di Alessandra Pierini
Che cosa blocca Macerata? Perchè la lista dei progetti si allunga a misura mentre l’elenco delle opere realizzate è sempre più scarno? Ce lo spiega Giovanni Di Geronimo che da consigliere comunale prima e da assessore di “Città Viva” , lista civica fondata con Maurizio Mosca e Renato Principi, durante l’amministrazione Meschini, si è scontrato con quello che definisce “un muro di gomma che caratterizza la città”.
«Non voglio tirarmi in alcun modo indietro dalle mie responsabilità – esordisce – ma credo che l’impegno della nostra lista ci deve essere riconosciuto. Purtroppo invece i risultati sono stati molto deludenti poichè abbiamo sbattuto contro un sistema partitico e politico collaudato nel quale è risultato difficile avanzare qualunque proposta. Dalla mia esperienza di consigliere comunale prima e di assessore poi ho maturato la convinzione che a Macerata è difficilissimo fare le cose, specie quelle semplici. Non si tratta di incapacità o miopia politica ma di un meccanismo molto complicato di veti contrapposti in cui entrano in gioco vantaggi non solo di tipo politico ma anche ti tipo economico. E’ questo che blocca Macerata».
Gli esempi che l’ex assessore porta a sostegno della sua tesi sono molto numerosi e a confermare l’ipotesi del blocco, c’è il fatto che i progetti di cui parla, non hanno ancora trovato attuazione.
L’OCCASIONE PERSA DEL PALASPORT A VILLA POTENZA- «Partiamo dal palasport che era per “Città viva” un cavallo di battaglia ma è miseramente naufragato. Un gruppo importante aveva fatto una proposta da non lasciarsi scappare per la realizzazione del palazzetto a Villa Potenza nel progetto di riqualificazione del centro fiere, ma è subentrato il discorso del centro commerciale che non era visto di buon occhio anche se nella vallata del Potenza non ce n’era neanche uno.I centri commerciali lasciano pensar male e così si è persa un’occasione. C’è stato anche uno scarso coinvolgimento della Lube vera protagonista della vicenda. Portando avanti quel discorso, senza bandi esplorativi e ulteriori bandi di vario genere, avremmo risolto un problema in quella vallata» (leggi l’inchiesta)
DA UNA PISCINA “NORMALE” A DUE VASCHE PIU’ UNA OLIMPIONICA– Schema molto simile per la piscina di Fontescodella: «Abbiamo proposto – spiega Di Geronimo – di mettere a posto la piscina esistente in viale Don Bosco per poi avviare l’iter burocratico per realizzare una piscina normale. Mi sono sentito rispondere che andava fatto un polo natatorio con tre vasche e tanto di piscina olimpica. Così un’opera semplicissima da realizzare si è trascinata per anni e ancora non si arriva ad una definizione della vicenda. Tra l’altro ho contestato più volte lo studio fatto dalla Bocconi per mappare il bacino d’utenza di un impianto come quello che si vorrebbe realizzare. Secondo la prestigiosa scuola economica per essere produttivo avrebbe bisogno di 820 utenti giornalieri e mi sembrano decisamente troppi tanto più in considerazione del fatto che tutti i comuni vicini sono già serviti dalle proprie piscine» (leggi l’inchiesta).
PARCHEGGIO E TELECAMERE A RAMPA ZARA –Altro tema, molto discusso in questi giorni, è quello del parcheggio a nord. Anche in questo caso Giovanni Di Geronimo ha avuto il suo bel da fare: «La nostra idea era di realizzare un parcheggio a raso da collegare con l’ascensore esistente, fare un belvedere e spostare il terminal degli autobus che si trova in una posizione assurda sia per l’impatto sul centro che per la sicurezza stradale. E’ solo un miracolo se finora a Rampa Zara non è mai successo nulla di grave. Ho lottato anni per spostare le strisce pedonali e illuminarle. La nostra lista si è anche caricata il peso dell’istallazione delle telecamere all’ingresso del centro che ricoprono una importante funzione sociale. Noi avremmo voluto potenziare significativamente il sistema di controllo attraverso telecamere ma siamo stati bloccati da contrapposizioni ideologiche».
