di Giancarlo Liuti
Giorni fa le acque stagnanti dei passi avanti e indietro sulla questione dell’isola pedonale di Macerata sono state scosse da una proposta di delibera che l’opposizione di centrodestra farà discutere e votare in consiglio comunale a metà novembre (leggi l’articolo). Un sasso, questo, lanciato dalla battagliera Deborah Pantana in un’assemblea all’aperto cui hanno partecipato vari esponenti del suo schieramento, fra i quali Arrigo Antolini, Francesca D’Alessandro, Marco Guzzini, Fabio Pistarelli e Mr. Wolf. Il titolo? “Riappropriamoci del centro storico”. Suggestivo, con dentro la tipica rabbia degli inquilini ingiustamente sfrattati.
Il testo inizia col prendere atto che entro il 31 gennaio del 2014 l’amministrazione in carica “dovrebbe” varare un “nuovo e organico piano di sviluppo del centro” con la “riarticolazione” del sistema di sosta e di accesso, la “rimodulazione” degli orari e delle fermate degli autobus e la “rimodulazione” delle tariffe per i residenti, gli affittuari, i commercianti. Da notare il condizionale “dovrebbe”, al quale aggiungo anche il mio personale, giacché tale piano si trova, al momento, in fase di studio e prima di conoscerne le singole misure operative bisognerà aspettare che oltre a un buon pezzo di novembre passino pure dicembre e gennaio, ancora una volta nella speranza che il tutto non si riduca al solito annuncio sul quale un destino cinico e baro faccia poi calare l’oblìo, come è successo per il parcheggio meccanizzato di Rampa Zara, ufficialmente annunciato, ben quindici mesi fa, con le planimetrie a colori di tre progetti, ma poi rimasto lettera morta senza che se ne spiegassero le ragioni finanziarie, o politiche, o di altra natura. Ma lasciamo perdere. Se sono rose fioriranno. E se non fioriscono, evidentemente non erano rose.
Ma parliamo del sasso nello stagno. Dove sta? Nella parte finale della delibera – “in cauda venenum”, dicevano gli antichi romani, il veleno è nella coda – che categoricamente proclama: “Fino all’approvazione del nuovo ‘Piano di sviluppo’, ossia fino al 31 gennaio del 2014, si assuma un provvedimento immediato che preveda l’apertura totale del centro storico e disponga la sospensione del controllo a fini sanzionatori dei varchi di accesso”. Morale: per oltre due mesi le migliaia di auto presenti nel territorio comunale e le altre che per vari motivi provengono quotidianamente da fuori sarebbero ammesse a circolare e a sostare senza limiti all’interno delle mura. Un’idea, questa, che affonda le radici in una coerente cultura liberista e individualista ma stavolta tiene anche conto, forse, dell’esigenza di ricompattare un partito turbato da scuotimenti intestini (Pdl o Forza Italia? Colombe o Falchi? Alfano o Santanché?) e di farlo con un gesto pubblico e un po’ populista che faccia colpo sulla gente, in special modo attirando simpatie fra quei commercianti che sognano da sempre un centro storico colmo di macchine, soprattutto le loro.
Ebbene, cosa dovrebbe pensarne chi da anni sostiene, come me, che il “pacemaker” in grado di rianimare il cuore della città è soltanto una seria isola pedonale alla quale sia agevole accedere – e uscire – a piedi, in ogni ora del giorno e della notte, un traguardo non ancora raggiunto e però l’unico meritevole di essere perseguito? Dovrebbe pensarne malissimo, ovviamente. E tuttavia, pur non cambiando idea, a me non pare che la delibera in questione sia priva di una sua provocatoria ragionevolezza e non dispiacerebbe che fosse votata anche dalla maggioranza (maggioranza?) di centrosinistra e divenisse esecutiva.
