di Andrea Busiello
“Da oggi inizia la programmazione della Maceratese per il futuro“. Sono le parole della presidentessa Maria Francesca Tardella nella sala stampa commentando il post Maceratese-Siena (leggi l’articolo). “Con la vittoria odierna siamo salvi quindi possiamo iniziare a pensare alla prossima stagione – dice la Tardella – Il Siena ci ha concesso tantissimo ma merito a noi per aver affrontato la partita con il piglio giusto. Dedico il successo all’avvocato Giancarlo Nascimbeni che domani compirà 70 anni”.
I ragazzi della Curva Just sono rimasti fuori dallo stadio per protestare contro qualche tifoso che nel corso della gara con l’Ancona aveva sollevato dei cori non graditi: “Li ringrazio per il sostegno da fuori – dice la presidentessa – ma dico loro che con 800 paganti non si può fare la Lega Pro, forse non si riesce a fare nemmeno la Promozione”.
Volto disteso per mister Bucchi che a fine gara commenta con soddisfazione il pieno contro i toscani: “Individualmente abbiamo vinto tutti i duelli e abbiamo disputato un’ottima prestazione. Un pizzico di rammarico per il secondo gol subìto: in quel momento eravamo padroni del campo e dovevamo essere più attenti”. La Maceratese resta in zona play off e il tecnico è raggiante: “Si respira un grande entusiasmo in città. Spingiamoci tutti insieme verso la realizzazione di un sogno“.
Nei minuti di recupero c’è stato l’esordio in prima squadra del giovane difensore classe 1998 della Berretti biancorossa Salvatore Rizzo: “Si meritava questo premio. Lui come altri ragazzi che si allenano con noi dall’inizio della stagione sono il futuro della Maceratese. Vedremo se nel corso del campionato ci sarà spazio per qualcun altro”. Il match winner di giornata, Fabio Foglia, ha stregato tutti con la sua tripletta: “Non ho mai fatto una doppietta, figurarsi tre gol in una partita. Mi sono portato il pallone a casa (gesto solito per chi realizza una tripletta, ndr) ma più che per l’aspetto personale sono felice per la bella vittoria della squadra”. Sulla sponda senese a parlare è stato l’allenatore Guido Carboni: “Abbiamo giocato un primo tempo inqualificabile. Chiedo scusa io per primo a tutti. Sapevamo di giocare contro una squadra forte ma oggi ci abbiamo messo molto del nostro per agevolare gli avversari. Se in ogni contrasto arrivi secondo c’è davvero poco da fare”. Con il successo odierno la Maceratese difende il terzo posto (l’Ancona gioca domani a Savona ed è attualmente a -6) e si porta a -3 dal Pisa che ha pareggiato 1 a 1 a Rimini.
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800 paganti?”qualcuno” che ha volutamente rotto il feeling pubblico allenatore squadra,provi a fare l’esame di coscienza…..
Buttiamo via le barriere, abbassiamo i prezzi, riempiamo
Macerata di bandiere e ufficializziamo l’obbiettivo: Play off
per tentare la scalata alla B.
Ingresso libero per le donne.
Evitiamo polemiche e tutti uniti per ottenere l’obbiettivo!!!!
Bucchi: entusiasmo in città mah, progammare il futuro com 800 paganti mah….
Caro Gabriele continuo a pensare che se il motivo della scarsa presenza di pubblico sia quello che dici tu, dico che i maceratesi sono degli autolesionisti. Sai quelli che si acciaccano i colleoni da soli.
Dispiace dirlo ma purtroppo noi maceratesi siamo così, pronti sempre a far polemica a criticare ogni cosa, anche quelle belle, anche quelle che vanno bene… Fondamentalmente autolesionisti. A distanza di 8 mesi sembrano ancora più demenziali le polemiche sulla “mancata conferma” di Magi e degli invincibili, eppure c’è chi per ripicca non vede l’ora che la Rata perda e poter dire “vedete.. Avevamo ragione noi”… Eppure è stata costruita, la squadra più forte vista a Macerata negli ultimi 40 anni (sono i numeri e la classifica a dirlo), sono arrivati giocatori di spessore, è stato creato un gruppo che ha raggiunto la salvezza (obbiettivo dichiarato) con 10 giornate di anticipo. Ma cosa importa? L’importante è criticare! Criticare sempre!
