I tagli del Governo colpiscono i Palazzi di Giustizia dei piccoli Comuni e non solo. La sede distaccata di Civitanova sarà eliminata mentre il tribunale di Camerino sarà accorpato a quello di Macerata. Lo schema di decreto legislativo approvato ieri dal Governo (leggi l’articolo) non lascia dubbi sulla nuova organizzazione degli uffici giudiziari. La novità era nell’aria da tempo e molti, tra politici ed addetti ai lavori, avevano chiesto e sperato in un ripensamento ma ieri il provvedimento è stato adottato dal Consiglio dei Ministri. Il decreto entrerà in vigore a gennaio 2014 ma la preoccupazione è forte sia per le difficoltà che la decisione procura ai lavoratori, sia per la necessaria e per nulla semplice riorganizzazione logistica richiesta dai cambiamenti.
Interviene Corrado Zucconi, presidente dell’Ordine Avvocati di Camerino:
«Tutti hanno appreso nei giorni scorsi della sciagurata proposta di decreto legislativo presentata dal ministro della Giustizia Severino per la soppressione dei cosiddetti “tribunalini”. Sciagurata perché viene contrabbandata come riforma “epocale” che porterà risparmi alla spesa pubblica e maggiore efficienza, mentre tutti sappiamo che da un lato le spese non diminuiranno ma dovranno aumentare per adattare gli uffici accorpanti e dall’altro avremo uffici più ingolfati e sicuramente meno efficienti. Sciagurata perché non prende minimamente in considerazione il possibile riequilibrio di molte circoscrizioni, tra cui la nostra, riequilibrio che invece è previsto nella legge delega 148/2011 e non costerebbe nulla allo Stato. Sciagurata perché vorrebbe imporre un modello di tribunale con almeno 20 giudici in organico, modello che invece nella legge delega non è indicato. Sciagurata e contraddittoria perché in barba al modello che vorrebbe imporre e alla sua contrabbandata maggiore efficienza lascia invece come sono, senza battere ciglio, tribunali piccoli come Spoleto, Lanusei o Isernia. Sciagurata perché se ne infischia dei gravissimi disagi che vengono imposti a più di quattro milioni di abitanti, quanti sono quelli che abitano nei 37 circondari che si vogliono sopprimere, oltre ai dieci milioni e più che abitano nei sopprimendi mandamenti delle sezioni staccate (in tutto più di quindici milioni di italiani!). Sciagurata e penosa perché di contro mostra grande preoccupazione e sensibilità per i 37 presidenti e procuratori della repubblica da trasferire (ma non così per il personale amministrativo e per la polizia giudiziaria!).
Meraviglia davvero che il ministro sia un avvocato! Ma che ministro della Giustizia può essere quello che invece di sopprimere la scandalosa legge Pinto (quella sui risarcimenti per i processi troppo lunghi) la conferma e la automatizza, mentre con i soldi dei risarcimenti potrebbe assumere nuovi giudici e far durare così di meno la cause?
Tuttavia non tutto è perduto. Dobbiamo essere pronti per i prossimi passaggi alle Commissioni Giustizia della Camera e del Senato. Al riguardo abbiamo chiesto al sen. Piscitelli e al suo segretario Gianluca Pasqui di organizzare una conferenza stampa al Senato, come abbiamo già fatto alla Camera con l’aiuto dell’on. Mario Cavallaro: stiamo aspettando una urgentissima risposta. Useremo anche lì l’argomento più ragionevole e cioè quello del possibile riequilibrio di molte circoscrizioni insieme a quello, nostro peculiare, della Facoltà di Giurisprudenza e delle sue proposte per il Tribunale. In extremis siamo anche pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale sia contro la legge delega 148 del 2011 sia contro il decreto legislativo, se passerà così come lo propone il ministro.
Per discutere di tutto quanto sopra e di eventuali altre iniziative da prendere il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Camerino ha indetto un’assemblea di tutti gli iscritti per giovedì 12 luglio alle ore 11 nel palazzo di Giustizia. Sono invitati anche il Rettore dell’Università, il Sindaco Conti, il vicesindaco Pasqui e la stampa.»
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La ministra, dall’alto dei suoi 4milioni di reddito annuo, neppure riesce a comprendere le difficoltà ed i problemi quotidiani che si devono affrontare nelle zone montane e disagiate, seppur poco popolate. Se tutto si deve risolvere in numeri (minimi) e tagli, allora tanto vale trasformare in riserve indiane, da far visitare nel weekend, intere zone montane della nostra povera Italia.
Inutile blaterare! Gli Uffici, gli Enti e tutto quanto produce solo spese vanno eliminati. Serve efficienza il resto non conta.
Esodato! <<Mors tua vita mea>> grazie a questi tagli forse hanno trovato i soldi per la mia pensione!
Visto che gli avvocati di Camerino non avranno più il tribunalino sotto lo studio con ciò che ne consegue in termini di clientela, vogliono far passare il loro dissenso a questa riforma “sacrosanta” come difesa degli interessi dei cittadini, in realtà difedono i loro interessi personalisssssssimi.
Ho lavorato per quattro anni all’ex Pretura di Macerata ed ancora ricordo le battutine di giudici ed avvocati sulla mole di lavoro del Tribunale di Camerino.
Gli avvocati farebbero bene a protestare per avere il processo telelmatico che consentirebbe, auello si, massiccci risparmi di spesa per i clienti. In questo modo infatti nessuno, nè gli avvocati, nè le parti, sarebbero costretti a recarsi negli ufici.
Ma si sa, meglio difendere il vecchio che già si conosce, che accettare il nuovo.
L’Italia non è un paese di vecchi, ma di morti.
A chi afferma che le motivazioni a difesa di un tribunale (senza dimininutivi) siano solo beceri interessi degli avvocati alla clientela, basti osservare i numeri della durata di un giudizio tra Macerata e Camerino. Lo studio degli stessi fascicoli. Si pensi, inoltre, a quale impatto una sezione come Civitanova ed un Tribunale come Camerino avrebbero in termini di mole di lavoro, di richiesta di spazio. Forse, nello spending reviews, hanno diminuto lo spazio minimo dei pubblici dipendenti in tale ottica. Eppoi, chi ha mai impedito agli avvocati di Macerata di esercitare a Camerino, o viceversa.
I clienti vanno da chi conoscono. Da chi si fidano. Non da dove ha lo studio l’avvocato (vicino, lontano o molto lontano dalla sede giudiziaria).
S’impone una campagna di sensibilizzazione, proprio per smentire certe voci.
ok questo processo di centralizzazione, e quindi l’abolizione delle piccole sedi, ma tale processo deve assolutamente essere accompagnato da una digitalizzazione dei tribunali, una sburocratizzazione, aggiornamento/sostituzione del personale amministrativo, abolizione della prescrizione, ecc……altrimenti i tempi si allungheranno ancora di più
Il processo di digitalizzazione è già in corso, ma chiedete agli impiegati che ne pensano.
Ma si sa, meglio difendere il vecchio che già si conosce, che accettare il nuovo.
L’Italia non è un paese di vecchi, ma di morti.
Ha ragione Luigi, quante opposizioni ai cambiamenti, solo perché toccano il nostro piccolo orticello!
La situazione è drammatica. Se la burocrazia dovesse essere snellita, diminuito il numero dei magnauffaatradimento di parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e comunali, digitalizzato il lavoro dei tribunali, stabilito un tempo massimo per i processi, diminuito il numero delle sentenze …. che faranno tutti quegli avvocati? Potrebbero trasferirsi in Francia. La dovrebbero averne bisogno, sono un decimo di quelli che esercitano in Italia.