Il sindaco Romano Carancini illustra il progetto del nuovo campus alle Casermette
Una veduta aerea del campus con i due istituti e la grande palestra
di Claudio Ricci
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Un campus scolastico comprensivo di due istituti, una palestra da 2.200 metri quadrati, una piazza e un centro direzionale dove potranno sorgere uffici, attività commerciali, una rsa, e forse anche la tanto discussa cittadella giudiziaria. Il tutto circondato dal verde. L’amministrazione presenta il progetto del nuovo campus scolastico “Dante Alighieri- Enrico Mestica” che sorgerà nell’area ex Saram. I muri delle Casermette verranno abbattuti e verrà realizzata una strada che collegherà via Roma al quartiere San Francesco tramite una nuova rotonda (forse due). Un lotto da 24mila metri quadrati che sarà occupato in un primo momento dai due nuovi istituti comprensivi che sostituiranno gli edifici di via dei Sibillini e di via Giuliozzi resi totalmente inagibili dal sisma ed entrati nell’ordinanza delle prime 21 scuole da ricostruire nell’area del cratere.
GLI ASSESSORI – In primo piano Stefania Monteverde (Scuola) e Narciso Ricotta (Lavori pubblici)
L’OPERAZIONE – Costo del progetto, che lunedì finirà sui banchi del Consiglio comunale: 12 milioni di euro. Di questi, 3 milioni verranno sborsati dal Comune tramite la permuta a Cassa depositi e prestiti (proprietaria delle Casermette) dei complessi Alighieri (valutato 500mila euro) e Mestica (1,5 milioni) con annessa la chiesa di San Barnaba (450mila euro). Questi ultimi saranno ceduti al Comune dall’Ircr. Vanno sommati 350mila euro di atti burocratici. “Si tratta del più importante intervento della storia del Comune – le parole del sindaco Romano Carancini – e tra i più importanti nel settore dell’edilizia scolastica. Un’operazione complessa che pensa pubblico e costruita con soggetti pubblici come Cassa depositi e prestiti e Ircr che hanno dimostrato senso di squadra e collaborazione. Si tratta di una scelta politica di cui Macerata ha beneficiato come altri comuni. Non si può criticare lo Stato in maniera pregiudiziale. La priorità data alle scuole è stata davvero concreta”. A Cdp spetterà l’onere della demolizione dei 3 edifici che un tempo ospitavano l’aeronautica e gli oneri di urbanizzazione. “Non c’è alcuna variante urbanistica, né speculazioni edilizie, né favori a nessuno” gioca d’anticipo il sindaco sull’opposizione. Sull’ipotesi Rsa l’amministrazione ha avviato contatti con la fondazione Carima che – dice Carancini si è dimostrata interessata e potrebbe finanziare. Comunque sarà cdp a decidere a cosa destinare la parte direzionale. Se volesse metterci un supermercato potrebbe farlo. L’amministrazione può solo orientare le scelte. La Rsa costituirebbe un elemento portante di uno spazio che avrà quanto più possibile una destinazione pubblica”.
I TEMPI – I due appalti per i 2 istituti che che ospiteranno in totale 823 studenti partiranno non appena i tecnici diretti da Tristano Luchetti consegneranno il progetto all’ufficio ricostruzione. “Non prima di fine marzo, inizio aprile” chiarisce Carancini che sulla tempistica ammette “La comunicazione è arrivata in comune il 17 gennaio. Se riuscissimo a chiudere in 15 mesi saremmo stracontenti. L’ufficio ricostruzione ha dato un 100 giorni (prorogabili) per la realizzazione una volta affidata la gara il che potrebbe non avvenire prima di fine luglio. Non possiamo illuderci di avere le scuole prima della primavera 2018”.
Il capo dell’Ufficio Tecnico Tristano Luchetti responsabile del progetto con l’architetto Giulia Paoloni
IL PROGETTO – Due edifici speculari con telaio in legno costruiti con la tecnica dell’ edilizia a secco che non prevede l’uso di calcestruzzi. L’istituto Alighieri di 2.543 metri quadrati (per una volumetria di poco superiore a 20mila metri cubi) comprenderà 21 aule, 5 laboratori, una mensa da 80 posti, 1 aula magna e 1 palestra da 370 metri. Si svilupperà su due piani e comunicherà tramite uno spazio esterno con il Mestica. Che a sua volta si estenderà su 2.543 metri e ospiterà una scuola dell’infanzia costituita da 3 aule (al piano terra), una scuola primaria di 5 aule e 2 laboratori, e una scuola media con 12 aule e 5 laboratori. Anche qui ci saranno una mensa da 120 posti, 1 aula magna e una palestra da 370 metri. Si aggiungono gli impianti sportivi outdoor che saranno utilizzabili dalla cittadinanza. Solo in un secondo momento partirà il lotto della palestra da 2.216 metri che potrà ospitare anche grandi eventi. “Parliamo di 60mila metri cubi e 10mila metri calpestabili totali – spiega Luchetti – ma l’edilizia a secco ha tempi di realizzazione molto rapidi. Si punterà al massimo confort ed efficienza energetica con un impianto fotovoltaico da 160 kilowatt. L’ambizione è di fare un polo a consumo zero in classe A3/4. Le forme saranno semplici e squadrate con molta attenzione alla fluidità degli spazi e colori tono su tono molto naturali. Oltre al verde esterno per cui Cdp ha chiesto la massima attenzione le scuole saranno dotate di un giardino interno.