Oggi si è visto buon calcio e allo Stadio si sono divertiti anche i bambini sarebbe ancor piu’ bello con tribuna e gradinata piene per l’entusiasmo di tutti e per l’atmosfera di festa. Grazie Mister Bucchi e un Applauso ai Ragazzi
A salvezza ormai praticamente raggiunta, mi tolgo qualche sassolino dalla scarpa.
Feliziani ha ragione: a Macerata la logica del “io l’avio ditto” è imperante. Si gode più degli insuccessi altrui che dei successi propri. Quando, tuttavia, gli insuccessi altrui non arrivano e – anzi! – si costruiscono cose straordinarie, si resta chiusi in casa a rosicare. Forse è così dappertutto, non so, ma certamente questa è una città popolata in gran parte da “quilli che l’avia ditto”.
La presidente ha perfettamente ragione: con 800 paganti si fa la Promozione, non la Lega Pro. Tanto peggio se questi 800 paganti si registrano contro una squadra che fino a pochissimi anni fa era in serie A. Da cosa dipende questa scarsa affluenza? La crisi economica? No, ci sono 5 euro di differenza tra il prezzo del biglietto di quest’anno e quello dell’anno scorso. Le difficoltà nel raggiungere lo stadio e le stringenti misure di sicurezza? Si, secondo me questo è un forte deterrente soprattutto per la popolazione meno giovane che è costretta a fare una trafila più simile a quella dell’organizzazione di un’operazione di guerra che di una partita di calcio. Rispetto a questo, si può fare ben poco: non è bastato un comportamento esemplare della tifoseria nel corso di tanti anni per convincere chi di dovere che i sostenitori della Rata non sono delinquenti ma persone civili e corrette. Qualche tempo fa ho provato a sensibilizzare il consiglio comunale con un ordine del giorno in materia ma mi hanno seguito in quattro gatti: ovvio, no? E chi si mette contro il “potere”???. L’unica soluzione è pubblicizzare ed efficientare il bus navetta promosso dagli “Amici della Rata”: qualche decina di spettatori in più dovrebbe portarli. Un’analisi approfondita l’ha offerta Mario Stoccuto nelle pagine di “Cuore Biancorosso”, invito tutti a leggerla con attenzione.
Le divisioni (reali o occasionali) tra tribuna e curva? Boh, francamente conosco poco e male e non me la sento di esprimermi. Dico solo che sostenere la squadra da via Panfilo non aiuta né la squadra né la società né il calcio maceratese.
Voglio soffermarmi su di un altro aspetto che poi è quello che molti ritengono centrale, secondo me a torto: la mancata riconferma di Magi e degli “Invincibili” dello scorso anno. Chi li rimpiange (e magari non viene allo stadio proprio per questo) secondo me è vicino al delirio. Potrei in qualche modo capire se la Maceratese si barcamenasse in fondo alla classifica insieme al Savona e alla Lupa Roma ma la squadra E’TERZA IN CLASSIFICA e, da neopromossa, sta LOTTANDO PER I PLAY-OFF, non per i play-out. Sono cinquant’anni che il calcio maceratese non raggiunge certe vette, ma siamo fuori di testa???
Quanti degli “Invincibili” oggi disputano un campionato di Lega Pro? E’la società a non aver confermato Magi o piuttosto lui ad aver fatto scelte diverse forse per paura di “bruciarsi” con un budget poverissimo? L’ho detto e scritto in ogni dove: non finirò mai di ringraziare quella squadra e quell’allenatore per averci regalato questo sogno ma – adesso che questo sogno è diventato realtà – è delirante viverlo davanti ad un PC o non viverlo affatto.
In ogni caso, giocatori e tecnici passano: restano le società, le maglie, i colori. Le bandiere nel calcio sono sempre di meno. I Rivera, i Baresi, i Totti si sono estinti o si stanno – purtroppo – definitivamente estinguendo. Ognuno fa le proprie scelte in base alla propria convenienza, è triste ma è vero.
Quindi, ripeto, chi non viene allo stadio perché voleva confermati gli Invincibili probabilmente voleva una squadra impantanata nel fondo della classifica. Io, francamente, “non mi lego a questa schiera, morrò pecora nera” (Guccini, Canzone di notte n.2).