Mi contraddico? No. A mio avviso, infatti, il dibattito sul centro storico è a tal punto sfibrato da un alternarsi di annunci seguiti da silenzi e di silenzi seguiti da annunci che questi due mesi e mezzo di totale abolizione dell’isola pedonale potrebbero finalmente servire a fare chiarezza. Si accetti, dunque, la provocazione. E se ne verifichino gli effetti. Il centrodestra – non tutto – immagina che aumenterebbero i residenti, si aprirebbero nuovi negozi, ci sarebbe più gente, e più felice, nelle vie, ci sarebbe più rispetto per l’antica bellezza di chiese e palazzi, ci sarebbe perfino più devozione per la sacralità della “Civitas Mariae”? Può darsi, ma, appunto, verifichiamolo. Il centrosinistra – non tutto – ritiene invece che accadrebbe esattamente il contrario, cioè più caos, più litigiosità, più inquinamento dell’aria, peggiore qualità della vita, un colpo mortale all’anima identitaria della città? Può darsi – anzi, ne sono convinto – ma anche questa è un’opinione che, ripeto, potrebbe giovarsi, come la prima, di un’oggettiva constatazione dei fatti, come nel poker, quando, dopo una serie di rilanci e di bluff, viene il momento del “vedo” e si scoprono le carte. Vero è che due mesi e mezzo non sono sufficienti, specie se comprendono le festività natalizie e le tredicesime di fine d’anno, a far pendere decisamente la bilancia da una parte o dall’altra. Ma qualcosa di concreto, almeno in prospettiva, direbbero. Ed ecco la ragione, paradossale e stravagante quanto si vuole, che m’induce ad apprezzare questa delibera e ad augurarmi che sia approvata all’unanimità.
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È questo lo spirito della delibera stravagante ma necessaria..
L’amministrazione annuncia che per l’8 dicembre il centro sarà interamente pedonalizzato.
Si tratta di una scelta coraggiosa e spregiudicata? O piuttosto della camera ardente in vista del funerale del 7 gennaio!
Prima di inaugurare il parcheggio Rampa Zara, magari si potrebbe tornare a concedere la sosta gratuita, a tempo di un’ora, in Piazza Strambi, Piazza Mazzini e Piazza Vittorio Veneto.
Il Centro Storico può essere subito pedonalizzato tutto poichè i parcheggi esistenti batano ed avanzano.
Basterebbe essere meglio collegati (navetta) con il Centro Storico ed utilizzare quello gratuito (sempre con navetta verso il centro) del Campo Sportivo Nuovo.
Erano anni che non si vedeva per Corso Matteotti la gente passeggiare tranquillamente
Erano anni che non si vedeva corso matteotti vuoto, perseguite pure in maniera ideologica un’idea completamente errata: per portare gente in centro … chiudo il centro! Molto intelligente
Scusate, ma se non ci sono più negozi interessanti, cosa ci vado a fare in corso Matteotti? Sapete dirmi un negozio di abbigliamento per giovani? Se non c’è interesse che ci veniamo a fare?
Il centro storico di Macerata deve essere valorizzato senza creare nuove barriere. Solo incentivando i proprietari dei negozi ad affittare i locali ad un prezzo equo, favoriremmo l’avvio di nuove attività commerciali a favore dei nostri giovani.
In realtà una sperimentazione è già in corso: dura da tre anni, con l’apertura al traffico del centro dalle 19. Doveva durare 6 mesi e poi verificarne gli effetti. I dati della verifica non li abbiamo, perché una verifica non è stata mai fatta, ma è sotto gli occhi di tutti il risultato ottenuto: negozi in crisi, residenti in crisi, nessuno soddisfatto.
Le semplificazioni come “apriamo tutto” non servono a governare una realtà che semplice non è. Questa è bassa politica, fatta di slogan, che pensa in termini di mesi invece di fare scelte ponderate che creino i presupposti per un futuro sostenibile nei prossimi anni.
Spero che le sperimentazioni vengano fatte su progetti seri, invece che giocando ai dadi.
Caro Giancarlo,
stavolta sei felicemente pirandelliano. E da residente storico del centro storico tremo per l’avverarsi del tuo doppio specchio. Che non risolve il problema dei residenti, i quali torneranno (e con essi il piccolo stupendo commercio) solo a fronte di misure di calmieramento-prezzi degli affitti. Quanto ai parcheggi, noi residenti paghiamo la ZTL senza la certezza di avere un posto disponibile; paghiamo cioè la possibilità di parcheggiare, non la reale fattibilità. Del resto, se il permesso di parcheggio lo prendono tutti (commercianti, impiegati, studenti universitari) e nelle fasce diurne proprio tutti tutti (con il balzello in garitta dei due euro – che la dice lunga sulle reali intenzioni di pedonalizzazione…), e nelle fasce notturne la movida ricrea il caos del noto film di Sordi, “L’ingorgo”, è normale che un anziano o una famiglia con bambini si trovino davanti a qualche problema organizzativo in più…
Non sono d’accordo, invece, con il lettore che accusa l’assenza di negozi interessanti per giustificare la propria lontananza dal centro: perché il centro storico non è un centro commerciale. E’, appunto, un centro storico con le sue piazze (luogo d’incontro e di dialogo) e i suoi corsi (luogo di passeggio e di passaggio in cui fluisce il sangue della quotidianità): una scenografia elegante e gratuita fatta di bei palazzi, di pietre che parlano, di ariosi slarghi, di frontespizi possenti…
Sono imbarazzato, giuro!, di fronte alle categorie che certo liberismo ha inculcato nelle nostre menti sì da farci dimenticare totalmente il bello di essere uomini e di appartenere a una comunità civile: se è vero – come purtroppo è vero – che molti, troppi, hanno ricreato nei corridoi dei supermercati l’idea della città, trovo ancora più atroce e avvilente che questa mentalità pretenda di snaturare anche quello che rimane della nostra libertà e della nostra storia.