VERGINI, SALESIANI E CONVITTO – “Riconfermato tutto l’impegno sulla nuova scuola delle Vergini e l’acquisizione dei Salesiani – chiarisce Carancini – Ci sarà un effetto domino sul dimensionamento scolastico di cui occorrerà tener conto”. Sul convitto inagibile: “Siamo in attesa di risposte – dice il sindaco – anche lì non sappiamo se potrà essere adeguato sismicamente o bisognerà delocalizzare. Attendiamo indicazioni ma la speranza è che possa rimanere dove si trova”.
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VAI ROMANO, QUEL SEDIME HA DATO TANTO, FACCIAMOLO RINASCERE, OTTIMO PROGETTO, NEL PROGETTO INSERISCI UN MONUMENTO CHE RICORDI QUELLO CHE ERA QUEL LUOGO, MAGARI SPOSTANDO L’ALA CHE È STATA POSIZIONATA IN QUEL POSTO DOVE NON LA VEDE NESSUNO, TU SAI DI COSA PARLO.
vediamo…si parlava,la MOnteverde di otto mesi,,quindi vediamo 2018 ovvero forse 2020/22??? E poi…un polo scolastico..giusto..una parte commerciale…ORRORE e raccapriccio e vediamo i negozi ed i supermercati che sono gia’ presenti che ci facciamo il sugo???!!! la cittadella Giudiziaria??? Ma stiamo scherzando???? e perche’ non ci lasciamo anche l’ufficio immigrazione!!!
Come le piscine…paro paro
La futura qualità architettonica della cittadella della ex Caserma Aeronautica non interessa proprio. Si va per le spicce. Si fa un progettino con riga e squadra nell’Italico “dolce stil geometresco dopoguerra” e via ai lavori. Quattro scacconi divisi da una via centrale e via i lotti tagliati come se fosse una pizza, di qua una scuola di là forse un centro commerciale, senza continuità alcuna con il tessuto urbano esistente.
Il progetto che Carancini definisce epocale, nasce sul basso profilo in partenza. Ci conforta sapere però, che qualsiasi forma esso assuma, sarà costruito con il legno, cosa che favorirà in futuro la sua rapida dipartita, visto che il materiale prescelto non è eterno, ma che resiste bene alle scosse sismiche. Sarà per nostro fortuna “a corta memoria”.
Per dirla francamente non credo ci siano progettisti all’interno delle strutture comunali capaci di realizzare un’opera in grado di lasciare il “segno”. Certo siamo in un epoca di grande risparmio e nessuno potrebbe sostenere di fare buona amministrazione incaricando qualche architetto esperto e capace al di fuori della struttura pubblica. Ma allora è più onesto chiamare le cose come stanno: verranno costruiti degli edifici scolastici nel solco e nella tradizione delle scuole che purtroppo ben conosciamo. Fatte e progettate per lo più da uffici pubblici che hanno dimostrato sul campo la loro incapacità di esprimere un’edilizia degna di essere annoverata nel solco della progettazione architettonica, ma anche fosse, solo funzionale e ben fatta.
Il fatto poi che il centro città, quello storico, sia privato di un plesso scolastico come la scuola Mestica non fa nulla. Che vada in malora! Troppi sono i problemi che si presentano al mantenimento delle sue funzioni vitali. Troppo difficile! Vada per il “divertimentificio” e le mense ristoratrici.
Nessuno parla più del Convitto oggi abbandonato, ristrutturato malissimo dal Comune appunto, i cui lavori durati 10 anni e terminati solo pochi anni fa, mostravano fin dai primi giorni della sua nuova vita le approssimazioni compiute nel corso di lavori mal congegnati e peggio eseguiti. Bene d’inestimabile valore che ha subito anche nelle parti ristrutturate danni da terremoto evidentissimi.
Siamo sempre alle solite. Chi controlla il controllore? Con quale coscienza si afferma che pubblico è grande, bello e giusto comunque e quantunque?
