Maceratese, la rabbia della Tardella:
“Questa squadra non mi rappresenta”

SOMMA ALGEBRICA - Il pareggio di Teramo non va giù alla presidentessa. In Abruzzo due punti persi o uno guadagnato?

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Enrico Maria Scattolini

Enrico Maria Scattolini

 

di Enrico Maria Scattolini

SFIORATO IL SUCCESSO con mezzo tiro nella porta avversaria (-).

CALCIATO DA FOGLIA, nel finale di partita. Per la precisione al 37’ della ripresa, con mira indirizzata verso la… gradinata (-).

LA CLAMOROSA IMPRESA STAVA PER ESSERE REALIZZATA DALLA MACERATESE (+)al “Bonolis” di Teramo. Complice l’autogol di Perotta allo scadere del primo tempo.

IMPERDONABILE IL MASOCHISMO (-) degli abruzzesi, disattenti nel controllo di una delle rarissime iniziative offensive degli ospiti; pari soltanto a quello che quest’ultimi avrebbero poi dimostrato nella mala gestione di simile vantaggio (-).

I giocatori della Maceratese salutano i propri tifosi dopo il pareggio di Teramo

I giocatori della Maceratese salutano i propri tifosi dopo il pareggio di Teramo

C’ERANO I PRODROMI della prima sconfitta interna del Teramo e del sesto successo in trasferta dei biancorossi (+).

CHE SI SAREBBE RIVELATO PREZIOSO PER I PLAY OFF (+), posto che il solo punto del pareggio, alla fine portato a casa, è stato giudicato importantissimo da Bucchi.

ALLA MACERATESE E’ PERO’ MANCATA la forza di blindarlo (-). Più probabilmente il coraggio.

SAREBBE STATO NECESSARIO cambiare l’inerzia di un match fino a quel momento di passività (-) di fronte al deciso incedere dei teramani.

DILAGANTI, dopo una rapida fase di studio, nella metà campo biancorossa (-). Monca nella linea d’interdizione, davanti alla difesa, per lo spostamento di Foglia sull’esterno di destra e la permanenza in panchina di Giuffrida.

A BENEFICIO DELL ‘UTILIZZO DI TOGNI (-) in asse con Carotti.

Il brasiliano Romulo Eugenio Togni, centrocampista della Maceratese

Il brasiliano Romulo Eugenio Togni, centrocampista della Maceratese

SCELTA DI BUCCHI a priori anche comprensibile (+) per illuminare la manovra della sua squadra con la proprietà di palleggio del brasiliano, ma certamente da correggere, con appropriata tempestività, alla luce delle evidenti risultanze tattiche inferiori alle attese..

PERCHE’ IL TERAMO ha affannato il respiro di Togni con la pressione di Cenciarelli, e perché l’intermedio biancorosso, assorbito dalle relative preoccupazioni di controllo, ha mostrato scarso dinamismo (-) nell’avviare l’attività di ripartenza dei suoi compagni. Probabilmente anche a causa di una condizione di forma non ancora adeguata.

“CERTO IL MODULO DI GIOCO DELLA MACERATESE non è l’ideale per le attitudini di Togni”,si sarebbe poi spinto a giudicare Vivarelli-allenatore del Teramo-in sala stampa, al termine del match (+).

Mister Bucchi sotto il diluvio di Teramo

Mister Bucchi sotto il diluvio di Teramo

PERSONALMENTE AVREI SCOMMESSO nel rimedio (+) al ritorno in campo delle contendenti, dopo l’intervallo.

GIUFFRIDA IN LUOGO DI TOGNI (soluzione classica); o Foglia restituito a fianco di Carotti ed Orlando al suo posto. Soluzione offensiva che avrebbe (a) consentito d’infilare un minimo di contropiede nella retroguardia avversaria, inevitabilmente sbilanciata dal tentativo di recuperare lo svantaggio;oppure quantomeno (b) di limitare la libertà di movimento dei difensori abruzzesi in appoggio a centrocampisti e/o attaccanti. Niente è invece mutato (-)..

SINO AL 20’ (-), quando Togni è stato sostituito però per far posto nominalmente al terzo difensore centrale (Fissore),in pendant con Potenza ,che ha addirittura rilevato uno dei due attaccanti (Colombi) per presidiare l’out di destra con le stesse funzioni sino ad allora affidate a Foglia, nel frattempo riportato in mezzo al campo vicino a Carotti.

FATALE LA CONSEGUENZA dell’accentuazione, se possibile, del dominio del Teramo. Meritato il bel gol del pari di Amadio (+).

Maria Francesca Tardella, presidentessa della Maceratese

Maria Francesca Tardella, presidentessa della Maceratese

COSI’ COME INEVITABILE la solenne e giustificata (+) arrabbiatura della dottoressa Tardella. Prima espressa con chiarezza, ma sussurrata, a me medesimo nell’interminabile percorso dalla tribuna alla sala stampa. Poi esaustivamente pubblicizzata davanti a telecamere, microfoni e taccuini dei cronisti. Urbi et orbi. Senza riguardi.

LA SINTESI “Io sono una vincente, questa squadra non mi rappresenta”. E’ stata tuttavia ingenerosa. Intanto per Mariella stessa, e poi per Bucchi, giocatori e staff, tutti protagonisti di uno straordinario campionato (+++). Mi sono permesso di sottolinearlo, in qualche modo abdicando al mio ruolo di giornalista.

CHE HO PERO’ SUBITO CERCATO DI RECUPERARE con Bucchi, in un serrato dialogo sulla qualità della prestazione biancorossa, da me criticata per la sua particolare negatività (-), da lui al contrario difesa.

ATTEGGIAMENTO ACCETTABILE (+) se circoscritto al singolo episodio tecnico, che non sempre può avere contenuti positivi.

NON INVECE SE INCARDINATO (-) sull’ormai consueto paradigma: ”La Maceratese non è mica il Real Madrid….”.

CHE, FRA L’ALTRO, TRASCURA l’impegno finanziario della Presidentessa (+). La quale, da quanto mi risulta, ha accolto gran parte delle richieste del mister. Comprese quelle del mercato di riparazione dello scorso gennaio. Attuale materia del contendere.



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