«È in atto una guerra tra fazioni politiche a livello nazionale che contagia ovviamente Regioni e Comuni. In nome di questa guerra ed in nome della tanto sbandierata responsabilità nei confronti dei cittadini in difficoltà si sta semplicemente perdendo tempo». Francesco Pastorella, coordinatore dei comitati Terremoto centro Italia, punta il dito contro la bagarre politica che si anima in questi giorni sul tema del sisma. E non risparmia nessuno.
Francesco Pastorella
«Fazioni opposte tirano per la giacchetta i terremotati accusando chi c’è ora di non far nulla, mentre quando erano al governo hanno fatto, eccome, ma molto male! Chi c’è ora sembra imbalsamato e non si comprende perché, visto che quando era all’opposizione aveva idee chiarissime e proposte non soltanto condivisibili, ma anche necessarie ad evitare la desertificazione delle nostre terre. Eppure ad oggi il nulla. Se li sento parlare – prosegue Pastorella – dicono tutti cose condivisibili, ma all’atto pratico, di concreto non c’è nulla se non 12mila posti di lavoro perduti, metà delle macerie ancora da portare via, solo il 10 percento di pratiche per la ricostruzione approvate, contributi per la delocalizzazione delle attività non pervenuti, ricostruzione pubblica mai partita, tasso di povertà in crescita, utilizzo ansiolitici a livelli mai riscontrati prima, sae inadeguate, inadatte, con muffa e funghi. E poi urbanizzazioni delle aree sae fatte non a regola d’arte e pericolose in molti, troppi casi. Viabilità non ripristinata e bandi di gara che durano anni, ennesima finanziaria scivolata con qualche proroga e nessuna novità di rilievo. In questo desolante quadro, le Regioni stanno facendo le pulci sul giorno in più e giorno in meno necessari per il rinnovo di contratti di un carrozzone che impiega almeno cinque mesi per aprire,per la prima volta, una pratica ed un anno (in media) per decisionarla (Pastorella si riferisce agli Uffici ricostruzione, ndr). A tal proposito, visto che i politici che governavano fino a ieri si lamentano per i tempi del rinnovo del personale degli Uffici ricostruzione, ci permettiamo di consigliare vivamente di dividere opportunamente quel numero di risorse, incrementando il numero dei tecnici istruttori (delle pratiche) a scapito dell’incomprensibile esercito di amministrativi (che speriamo non servano a tappare qualche buco e siano dedicati a supportare i terremotati- motivo per il quale sono stati assunti). Ribadiamo, non siamo stupidi e non facciamo finta di protestare – conclude Pastorella -. Abbiamo organizzato quattro manifestazioni e con la coerenza di chi protesta se le cose vanno male, a prescindere da chia sia al governo, se continueranno a prenderci in giro ed a perdere tempo, faremo le nostre mosse contro tutti, quelli di prima e quelli di adesso e stavolta. Basta con le parole. Non resteremo a guardare mentre vi scannate in vista delle prossime elezioni».
Credo che si stia proprio ignorando le esigenze non solo della gente ma anche delle aziende ,col passare del tempo la gente si staccherà dal territorio e inizierà a cercare lavoro altrove, solo le persone nate e cresciute con una memoria storica lasciatagli in eredità dal nonno o dal padre riuscirà a riportare in auge quei territori bellissimi.Fate presto.....
Inutile dare la colpa a presunte guerre tra fazioni politiche...da parte di questo governo c’è totale disinteresse per le questioni dei terremotati. Totale disinteresse
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E questo sarebbe il governo del cambiamento? Come gli altri anzi peggio perché stanno tradendo la fiducia che hanno ricevuto il 4 marzo scorso. Hanno altro da pensare come i protestanti francesi, le trivellazioni e le banche da salvare (Carige docet!).