Tornando, infine, a te, alla tua umoristica proposta (e si badi bene nell’attribuire all’aggettivo la valenza pirandelliana di cui accennavo all’inizio: qui non c’è niente di comico!…), la trovo marxianamente intelligente: andare a destra per poter desiderare la sinistra… Solo che qui la sinistra (ma di quale sinistra parliamo, però?) non si percepisce più da anni, e la destra (ma di quale destra diciamo, però?) vagola su sé stessa. C’è invece, scoperta, la ferita e la tragedia di una città che si ripiega e muore, priva di politiche profonde e serie di sviluppo e di cambiamento. Se davvero, poi, aboliranno le province, diventeremo molto rapidamente uno dei grandi borghi delle Marche destinati a involversi e declinare ancor più rapidamente. Forse investire sul turismo e sull’arte hanno la loro giusta interpretazione per salvarci comunque. Ma allora questa strada va perseguita fino in fondo, con pacchetti seri di iniziative e con l’accensione di progetti europei.
Quanto alla sosta in centro, permetterei solamente quella dei residenti effettivi (una macchina a nucleo, com’era in origine) e provvederei – costi quello che costi – a tenere aperti parcheggi coperti e ascensori 24 ore su 24, a tariffe più agevoli (sfruttando cioè la quantità di quanti sarebbero a quel punto invogliati a servirsene; e punendo – stavolta sì, con ogni rigore – gli indisciplinati).
@jack rayan: veramente ieri c’era un mucchio di gente in centro, pur essendo _impossibile_ trovare parcheggi vicini e senza navette…
La verità è che la gente si muove se c’è qualcosa di interessante, non se ci può andare in macchina !
La strategia migliore per ri-vitalizzare il centro è quindi quella di organizzarvici più eventi – magari con cadenza costante – in modo che la gente abbia un motivo per andarci…
@ Marco Ravich
La sua giusta osservazione risolve, tuttavia, un problema secondario. Organizzare molti eventi fa aprire il teatro per lo spettacolo, ma alla fine dello spettacolo, il portone viene richiuso. Qui invece mancano i residenti, gli stanziali. Sono i cittadini, la linfa di una città. Poi, ben vengano (e si moltiplichino pure) tutti gli eventi del mondo.
Organizzare molti eventi è utile e bellissimo ma da solo non può essere sufficiente. Bisogna agevolare a tuti i costi il ritorno dei RESIDENTI nel nostro Centro: un centro storico è vivo solo se abitato.
Anche quella di autorizzarvi il tiro al piccione potrebbe essere un’idea rivitalizzante per il centro storico di Macerata.
In merito ad un recente tentativo, da parte di un’amministrazione comunale, di reintrodurre il tiro al piccione, vietato per legge dal 1995, in ambiente urbano, vedi http://www.leggioggi.it/2012/01/09/vietato-il-tiro-al-piccione/ ).
L’amministrazione comunale, una volta abolita l’obsoleta isola pedonale, potrebbe quindi organizzare liberatori caroselli di automobili con i passeggeri che sparano ai volatili dai finestrini.
Gent.mo Liuti, evidentemente i miei commenti, i miei umili interventi, le mie critiche l’hanno particolarmente colpita/scossa, al punto da spingerla a tentare di individuarmi in una persona specifica e di conferirmi maggior importanza di quella che merito. Poiché per colpa di questa “ansia da prestazione” è finito fuori strada – e non è la prima volta ultimamente – non fa che confermarmi nella convinzione che con il passar del tempo la sua lucidità va via via sbiadendo, d’altronde tra “liuti e pifferi”!?. Peccato perché stavolta – a parte il tono vagamente professorale di chi siede dietro una scrivania e non ha particolari preoccupazioni, se non “filosofeggiar criticando” o “criticar filosofeggiando” – condivido il merito della sua “articolessa” e ci troviamo d’accordo sul fatto che, comunque, qualcosa per la drammatica situazione del centro storico di Macerata bisognerà pur fare. Peccato: sarebbe stata l’occasione per siglare un patto tra “lupi-liuti”!!