Ultima questione: “non vengo allo stadio perché mi è antipatica la Tardella”. Sulle simpatie o antipatie personali non si può disquisire più di tanto. Tuttavia, questa motivazione mi ricorda tanto coloro che, in politica, votano i candidati sulla base del canone antipatia/simpatia o bellezza/bruttezza e non sulla base delle idee, delle proposte, dei fatti.
Qui i fatti dicono una cosa soltanto: in un lustro siamo passati dal giocare su campetti indecenti contro squadre semi-parrocchiali ad affrontare compagini come il Siena, la Spal e il Pisa.
Adesso fate voi: state a casa perché è più comodo, perché non ci sono più gli Invincibili, perché la Tardella vi è antipatica, perché i tifosi della gradinata hanno una “filosofia” (sic!) diversa da quelli della curva. Io oggi sono rimasto a casa per malattia ed ho sofferto le pene dell’inferno perché sono consapevole che un momento come questo – se continueremo ad essere in 800 paganti – non potrò più riviverlo. Se la media è quella di mezzo secolo alla volta, i miei 46 anni non me lo consentiranno.
ma allora cosa fare se allo stadio siamo sempre quei mille?
….certo giocar di sabato toglie la possibilità’ di avere come pubblico tutti quei ragazzi che verrebbero allo stadio ma impegnati con le loro squadre in quanto a loro volta calciatori a varie categorie. O forse la possibilità di vedere la partita in streaming toglie spettatori paganti.
Qualsiasi fosse il problema di questa infelice situazione, dev’essere al più presto risolto. Lo merita la dott.ssa, lo merita la squadra e quanti hanno contribuito alla realizzazione di un sogno. E lo meritiamo anche noi, mille tifosi, che da sempre abbiamo creduto a questo progetto.
Cosa fare?
Certamente continuare a pubblicizzare, parlare, raccontare, dipingere questa bella realtà a chi ci è attorno e mostra ancora diffidenza. Se solo ognuno di noi mille convince un conoscente….lo stadio avrebbe un aspetto di certo più consistente.
E intanto x domenica, senza ripensamenti, a mangiar tortelli e tigelle in casa degli estensi!
Il nemico non è dietro le porte, ma proprio dentro casa. Ce cimentete quando osiamo mandarvi una cartolina dall’Adriatico, e vi azzannate da soli. Avete la possibilità di andare in serie B e lo stadio rimane semi vuoto. Anche se magari la permanenza in serie B dovesse essere una meteora e la prossima occasione dovesse ripresentarsi con il ritorno della cometa di Halley nel 2062, ( più o meno i classici cinquantanni previsti per il riabbandono della serie D, naturale sede storica della maceratese insieme all’altra grande rappresentante del calcio marchigiano, la Civitanovese), ritengo giusto che i maceratesi si rechino allo stadio a supportare la squadra per lo storico evento. Sennò, come dice la Signora Tardella, che trovo sempre molto schietta nelle sue dichiarazioni sia positive che negative, con ottocento spettatori a cui si possono aggiungere i tifosi rimasti fuori, si va dove più prima che poi la matematica economica del calcio riporta:” Nell’alveo della grande madre, Signora D Serie”, sempre molto comprensiva per chi ritorna tra le sue braccia. Sarà una gran festa, sempre se al ritorno la Civitanovese non abbia intrapreso la via del mito come sta facendo adesso la maceratese. Non si sa mai, com’è che si dice: ” Oggi a me, domani a te “. Buona Domenica.
Maceratese – Siena, si lotta per la B, squadra terza in classifica, risultato 800 paganti, a dir poco imbarazzante per non dire che facciamo schifo.
La Rata questa magnifica realtà calcistica marchigiana, ad oggi seconda solo all’Ascoli, dispiace dirlo ma non ha futuro, non per colpa della Presidenza ne della squadra ne tanto meno per il vecchio Helvia Recina, ma per l’apatia dei maceratesi, un paradosso.
Io sono un abbonato e non risiedo a Macerata, quindi quanto dite 800 paganti togliete quelli che vengono da fuori e siete ancora di meno, in altre parole non esistete.
Apprezzo lo sforzo di Alessandro per individuare le cause di questa vergogna, a mio avviso non le troverà mai, perchè risiedono nella mentalità dei maceratesi, cittadini che non riescono ad appassionarsi nemmeno alla squadra della loro città.
Mi dispiace, ma ormai è evidente che Macerata dopo il volley lascerà morire anche il calcio.
