforzo artistico di chi come te.
…ma siamo proprio sicuri che serva questo alle zone terremotate, oppure magari che gli stessi artisti investano (le possibilità non gli mancano) in altro modo in quelle zone, se veramente vogliono farle risorgere!? gv
Sarà anche vero che “nemo propheta in patria”, ma la lettura dei due commenti precedenti lascia basiti.
Aspettando che chi sminuisce il valore delle iniziative di Marcorè faccia di più e di meglio, mi limito a ricordare una frase di Giovanni Falcone: “la cultura del sospetto non è l’anticamera della verità”, ma (per non voler infierire), solo della calunnia.
Io ci voglio vedere in queste splendide manifestazioni solamente un attirare l’attenzione dei media e dell’ Italia intera su queste zone martoriate dal terremoto… vorrei fosse solo questo,ci spero con tutto il cuore
@Paolo Meschini. Siccome, mi pare di capire, lei sia un altissimo intellettuale sdegnoso di commenti semplici come il mio, nel quale mi limitavo a dire che Marcoré, con la sua mano santa , lascia poi tutto come trova finiti
i concerti estivi, Le dedico un testo consono alla sua spiccata altezza: Le nuvole di Fabrizio De André.Spero apprezzi l’alta citazione, seppure inferiore e più modesta , certo, alla sua di Giovanni Falcone( che qui, fra l’altro, non c’entrava una beata cippa!)Saluti cari!
Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri
Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore
Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.
Signor Paolucci, al di là del commento del signor Meschini (!!), che in virtù delle sue convinzioni (da dove gli deriveranno, poi!?) parla di calunnie e di altre cosette “varie”, per non dire “avariate”, anche io spero in quel che spera Lei, ma siccome di queste cose ho una gran “bella” esperienza (bella si fa per dire, ovviamente..), anche la mia resta una speranza vana e, sempre il signor Meschini (!!), avrebbe dovuto capire a cosa io mi riferissi, ma mi rendo conto che non è per tutti. gv
Marcorè, non trucidare più Fabrizio de André.
Grazie Neri Marcorè e grazie a tutti quelli che parteciperanno all’organizzazione di Risorgimarche 2019. Io abito a Macerata e fortunatamente posso solo lontanamente immaginare tutte le problematiche che si stanno affrontando nei paesi del nostro entroterra; ogni iniziativa che viene fatta nella direzione di portare un beneficio a favore delle zone terremotate è sempre degna di lode e ripeto, Ogni Iniziativa, qualunque essa sia!!!!
Ottima notizia! A tutti quelli che hanno criticato dico che a chiacchiere sempre tutti bravissimi contro chi fa qua che cosa ! Non ho visto però altre proposte migliori ! E dire che i soldi dell’iniziativa si dovrebbero destinare alla ricostruzione allora questo è vero per tante altre attivita e iniziative. Demagogia e basta….. a dimenticavo: ogni pollice verso che accompagnerà questo commento lo considero una medaglia al petto ! Mai vorrei essere d’accordo con i disfattisti
Gentile Signora Tamara, io, che in fatto di cippe non ho grande dimestichezza, non mi permetto nemmeno di contraddirLa, ma La ringrazio per aver fornito l’interpretazione autentica del Suo pensiero perché, nella sua primitiva (e, forse, affrettata) stesura, lasciava adito ad interpretazioni ben diverse che, come “Le nuvole” dello splendido brano da Lei citato, “vanno,
vengono, ogni tanto si fermano e, quando si fermano, sono nere come il corvo”.
Gentile Sig. Giuseppe, Le chiedo scusa se, del tutto digiuno di conoscenze filosofico-umanistiche, non sono riuscito a comprendere il senso del Suo alato commento! E le chiedo scusa se, da ignorante qual sono, leggendolo, mi è tornata in mente quella vecchia (e fin troppo sfruttata) battuta secondo cui “chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna agli insegnanti”.
…signor Meschini, lasci perdere, mi creda, citare frasi “famose” è per me molto più facile che per Lei, ma, in questo caso, non ne vale proprio la pena. Se Lei non ha capito che il mio commento era per dire che di artisti benefattori ne ho conosciuti talmente tanti, nel corso della mia vita, che mi posso permettere (pur considerandomi uno che sa solo un po’ di qualche cosa e non ne sono mai così completamente sicuro e che sicuramente a livello “accademico” sarò molto più “ignorante ” di Lei) di nutrire notevoli dubbi sulla vera bontà dei loro “interventi” ed in più, come ho cercato anche di dire prima, che molti di quei soldi che comunque sono serviti all’evento (indotto o non indotto…), si potevano usare diversamente. Io non credo che gli artisti sugli “altipiani” abbiano, per così dire, lavorato “aggratis”, ma si saranno fatti, come sempre, pagare e, con tutti i soldini che Jovanotti, per esempio, ha accumulato in tutti questi decenni di canzonette, non possa fare diversi tipi di investimenti in quella zona, perché la maggior parte degli artisti, con i soldi guadagnati, investe in tante altre cose e non solo in..arte. Per concludere le dico solo che io non ho studiato filosofia a scuola, come magari ha fatto Lei, ma se parliamo del “fare”, non mi è mai mancato nella vita e non mi mancherà mai, non so a Lei, ed è stato molte volte proprio questo fare che mi ha lasciato, osservando tanti altri magari con nobilissimi ideali, basito. Ossequi. gv