L’intervento dei vigili del fuoco nell’azienda Castello di Beccerica
Il crollo della stalla dell’azienda Castello di Beccerica
di Federica Nardi
A Gualdo l’emergenza neve è senza fine e rischiano di venire giù altre stalle dopo che ieri le aziende Lai e Castello di Beccerica hanno perso decine di mucche e pecore a causa del crollo delle strutture (leggi l’articolo). Anche a Visso una stalla è crollata e un vitellino è morto a causa del gelo. Coldiretti segnala che 600 mucche e 5mila pecore restano esposti al maltempo che ha colpito la provincia.
Crolli all’azienda Lai sotto il peso della neve
Dalle ore drammatiche di ieri, per la famiglia Lai a Gualdo “non è cambiato niente – dice Laura Lai – i soccorsi non riescono ad arrivare perché ci sono 3 chilometri di strada sbrecciata impercorribile. Non abbiamo elettricità e questo vuol dire che non riusciamo nemmeno a capire quanti animali sono morti perché servono rullini per rimuovere le strutture di ferro crollate”. E ora, senza mezzi e con la pioggia in arrivo, “rischiamo che la neve diventi ancora più pesante e che crollino altre due strutture con 1.200 pecore dentro. Siamo disperati. Abbiamo bisogno che i vigili del fuoco arrivino con le piattaforme per togliere la neve dai tetti”. Laura Lai e la sua famiglia vivono accanto agli animali, nella casa su cui dal terremoto pende un provvedimento di sicurezza. La Regione “ci aveva promesso le tensostrutture per le stalle dal 24 agosto – dice Lai – si trattava di 4 moduli per gli animali. E invece niente. Ieri e oggi la Regione non si è sentita. Non ci hanno chiesto né come stiamo né di cosa abbiamo bisogno. È arrivata solo la Coldiretti che ci ha portato un generatore per l’elettricità”. I vigili sono riusciti invece a raggiungere l’allevamento di Beccerica, in località Castello, dove il crollo della stalla ha ucciso e ferito circa 70 mucche. “Gli interventi sono ancora in corso, da ieri pomeriggio – dice Enrico Beccerica, nipote del titolare Umberto –. Sono arrivati i vigili del fuoco, l’esercito e la Protezione civile con le gru. La struttura è grande, 50 metri per 12, e ancora non siamo riusciti a capire precisamente quanti animali sono morti. Ci sono anche mucche ferite e da abbattere”. Per lo zio 75enne, titolare dell’attività, “è il crollo dei sacrifici di una vita – dice Enrico – aspettava da 5 mesi 4 moduli dalla Regione per gli animali, la neve è arrivata prima. La stalla è completamente a terra. Ha dedicato una vita a questa attività, era la sua passione”.
Il camper dove vive la famiglia Sbardellati, sommerso dalla neve
Il vitello morto per gli stenti a Visso
Ed è proprio la Coldiretti che oggi in una nota segnala un altro crollo, quello della stalla dell’azienda Giovannini e Sbardellati nella frazione Aschio di Visso, dove però non sono morti animali. Almeno non per il crollo, perché ieri notte “un vitello è morto a causa del freddo – dice Lamberto Sbardellati -. Aveva un mese e non so se è l’unico perché nella bufera abbiamo perso degli animali e non sappiamo che fine hanno fatto”.
Anche qui si aspettavano le tensostrutture della Regione da agosto (leggi l’articolo). “Se ne fregano – dice Sbardellati – stanno caldi mica hanno da pensare a me nella bufera, con un’infezione alla gamba e 60 vacche fuori, maiali e pecore. La strada me la sono aperta da solo, con la ruspa, erano due giorni che non riuscivo a raggiungere le bestie”. La Coldiretti fa il punto: “600 mucche e 5mila pecore sono al momento senza riparo in posti spesso irraggiungibili. Nelle aziende isolate, come il Pastorello di Cupi, a Visso, gli allevatori sono stati costretti a gettare il latte”. Mobilitati anche i trattori della Coldiretti attrezzati come spalaneve per aiutare nell’emergenza nelle zone di campagna ma in molte zone servono ruspe e turbine dell’esercito.