Per i prossimi anni, con dispiacere dovrò trovarmi un’altra squadra, e fare molti più km per andare allo stadio, molto probabilmente sarà l’Ascoli, maceratesi siete stati capaci di distruggere anche il sogno che era diventato realtà, scusate l’impulsività.
Caro Alessandro , dei denigratori a prescindere , neanche vale la pena di parlare !!! Magari nelle loro società sportive riceveranno grandi contributi e faranno cose meravigliose, strabiliando tutti noi !!! Ma la società , la squadra , sono della Città , non del Presidente che , benché antipatico , ha fatto risultati mai raggiunti prima !!! Questo mi sembra un fatto INCONTESTABILE !!!!
Ora l’incasso di ieri , non coprirà le spese per la partita ( steward , vigili del fuoco, SIAE, ambulanze ) come pensi si possa andare avanti ???
Tifosi che , pur con le loro ragioni , non vengono allo stadio per protesta contro altri che tifosi certo non sono . Il solo scopo di questi è affossare la società e fare casino …..fare cori denigratori e spandere odio tra le tifoserie !!!
Le difficoltà sono enormi, accesso allo stadio , parcheggi ,tutto quello che si possa pensare ma ti chiedo : deve pagare la Rata tutto questo ???
Ancora una considerazione : questa squadra , staff ,meritano la stima e l’affetto di tutti , stanno raggiungendo risultati incredibili e meritano il sostegno della città !!! Ogni squadra scende in campo per i propri tifosi , noi per chi scendiamo in campo ?????
Per l’ennesima volta faccio i complimenti alla Presidentessa, con l’invito a tener duro nonostante lo squallore di presenze sugli spalti, penso che le difficoltà enormi risiedono purtroppo nelle teste bacate dei maceratesi non altrove.
Qui non si pretendono 4000 spettatori a partita, ma almeno di evitare queste figure barbine che avranno come risultato la fine della Rata, spero cosa che non si augura nessuno.
Sottoscrivo quanto detto da Alessandro e Mariella.
L’indolenza e l’apatia dei maceratesi non la scopriamo certo oggi. Tuttavia come già sottolineato a ripetizione, il fenomeno dello svuotamento degli stadi e’ purtroppo un qualcosa di globale che non colpisce solo la nostra realtà. In questo quadro è incomprensibile, per non usare termini molto più forti, la protesta della curva.
Poi, ragazzi, tra l’altro il sabato pomeriggio alle 15 e’ proprio sfigato…perdi tutti quelli che lavorano. I numeri parlano chiaro. La grande affluenza e’ possibile solo la domenica (o, secondo me, anche il sabato in notturna….ma ci manca l’illuminazione…..)
Capisco i problemi di far quadrare i bilanci di una società professionistica . Non mi ritrovo con le solite tirate sulla apatia dei maceratesi . Il problema di fondo , è capisco che è un problema per chi ha la responsabilità di gestire, e’ che la gente non va più allo stadio non a macerata ma in tutta Italia. Sono andato a vedere velocemente le presenze medie allo stadio del nostro girone . Macerata e’ al settimo posto con 1700 paganti medi. Ma davanti ci sono città per lo più molto più grandi di noi . ancona ad esempio ne fa 2000 ma ha almeno il doppio dei nostri abitanti. La prima e’ Pisa che fa più di sei mila spettatori ma il comune ha 10 volte i nostri abitanti. Quindi dovrebbe fare 17 mila spettatori ogni volta. Quindi è un problema generale . Non prendiamocela con i Maceratesi . Buon lavoro alla Maceratese per trovare alcune risposte . Credo che ce lo auguriamo tutti.
Vero: anche altrove si fa fatica e infatti mi chiedo a chi abbiano giovato queste norme che di fatto hanno impoverito la Lega Pro allontanando sempre più la gente dallo stadio: vogliono chiuderla? Vogliono farla a girone unico?
Banalmente: tutte le partite la Domenica alle 15 (al limite un paio di anticipi/posticipi per girone), no streaming ma solo diretta per le trasferte tramite le tv locali (sul modello del basket), prezzi un po’ più bassi per favorire anche quelli per cui 15/20 € non sono una spesa indifferente, controlli si ma non quelli assurdi che vengono fatti oggi.
