Il palazzo della Regione
Dopo la lettera aperta del consigliere regionale del M5s Gianni Maggi a Luca Ceriscioli (leggi l’articolo), che chiedeva l’annullamento del concorso per 13 dirigenti regionali, il presidente della Regione si prende del tempo per approfondire il tema. La prima prova scritta, fissata per il giorno 29 giugno al Palarossini di Ancona (dopo che la prova era stata fissata inizialmente per il 13 aprile) slitta ancora. Ieri pomeriggio la comunicazione pubblicata sul sito della Regione: “In data odierna il presidente della Commissione esaminatrice del concorso pubblico per la copertura di n. 13 posti di dirigente ha comunicato che lo svolgimento della prova scritta, fissata per il 29 giugno 2015, è rinviato a data da definirsi”.
Marina Santucci
Riceviamo sull’argomento la lettera di Marina Santucci, che mesi fa aveva espresso dubbi sulla corretta procedura del concorso con diversi interventi sul nostro giornale:
«Difficile dire se si tratti di un semplice rinvio o di una anticamera all’annullamento di tutta la procedura, fatto sta che la prova scritta, per i 539 aspiranti, è stato posticipata sine die, dopo una serie lunghissime polemiche che avevano accompagnato tutta la vicenda, partita da un primo tentativo, stoppato dalla Corte Costituzionale, di assumere senza concorso e con legge regionale 13 dirigenti a contratto, non di ruolo; è poi seguito un avviso di mobilità esterno, in cui la Regione non ha considerato idoneo nessun candidato (cosa che avrebbe evitato di assumere nuovi dirigenti), e ha infine indetto il concorso, il cui bando è scaduto il 5 gennaio 2014. Da lì in poi è successo di tutto: indiscrezioni circostanziate sui nomi dei vincitori, 7 ricorsi piovuti sul bando (tutti ancora pendenti), lungaggini per scegliere la commissione esaminatrice, sostituzione di commissari in seno alla stessa, interrogazioni ed interpellanze al Consiglio Regionale, infine lo slittamento della data della prima prova scritta, al 29 giugno, dopo le elezioni che hanno rinnovato il consiglio Regionale ed il presidente. Ora, come si è detto, il rinvio a “data da destinarsi”. Nel frattempo rimangono al loro posto 13 precari di lusso regionali nel loro ruolo di dirigenti che si decise di prorogare dal 2007 “fino alla nomina dei vincitori del concorso” (Dgr n.78 del 2014), consentendo agli stessi di continuare a percepire uno stipendio da dirigenti -indeterminatamente – , pur non essendolo. Tuttavia anche la loro posizione si fa più scomoda alla luce della sentenza della corte Costituzionale (n. 37/2015, depositata il 17 marzo scorso) che in pratica esprime il principio per cui le nomine di funzionari portati al ruolo di dirigenti senza un pubblico concorso, sono nulle. Anche la sentenza in questione ribadisce che, in attesa che siano indette le normali gare, gli incarichi “a tempo” da dirigente, conferiti a funzionari anche interni all’Ente senza concorsi regolari devono ritenersi invalide. Ma c’è di più: secondo la sentenza citata, sarebbero nulli anche gli atti dagli stessi adottati durante il periodo di “nomina” in attesa di concorso. In pratica, la sentenza della Corte Costituzionale ribadisce, ancora una volta, che nel pubblico impiego anche le funzioni di dirigente si acquistano con il concorso pubblico pure nell’ipotesi in cui gli incarichi vadano al personale interno. Una storia infinita che, comunque, dovrà tenere conto sia degli esiti dei ricorsi, sia delle conseguenze della citata sentenza, che ha definito potenzialmente nulli tutti gli atti posti in essere dai dirigenti “precari” non vincitori di concorso; evenienza, questa, che potrebbe essere deflagrante nel caso in cui si continui a non tenerne conto. Insomma, una vicenda che per come si è evoluta, potrebbe rivelare ulteriori sorprese e che, comunque, costituisce la prima occasione per verificare la effettiva volontà di cambiamento del modo di amministrare la Regione, già più volte annunciata dal neo presidente Ceriscioli.»
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In attesa di capire meglio quello che succederà, la sospensione adottata da Ceriscioli è comunque un fatto positivo.
Si vede che deve sistemare i suoi amici
Il m5s è stato politicamente scaltro…..adesso se il concorso verrà annullato il merito sarà loro.
«Il rinvio, simbolo della vita italiana: non fare mai oggi quello che potresti fare domani. Tutti i difetti e forse tutte le virtù del costume italiano si riassumono nella istituzione del rinvio: ripensarci, non compromettersi, rimandare la scelta; tenere il piede in due staffe, il doppio giuoco, il tempo rimedia a tutto, tira a campa’.»
(Piero Calamandrei)
@ Massimo Giorgi
Nel suo intervento, mi par di ricordare quello che un vecchio politico diceva (tra il serio e il faceto) quando sorgeva un problema, c’era da prendere una decisione, i cittadini chiedevano delle risposte:
“facciamoci un bel comitato di esperti (o poco esperti: tanto il risultato non sarebbe cambiato) di studio sopra, che vdrà il da farsi, che studierà approfonditamente il problema, progetterà le condizini necessarie affinchè il tutto venga prontamente risolto, darà in tempo utile tutte le risposte, ecc. ecc. ecc…..”
Insomma, come diceva quella vecchia canzone: SOPRAVVOLIAMO
https://youtu.be/k9t0hmUlDcY
Negli ultimi anni sessanta, quando si discuteva il tema regioni sì, regioni no, una certa buon’anima che della quale non ho mai condiviso le sue idee politiche, disse: le regioni le faranno, ma gli Italiani s’accorgeranno quante tasse dovranno pagare. Parole sante. Infatti: nei quarantacinque anni della loro esistenza, tra tasse nuove e vecchie, peraltro incostituzionali, gli Italiani non sanno più dove sbattere la testa. E se aggiungiamo i danni che hanno recato per la nostra salute; io credo che ogni volta che decidiamo di chiudere questi carrozzoni parassitari è sempre troppo tardi. Il M5s ha fatto bene a bloccare il concorso, ma farebbe ancora meglio se lavorasse per togliere tutti i carrozzoni parassitari che non fanno altro che danni alle persone oneste, costrette a pagare tasse per il loro mantenimento inutile.
Positivo è il blocco: i dirigenti sono già adesso troppi, infatti parte di coloro che già lo sono fanno un lavoro da funzionari. D’altronde nel privato i dirigenti sono, in percentuale, pochissimi e hanno grosse responsabilità.