Arch. Guido Strinati
Quando il Sindaco dice che quel coacervo di funzioni, tutte ad alta intensità d’uso e tutte coagulate dentro il recinto delle casermette all’interno di un tessuto urbano già fortemente congestionato, sarà il più grande intervento della storia del Comune di Macerata dimostra: 1) che non conosce la storia della città che amministra; 2) che è totalmente privo di cultura, visione strategica e sensibilità urbanistico-architettonica, 3) che ignora gli elementi basilari di un buon governo del territorio in vista del miglioramento della qualità di vita urbana, 4)che non sa promuovere un confronto pubblico serio sulle idee pur rispettando le necessità dettate dallo stato di emergenza. Dunque, è questa la vera speculazione dannosa che deve essere evitata e non quella retorica sulle varianti urbanistiche.
Giusto, Pigliacampo! Hanno dimenticato di inserire le piscine nel complesso scolasticogiudiziariocommerciale! Ma che è una sorta di feuilleton, Liala…che roba è? E perchè non mettere anche un bell’orologio finto marmo coi pupi sulla piazza centrale della cittadella periferica, così, tanto per attrarre meglio? senza direzionale, oggi, ” No Martini no party”?
Seriamente.
Complimenti ai due architetti intervenuti, Strinati e Iommi: fatevi sentire, sensibilizzate , dirottate verso un’estetica meno facilona , fate valere le vostre professionalità nel mezzo della più piena mediocrità.
P.s. per chi non sapesse o ricordasse, sai che novità: la scuola tutta realizzata in legno, a suo tempo c’era a Macerata, ai Giardini Diaz. Bellissima, vivissima. Anche senza direzionale intorno.
sarà un campus o sarà un fondus?
Campus, Pavoni, campus miraculorum.
Quindi, da quanto scritto, se non ho capito male:
A) La Cassa Depositi & Prestiti si accolla tutti i lavori di demolizione delle Casermette.
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B) In cambio (permuta) si prende 2 edifici (Mestica e Dante Alighieri) che sul mercato, allo stato attuale, dovrebbero avere un valore prossimo allo zero e che, comunque, prima di poter essere riutilizzati/trasformati necessitano di opere di consolidamento, migliorie, rifacimento strutturale…
Oltre a questo, la Cassa Dep. & Presiti, si accatta anche una chiesa (chissà da dove scappa fuori il valore di quasi MEZZO miliore di euro)…
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[[[[[vorrei conoscerli quei geni sciiiiiieeeeeentifici ed eeeeeeconomici, quegli essssspertissimi internazionali di urbanistica, quei famossissimissimi maestri di come si amministra della Cassa, che fanno NON economiche operazioni simili]]]]]
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C) Alle ex Casermette assieme alle 2 scuole, tanto per non farci mancare nulla, il solito centro commerciale/direzionale visto che -a Macerata- se ne sentiva la mancanza (e che nessuno provi a dire che è la solita speculazione edilizia, mascherata da intervento amministrativo, perdincibacco!!!)
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D) Da quanto scritto, allo stato attuale, sembrerebbe che qualcuno difetti dei più elementari principi di matematica: 12 milioni il costo complessivo [[[[[[alzi la mano chi già non immagina un probabile aumento dei costi in corso d’opera???]]]]]], ma al momento, sembrerebbe ci siano risorse per circa 5 milioni e mezzo (fondi comunali, permute, ecc.)
Tra l’altro i 3 milioni li prendiamo con un altro mutuo?? OPPURE SONO I SOLDI DELLE MERAVIGLIOSE PISCINE A FONTEFREGNACCIASCODELLA, MAI REALIZZATE???
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D) Tralasciamo poi la più elementare conoscenza degli aspetti urbanistici ed architettonici e della storia maceratese, benissimo spiegati nei commenti sopra
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Come non poter rimanere allibiti da cotanto dilettantismo allo sbaraglio?
Forse, a forza di Glandi Livoluzioni Cultulali, qualcuno ha cominciato veramente a ricredersi un novello Cesare, un Alessandro Magno….
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Ma sappiamo benissimo come finirà la storia, di Alessandro non resterà nulla, mentre, di Magno, restera probabilmente tanto…
Il terremoto oltre ai disagi che ha causato ci offre un’opportunità unica: rinnovare una parte delle strutture delle scuole cittadine. Ha fatto bene l’Amministrazione Comunale cogliere l’opportunità sfruttando una parte del terreno delle ex Casermette per avviare i conseguenti lavori di costruzione già nella prima fase di ricostruzione post terremoto. Solo un’opposizione sorda e cieca può non approvare la delibera e sostenere insieme il bene di Macerata.