Secondo me peggio di come stanno le cose ora non è, anzi credo un bel po’ di gente la riporti dentro
NB: Pisa non arriva neppure a 90.000 abitanti. Poco più del doppio dei nostri. La differenza tra noi e tanti altri è che noi la serie B la sfioriamo ogni 50 anni. Ecco perché dovrebbe esserci più entusiasmo. Evidentemente ci piacciono talmente tanto i derby con Citanò, Fano. Jesi eccetera che non vediamo l’ora di tornare a disputarli…
Savi hai ragione ho letto in fretta un numero sbagliato. Però non credo che il senso generale delle mia considerazione sia sbagliato . Fra l’altro prendersela con un presunto “carattere” maceratese oltre che rendere teoricamente inutile qualsiasi operazione di recupero (che fai cambi la testa delle persone ?) può anche favorire l’allontanamento di qualcuno che si sente ingiustamente considerato. Non trovi ?
…la Rata va sostenuta con la presenza allo stadio…non basta il tifo cittadino…
Tutto condiisibile. Ma attenti a non buttare via il bambino con l’acqua sporca….sport tipicamente maceratese…. Un patrimonio di 1500 spettatori fissi li abbiamo (poi se 300 decidono di autodiffidarsi….che possiamo fare???). Per aumentare le presenze secondo me bisognerebbe puntare i piedi per giocare di domenica alle 15….. La SPAL gioca sempre la domenica in casa…..potremmo ottenerlo anche noi. State sicuri che la media spettatori si alzerebbe verso i 2000 che, di questi tempi, pochi non sono.
Si è rotto il feeling tra la dirigenza e una parte della tifoseria: chi non viene per le difficoltà logistiche, chi non viene perchè il sabato lavora, chi non viene perchè protesta con coloro che hanno intonato cori inurbani, chi non fa la tessera del tifoso per demagogia politica, chi non viene perchè doveva essere confermato Magi, chi non viene perchè preferisce vedere la partita comodamente a casa e poi magari criticare, chi non viene perchè il biglietto è troppo caro, chi non viene perchè vuole andare in curva e posso continuare.
Ma tutti questi sono veramente tifosi pistacoppi o masochisti che non hanno capito una cosa fondamentale? il treno passa ogni 50 anni e allora lasciamolo passare perchè della rata non c’interessa?
La sig.ra Tardella ha fatto tantissimo, senza di lei calpesteremmo i campi dei quartieri di cui i pescià sono profondi conoscitori, ma purtroppo che anche lei qualche volta commette errori che servono solo ad aumentare questo distacco tra tifoseria e dirigenza.
Sig.ra Tardella, secondo me affermare che “la mia squadra mi fa schifo” dopo aver ottenuto un punto in un campo molto difficile è sbagliato. I ragazzi andavano ringraziati per l’abnegazione con cui avevano giocato invitando tutti all’Helvia Recina per la partita successiva. Poi all’interno dello spogliatoio andavano lavati i panni sporchi.
Cerchiamo di cambiare qualcosa con la questura (l’amico Nascimbeni forse potrà dare una mano), facciamo entrare gratis le donne favorendo l’ingresso dei mariti e dei fidanzati, mettiamo l’ingresso fino a 18 anni ad un prezzo simbolico di un euro, organizziamo una pubblicità capillare anche con macchina autoparlante, regaliamo ai negozianti bandiere biancorosse da esporre nelle varie vetrine, insomma moviamoci TUTTI perchè questo sogno di partecipare ai play off non deve svanire!!!
Ai tifosi dico basta con le questioni di principio, la squadra merita l’appoggio di tutti.
Sempre Forza Rata.
Premesso che ho l’abbonamento della Maceratese da oltre 30 anni, mi permetto umilmente di intervenire in questo dibattito rappresentando quanto segue:
– Macerata è una cittadina di soli 43.000 abitanti, superiore solo a Pontedera e S. Arcangelo (Tuttocuoio e Lupa Roma sono ospitate in altre città) mentre molte realtà ne contano il doppio o il triplo. Ciò nonostante la Rata è al 7° posto come numero di spettatori pari ad oltre 1500;
– Le misure di sicurezza, per le quali il Comune è stato costretto a spendere cifre enormi, si sono rivelate sproporzionate rispetto alla bisogna ed al buon senso creando una sorta di campo di concentramento, eliminando il parcheggio e quindi provocando eccessivi disagi. Inoltre certi atteggiamenti da parte dei controllori quali la richiesta di documenti ai bambini di 2 anni accompagnati dai genitori danno talmente fastidio che che gli interessati non vengono più allo stadio;
– Il cosiddetto “spezzatino” del calendario per cui si gioca spesso di sabato allontanando coloro che lavorano ;
– Le partite di lega Pro vengono trasmesse gratis in diretta su Sportube con la conseguenza che molti preferiscono vederle tranquillamente a casa senza spendere un euro ed evitando eventuali intemperie (è vietato introdurre ombrelli allo stadio);
– I prezzi dei biglietti e degli abbonamenti praticati non sono affatto bassi, salvo per alcune categorie quali over 65, donne ed under 18, per cui, tenuto conto che la curva è chiusa dall’inizio del campionato (quasi da 7 mesi), non è difficile spendere in 2 dai 30 ai 40 euro.