Sbardellati al lavoro per liberare la strada con la ruspa
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Mi vergogno di essere italiana
Io proverei a telefonare alla Boldrini, prima di tutto per invitarla a pranzo per farla un po’ magnà, poi per informarla dei fatti perché con quello che aveva detto secondo me non sa niente della neve ecc.
Un governo scellerato
A questa gentaglia bisogna fargliela pagare nel solo modo che possa far loro male…alla prima occasione che ci lasciano votare spazziamo via tutta questa gente che fin qui ha avuto a che fare con il potere , destra e sinistra spazziamoli via tutti, mandiamoli a lavorare se ne sono capaci, votiamo CHIUNQUE FINORA NON HA AVUTO POTERE DA DX A SX, non possono fare peggio di questi ladri e incapaci che ci stanno devastando x il loro tornaconto…smettiamola di essere pecore.
Com’è possibile che succeda tutto questo, o meglio si parla sempre di prevenzione e poi quando serve non si fa??? Ci sentiamo indignati, forse anche impotenti perché possiamo sfasciare la faccia a qualcuno che non ci sta tanto simpatico ma è avvicinabile, ma a questi animali che possiamo fare? Affidarsi al voto come suggerisce Paolucci, sì, ma per quando si rivota Cerescioli avrà già terminato di fare quello per cui si dà anima e core e che gli darà un bel futuro, ben pagatogli da chi ha interesse a che vada avanti così, spedito per la sua strada, senza trovare neanche una buccia di banana che gli fa saltare qualche femore. Così non va, ci scordiamo sempre che l’unione fa la forza e quando la neve sarà sciolta, tutte le strade non porteranno solo a Roma, per noi troppo lontana e di cui non mi pare che stiamo sotto la sua ala protettrice, ma porteranno anche ad Ancona. Il resto è sottinteso e molto comprensibile. Bisogna che qualcuno organizzi, ma non solo per andare a lamentarsi per un singolo ospedale che viene smontato ma per tutto quello che la dabbenaggine di certi elementi, falsi, meno che mediocri, leccafondi al sapor di scoreggia, sta o non sta facendo aspettando che qualcuno magari li lodi, quando vanno ad accompagnare quella teoria di vacche politiche nelle zone dove la gente è talmente esasperata che magari qualcuna di queste vacche le vorrebbe vedere infilzate nella neve mente un somaro ogni tanto gli si avvicina e guardando la vacca politica tremante dal freddo, diritto negli occhi, parte con un bello sputacchione che subito inizia a gelarsi. E naturalmente ciò non toglie che qualcuno intanto porti avanti le sue battaglie personali, magari mature all’apertura delle controversie.
Vogliono far sparire le piccole aziende ,vera vergogna!!!!
di bugie Renzi & Co. ne hanno dette tante e ne vediamo gli effetti. C’è solo da distruggere il PD, non più partito progressista e di Sinistra a favore dei lavoratori, diventato ormai un partito demoniaco che segue i dettati delle logge angloamericane massoniche e finanziarie, che per intanto vogliono distruggere la naturale identità nei nostri figli e nipoti con il Gender nelle scuole, di cui è fautrice la nota ministra “zero tituli”.
Cosa possiamo fare x aiutarvi??
Quando i nostri politici vengono a farci visita….accogliamoli come meritano anziché applaudirli e omaggiarli. ….
Tutti a lamentarsi perché ci hanno lasciati soli e in mezzo a un mare d8 “merda”……ma tutti a “chinarsi” e ad omaggiare i signori politici, quando vengono a prometterci mari e monti…
Dobbiamo vergognarci e riflettere su quello che siamo. ….un paese di anime tristi …
Voglio andare controcorrente. Ma gli allevatori che avevano ed hanno le stalle con i tetti con due metri di neve non possono prendere una pala e togliere la neve? Manca anche senso civico, vogliamo che qualcuno venga a fare questo lavoro? Se vedo che il mio terrazzo ha troppa neve la tolgo.
L’associszione Fattoria Bellavista in Crespina Pisa, in via Valderio 20, mette a disposizione le proprie strutture, di 5 box e 5 paddock, per cavalli, un campo completamente recintato idoneo per 40 50 pecore o altri animali delle zone terremotate o colpite dalla violenta nevicata.
Siamo lieti di accogliere e poter aiutare chi in questo momento si trova in seria difficoltà.
Si prega condividere.