Il Cus di via Valerio
di Federica Nardi
Le piscine di Fontescodella perdono i 2 milioni di euro dell’università di Macerata. L’ateneo formalizzerà presto la decisione di impiegare altrove i fondi che aveva tenuto in serbo da 15 anni per il polo natatorio. Questi soldi, una volta svincolati, serviranno per la sistemazione del Cus di via Valerio. Nei progetti quello di eliminare il campo centrale del Cus e costruire una nuova palazzina dotata di palestra, uffici e uno spazio di aggregazione per gli studenti dotato di ogni confort. Che fine faranno le piscine di Fontescodella senza il contributo dell’università? La loro costruzione, già complicata dallo stallo della ditta Fontescodella spa, incaricata dei lavori, e dalla sua richiesta di ripensare il piano economico dell’opera, diventa sempre meno probabile. Sul tema il cda dell’ateneo avrebbe lasciato la porta aperta al Comune che, se si svincolerà dagli impegni contrattuali con la Fontescodella spa, avrà a disposizione, sempre in via Valerio, uno spazio per ripensare il progetto del polo natatorio. Anche qui condividendo le spese con l’ateneo. La conferma ufficiale potrebbe arrivare a giorni, dopo un passaggio obbligato in Comune per rivedere i termini economici dell’accordo che vedeva ateneo e ente pubblico dividersi le spese (2 milioni di euro ciascuno) di un progetto i cui lavori non sono mai cominciati. Ma la decisione sembra ormai presa. Dopo il cda dell’università del 30 settembre lo stesso assessore Narciso Ricotta aveva lasciato intendere un ripensamento dell’ateneo e del Comune sull’impegno preso con la Fontescodella spa (leggi l’articolo). Tanto che l’ente ha affidato la questione all’avvocato Alessandro Lucchetti che dovrà, contratto alla mano, valutare se ci siano i termini per svincolarsi da un progetto la cui vicenda a molti appare ormai al capolinea.
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Le società è belle dispari, uno è poco due e troppi.
Queste (mancate) piscine saranno ricordate come la Waterloo dell’Amministrazione Carancini……
La cacciata della Lube… il buco nell’acqua con le piscine… lo sport a Macerata è “fuori dal Comune”?