Piscine, un ambizioso impianto a Piediripa
L’idea è di un gruppo di privati

MACERATA - Dovesse fallire il progetto a Fontescodella, alcuni imprenditori sarebbero pronti a realizzare un impianto nella frazione. Intanto dopo l'uscita dell'università dal progetto del polo natatorio una cordata è pronta a subentrare. Massimo Ramundo, della Asd Marche Multisport: "La disponibilità c'è ancora. Si può fare anche senza i soldi dell'ateneo. Ma dividere parte sportiva e commerciale significa andare subito in perdita"

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fontescodella (29)

 

di Federica Nardi

Se la piscina a Fontescodella non andrà in porto i privati hanno già un’alternativa, ancora più ambiziosa: un terreno a Piediripa che ospiterebbe, nei piani, una piscina olimpionica dotata di tutti i confort, un centro sportivo e il contorno di attività commerciali ormai indispensabili in ogni progetto di impianto sportivo che si rispetti. L’intenzione c’è, il terreno anche. In una zona che molti definiscono la più attrattiva di Macerata a livello commerciale. Ma le speranze per il progetto della piscina comunale a Fontescodella non sono esaurite. Nonostante l’università abbia tolto dal tavolo i suoi 2 milioni di euro, lasciando aperta la porta al Comune per un nuovo progetto vicino al Cus di via Valerio, è tornata a farsi sentire la cordata di imprenditori che a marzo avevano tentato invano di subentrare alla Fontescodella spa nella realizzazione del polo natatorio. «La questione era semplice – racconta Massimo Ramundo, della Asd Marche Multisport, che nella cordata ha avuto un ruolo attivo – A metà marzo abbiamo proposto alla Fontescodella spa due alternative: finanziare l’opera con la garanzia di una società di gestione di nostra composizione oppure acquisire le quote così avremmo pensato a tutto noi. Alle stesse condizioni dell’appalto vinto». La risposta? Non scende in cifre Ramundo che si limita a dire «ci hanno risposto: per uscire vogliamo questi soldi. Non abbiamo potuto accettare». E il Comune «lo sapeva, ma già erano in fase di rottura con la Fontescodella spa e c’era il contratto di inizio lavori firmato, era una questione che dovevamo risolvere tra imprese». Poi i lavori non ci sono stati se non per la perimetrazione dell’area, è arrivata la crisi e la proposta della Fontescodella spa di “spacchettare” il progetto, dividendo polo natatorio e parte commerciale. Il Comune ha affidato ai legali la questione ma adesso «il gruppo di imprese interessato a marzo non è scomparso – dice Ramundo – c’è ancora questa possibilità e si può fare Fontescodella anche senza i soldi dell’università. Certo, il Comune dovrebbe garantire un contributo su una spesa di circa 9 milioni di euro». Sullo spacchettamento del progetto proposto dalla Fontescodella spa: «non ha senso – dice Ramundo – Non realizzare la piscina insieme alla parte commerciale vuol dire andare in perdita da subito». Il rischio adesso è che «se il Comune rescinde il contratto – dice Ramundo – si può bloccare tutto per altri 10 anni».



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