Tutti questi fattori, messi insieme, non vanno sottovalutati se si vuol fare un’analisi seria del fenomeno di cui trattasi in quanto provocano, presumibilmente, l’effetto di allontanare dallo stadio una media non inferiore a 500 spettatori a partita, come dal resto avviene un pò in tutta Italia specialmente in Lega Pro.
Infine non va dimenticato che in passato le massicce presenze allo Stadio erano dovute anche alla partecipazione degli sportivi dei paesi limitrofi, cosa che può essere ottenuta solo nel tempo creando una tradizione duratura in queste categorie.
Pertanto ritengo che le polemiche sull’argomento siano inutili se non controproducenti mentre tifosi e Dirigenza dovrebbero fare quadrato in questa fase decisiva per il raggiungimento dei play-off –
Saluti.
ottima disamina del signor Rita, soltanto che già leggo su questo quotidiano che il D.S. a fine anno se ne vuole andare ( si porterebbe dietro il mister), l’altro litiga con la Dott.ssa a fine partita….
Insomma non proprio come tutti stiamo auspicando ” si fa quadrato”!
Cosa succede? salvezza ottenuta, iniziano le danze?
Io penso che un tifoso possa sindacare quando le cose “sportive” non vanno bene.Ma quando, come nel caso della Maceratese, siamo di fronte ad una serie di annate ECCEZIONALI, ecco il tifoso dovrebbe fare quello che al suo ruolo compete, cioè fare tifo. In questa città invece si va oltre, non ci si accontenta del positivo risultato sportivo, si deve sindacare su tutto, si deve sempre fare dietrologia, dimenticando che l’aspetto gestionale ed economico non è sulle spalle dei tifosi, ma di chi guida la baracca. Giusto o sbagliato che sia, ognuno ha il suo metodo e per poterlo criticare bisogna impegnarsi in prima persona , procurare investimenti, e dimostrare di avere doti e capacità manageriali superiori. Ma non vedo tra i critici più accesi l’espressione dell’imprenditoria locale, ma molto spesso persone che nella vita hanno scelto il posticino senza tranquillo senza responsabilità , magari al Comune, dove non gli era nemmeno richiesta la fatica.
Ci sono mille alibi per non andare allo stadio, il giorno, l’orario, le barriere architettoniche, i cori che non ci piacciono, la birra in bicchieri, il parcheggio lontano ,, il non feeling con la Presidente. Alibi, se uno ama questa squadra è questa maglia è superiore a queste cose, può non condividere la gestione della Società , ma non si capisce perché debba far mancare il calore alla squadra. Non dimentichiamo poi gli errori delle gestioni passate che hanno allontanato di fatto i possibili sostenitori provenienti dai comuni limitrofi, e le possibili collaborazioni a livello tecnico. Forza Rata
Tornando sull’argomento, faccio presente che ci sono sempre state 2 categorie di tifosi: i tifosi veri e propri e i c.d. sportivi.
I primi sono sempre presenti allo stadio, salvo casi di forza maggiore, a prescindere dalla categoria (Eccellenza – serie D o Lega Pro che sia), dall’avversario (Belvedere Ostrense o Spal che sia), dalla Dirigenza pro – tempore, dalla bravura dell’allenatore, dalla forza della squadra, dal clima ecc.
Questi costituiscono lo zoccolo duro del tifo, probabilmente quegli 800 spettatori presenti contro la Robur Siena.
I secondi, la maggioranza, sono quelli che si fanno influenzare da mille fattori, magari non risparmiando critiche alla prima sconfitta.
Saluti.