Gent.mo Mr Wolf,
Giancarlo Liuti non ha sbagliato a citarla in questo articolo visto che da un controllo incrociato degli indirizzi ip (etichetta numerica che identifica univocamente i computer collegati ad una rete informatica) abbiamo scoperto che questo nickname corrisponde ad un altro dove invece utilizza nome e cognome. E siccome non permettiamo che una stessa persona abbia più di un nickname, le chiederemo quale dei due vorrà utilizzare d’ora in avanti. Dal nostro punto di vista crediamo che sia di bassissimo livello da parte di un consigliere comunale prestarsi a giochetti di questo tipo per attaccare in maniera mirata e sistematica con accuse totalmente infondate. E’ vero che Cronache Maceratesi consente – come nel resto della Rete – di utilizzare nickname ma da tempo sta tenendo sotto controllo tutte le situazioni per evitare episodi come questo.
Ora l’avvocato difensore giurerà e spergiurerà che, su quello stesso computer, “sbadatamente” pistano i tasti anche, nell’ordine:
-la nonna
– la cugina, per parte di fava, che ogni tanto va trovalo
– lo zio d’America che era passato per caso
– il fantasma formaggino
e quindi, sebbene il computer possa essere identificato come unico, non è certo che dietro la tastiera ci fosse una sola persona…
In subrdine l’avvocato chiederà una perizia psichiatrica in quanto il suo assistito è un soggetto con un disturbo dissociativo di identità e pertanto non può essre ritenuto colpevole dei sacchi di immondizia che da mesi sparge a piene mani su CM…
Per rivitalizzare il centro storico la prima operazione è la PEDONALIZZAZIONE TOTALE in modo da poter passeggiare liberamente senza che i bambini nei passeggini debbano respirare gli scarichi delle macchine. Tanto più che i parcheggi disponibili sono generalmente occupati dagli stessi negozianti.
Riportare al centro alcuni servizi ora sciaguratamente decentrati (Il Giudice di Pace potrebbe essere l’inizio).
Trovare una soluzione intelligente ai locali ex Upim (mostre permanenti per esempio).
Bar e trattorie con tavoli e attrezzature esterne accoglienti anche d’inverno.
Organizzazione di manifestazioni tipo il Mercatino francese con maggiore frequenza.
Negozianti che non chiudano quando vi sono le manifestazioni !!!!
Un più snello collegamento effettuato con navette dai parcheggi al Centro.
Moltissime città sono così organizzate ma naturalmente attualmente tutto è molto legato alla crisi economica che incide profondamente sulle abitudini dei maceratesi.
Riprendiamoci il nostro bellissimo centro storico con la collaborazione di tutti senza organizzare manifestazioni demagogiche senza nessun costrutto per guadagnare 10 voti.
Ma quindi (scusate se mi permetto) pur non conoscendo tutti i signori delle foto, escludendo pistarelli, antolini e guzzini giá citati….non vedo tante altre persone di sesso maschile nella foto. E quindi…….
si riconoscono Sacchi, Guzzini e Pistarelli. Ora, siccome la redazione parla di un consigliere comunale e dalla parte del fotografo si intuisce stiano seduti i giornalisti, verrebbe da concludere che Mr. Wolf è necessariamente uno di questi tre. Quale busta, signora Longari: la uno, la due o la trè (come diceva Mike Bongiorno)?
Se la professionalità letteraria non mi viene meno di botto, direi di poter risalire agevolmente al mittente del commento qui sopra a firma del Signor Lupo (Mr. Wolf). Ma… come fa Poirot nei migliori gialli della Christie… rimanderò ad altra sede il disvelamento della trama! Ahahahahah
Mi dispiace signor Davoli, ma le posso assicurare che non conosco, se non di vista, politici della scena maceratese. Il mio era solo un commento ironico dettato da un’attenta rilettura dell’articolo e della nota sopra apparsi. Saluti.
@Luca89
E lei da dove spunta, Luca? Il mio riferimento viene dritto dal commento della redazione di CM che, a un certo punto, recita come segue:
“Dal nostro punto di vista crediamo che sia di bassissimo livello da parte di un consigliere comunale prestarsi a giochetti di questo tipo per attaccare in maniera mirata e sistematica con accuse totalmente infondate.”
