L’area dove dovrebbero sorgere le piscine
Romano Carancini
di Claudio Ricci
“L’università non vuole tornare indietro. In un incontro il nuovo rettore ha espresso la volontà comune di proseguire nel progetto delle piscine una volta ultimata la risoluzione della convenzione con la Fontescodella”. Così il sindaco Romano Carancini riprende i fili del nuovo polo natatorio di Macerata. L’occasione viene da un’interpellanza del capogruppo di Forza Italia Riccardo Sacchi sulle intenzioni dell’amministrazione dopo il mancato inizio dei lavori e l’ammissione della società di non poter proseguire i lavori nelle modalità del progetto sottoscritto.
Riccardo Sacchi
Tra i dubbi sollevati da Sacchi quelli relativi alle spese sostenute dal Comune rispetto al mutuo acceso per la realizzazione dell’opera, quelle per i progetti e le consulenze commissionate e per i ritardi dell’amministrazione rispetto alla diffida del privato a cominciare i lavori prima e dopo la delimitazione del cantiere avvenuta nel gennaio 2016. “Questa è la madre dei fallimenti politici ed economici di questa amministrazione. Stiamo pagando un mutuo da 4 milioni di euro e interessi passivi da 800 mila euro per una piscina che non si farà in quei termini. Non sono contento di avere ragione”. Il sindaco ha rendicontato sull’esborso di risorse da parte dell’ente: “C’è un mutuo da 1 milione e 497 mila euro. L’università partner del progetto ha rimborsato il comune per 213 mila euro. Dall’ateneo dobbiamo incassare 641mila euro. Intanto la cassa depositi e prestiti ha restituito 742mila euro di interessi per mancato utilizzo del prestito. Le spese riguardano il costo di validazione del progetto da 69 mila euro, assistenza scavi 8.900 euro, consulenze legali per 18mila, per un totale di 97mila euro”. La prospettiva per la realizzazione delle tanto attese piscine passa necessariamente attraverso la risoluzione della convenzione con Fontescodella.
Francesco Adornato
“Ad oggi non c’ è ancora la costituzione in mora formale da parte dell’avvocato Lucchetti – ha specificato Carancini – Nei giorni scorsi ci sono stati incontri tra l’ufficio tecnico e il legale per valutare se perseguire la costituzione in mora. Intanto non è stata attivata ancora la polizza fideiussoria del valore di 582mila euro a garanzia degli obblighi della società”. Forte l’attacco di Sacchi sul mancato obiettivo: “Il dato di riscuotere ancora dall’università 640mila euro è politico. Lacché ha sempre spiegato in maniera molto chiara dicendo che non vedeva chiarezza nel progetto. Questa piscina ci è costata ad oggi tra 1,6 milioni e 1,8 milioni di euro. Una cifra che di questi tempi fa venire la pelle d’oca. Quello che ci preoccupa sono i ritardi nel prendere atto del cantiere che non partiva. Dubito della sua onestà politica. Non posso credere che da quando la procedura sia iniziata, lei non fosse a conoscenza delle difficoltà del consorzio di imprese, a partire dalla capofila Sielpa. Anziché ammettere le difficoltà della crisi ha passato la patata bollente alla società aggiudicataria”. “L’amministrazione risponde politicamente di un obiettivo che non si è raggiunto ma non si fa carico degli adempimenti dei soggetti – è stata la risposta del primo cittadino – Il tentativo di attribuire al sindaco la mancata realizzazione necessita di correttezza della valutazione di quanto avvenuto. Il punto di partenza è la delibera consiliare del 2013 in cui viene riformulato un intero progetto. Politicamente me ne faccio carico- elezioni 2015. Ma io credo che ognuno si debba prendere la propria. Noi non possiamo garantire se un soggetto imprenditore sia serio o no. Abbiamo consegnato l’area a maggio 2015. Dopo la nomina del nuovo rettore c’è oggi una volontà comune di proseguire nel progetto. Credo che da qui a poco tempo in Consiglio si debba porre il tema di come realizzare l’impianto.
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Grande Luciano Ligabue..
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“… a parte che ho ancora il vomito per quello che riescono a dire,
Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare…..”!
Ancora con le piscine? E basta!
Le fantomatiche nuove piscine e l’operazione Park Sì, per come si sono sviluppate e poi arenate (il polo natatorio) o concluse (l’acquisto ad un prezzo assurdo del parcheggio di via Mugnoz), sono i due grandi peccati mortali delle giunte Carancini.