Quindi – ho pensato e concluso – devono avere elementi per ritenere che ci sia un consigliere comunale che commenta con il nick di Mr. Wolf, nonché con un altro nick. Lei è Mr. Wolf, signor Luca89?
Signor Davoli,
mi scusi allora ma credo di aver compreso male. Nel suo commento n18 lei afferma di poter risalire al mittente del commento sopra ( e quindi il mio n17) identificandomi con mr.Wolf. Credo ci sia stata un’incomprensione totale da parte mia. Mi scusi ancora.
Il fatto che in redazione di Cronache Maceratesi vi sia una particolare attenzione verso gli indirizzi IP dai quali si connettono gli utenti, pur inquetandomi, non mi sorprende più di tanto; è notizia di queste settimane su quanto succede da anni per le telefonate dei politici di tutto il mondo…
L’uso indiscriminato e spregiudicato dei nickname esiste da sempre e CM non fa eccezione; ma se al momento della mia iscrizione mi è consentito l’uso di uno pseudonimo al posto del mio nome, io posso ritenere questa come una opzione non rinunciabile.
È anche per me chiaro (ma forse non per tutti) che questo “scudo” non può comunque autorizzarmi ad offendere, denigrare, calunniare, ecc. ecc. chicchessia come invece capita (e non di rado) su queste pagine.
Ai politici locali e non, agli sportivi, ai pubblici impiegati, alle persone sottoposte ad indagine, anche fra gli stessi utenti di CM a volte viene scritto di tutto, anche ben oltre il limite. Se lo facessi non potrei sottrarmi ad eventuali indagini delle autorità e successive querele.
Premesso questo, ed entrando nello specifico, mi chiedo: i comportamenti dell’articolista prima e della redazione poi nei confronti di Mr. Wolf (e nella foto fare 6 meno 5 è abbastanza banale) hanno avuto rispetto della sua privacy?
Pur non avendo nulla da nascondere, io e tutti gli altri utenti dobbiamo ritenerci costantemente spiati anche da CM?
Mentre ci rifletto intanto mi installo il browser TOR (The Onion Router).
l’indirizzo ip non identifica alcun computer o smartphone-tablet (che sono identificabili solo attraverso il mac address che si può ricavare solo fisicamente dal dispositivo) ma è un numero che il fornitore del servizio internet assegna ad ogni singola connessione. Quando l”utente si disconnette, lo stesso indirizzo ip viene assegnato ad un altro soggetto. Per cui la coincidenza degli ip può solo rilevare che i messaggi siano stati mandati dalla stessa wifi che magari è sempre connessa (ma se è pubblica tante persone possono farlo) o che entrambi i commentatori usano programmi di mascheramento ip (tor, ecc…) che “escono“ con i soliti ip
quanto sopra per condividere le mie conoscenze tecniche con voi commentatori… Saluti
Pedonalizzare non basta, o meglio non basta stare a guardare, magari subito pronti a denunciare cali di entrate.
Per battere la cineseria dei centri commerciali ci vuole qualità, ci vuole intraprendenza. In un centro storico pedonalizzato non può esserci l’attività che basa il suo business sui cartoni di bottiglie d’acqua, perché nessuno se li strascina per più di una decina di metri. Ma avere, sempre ad esempio, un negozio di prodotti tipici che vende tartufi pregiati o vini o formaggi tipici, avrebbe più chance. Specie se poi riesce ad attrarre un passeggio di persone che cercano prodotti di qualità.
Molti comuni toscani e umbri hanno fatto così ed è un piacere girarci nei centri storici rigorosamente a piedi. Potrei citare bastia, norcia, san sepolcro, pienza, etc.
Non so se la crisi ha piegato pure questi centri, ma sarebbe una tristezza doversi piegare alla cineseria della grande distribuzione e al sapore artificiale dell’industria alimentare.
@Giuseppe Ribigini
Quanto lei dice è corretto, ma nel caso specifico di Mr Wolf abbiamo riscontrato commenti agli stessi articoli provenienti dai medesimi indirizzi IP e rilasciati nell’arco di pochissimi minuti. Tali indirizzi IP appartenevano inoltre ad un provider che fornisce servizio ADSL per privati, ciò esclude quindi che i due commentatori potessero trovarsi contemporaneamente in una stessa rete Wifi pubblica o in una Lan aziendale.
Paolo Burzacca
Webmaster Cronache Maceratesi