NIENTE OROLOGIO PER LA TORRE CIVICA – L’ex assessore va avanti ripercorrendo la vicenda dell’orologio della torre civica: «Sembra provocatorio parlarne ora perchè in questo momento di crisi economica può sembrare un’operazione effimera. Tre anni e mezzo fa c’erano tutte le condizioni per rimetterlo al suo posto perchè avevo trovato i necessari finanziamenti, avevo la disponibilità dell’Istituto Galileo, il progetto era stato accettato e condiviso non solo per la valenza culturale ma anche per il ritorno commerciale e turistico che avrebbe avuto sulla città. Sarebbe stata un’operazione unica in Europa. Anche in questo caso, dopo tante lotte, entrarono in gioco veti contrapposti non solo per la contrarietà a spostare la lapide dedicata a Vittorio Emanuele ma soprattutto perchè era un’operazione che non avrebbe portato niente a nessuno, se non alla città e ai cittadini ed evidentemente questo non bastava».
UN CENTRO STORICO DI ESIGENZE INCONCILIABILI – Merita un discorso a parte il centro storico e la sua riqualificazione: «Trasgredii l’aula consiliare convocando residenti, commercianti e studenti. Capii allora che ci sono interessi contrapposti e inconciliabili perchè nessuno è disposto a fare un passo indietro. Stante la crisi economica i commercianti reclamano apertura alle auto e vitalità, le aspettative dei residenti sono quelle di poter parcheggiare dove riservato e di vivere tranquilli e quelle degli studenti di divertirsi almeno un paio di volte a settimana. Penso che il parcheggio a nord se fatto velocemente e senza pretese può aiutare i commercianti e sono ancora fermamente convinto che potenziare le telecamere, specie nei luoghi che sono ormai stati identificati come critici può aiutare».
In tutti questi casi, comunque la dinamica è sempre la stessa. «A fronte di cose che si sarebbero potute fare, vige questo comportamento trasversale di veti. Rivendico di aver fatto il lavoro sporco della telecamera in entrata a rampa Zara per salvaguardare l’ambiente e la sicurezza sociale. Rimane il rammarico da politico di aver ottenuto poco come lista e da cittadino a vedere che opere semplici e necessarie incontrano sempre posizioni che si annullano. Negli ultimi 30 anni, in politica è cambiato tutto dalle ideologie ai partiti ma non sono affatto mutati questi meccanismi perversi che danno impermeabilità a tutto il sistema. Non si tratta di un singolo partito o di un individuo ma di un apparato politico e di partiti che non permettono a chi non ha interessi di inserirsi e di intervenire. La nostra parte l’abbiamo fatta, la faccia ce l’abbiamo messa ma purtroppo i risultati sono stati scarsi. Mi ero proposto anche per varie attività di volontariato ad esempio all’Ircr dove credevo si dovesse lavorare molto senza alcuna retribuzione. In maniera molto elegante sono stato messo da parte, ora ho capito in nome di quali interessi» (leggi l’inchiesta).
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Repetita iuvant, sed stufant. (Cfr. Il commento di Giovanni Di Geronimo su “l’intervento” del Perticarari).
Macerata è paralizzata dall’immobilismo, come ha già avuto modo di scrivere, siamo in una paluda melmosa, stagnando in acque malsane non si va da nessuna parte, la domanda lecita è perchè?Giovanni concordo appieno con te, per quanto riguarda il settore che più mi è a cuore, il sociale, parliamone, se vuoi sono più che disponibile…
I politici dicono “Abbiamo sbagliato!” solo quando sono fuori dal giochi…
E’ ora di mandarli tutti a casa!!!!
Sono amico di Giovanni Di Geronimo da tanti anni e riconosco l’onestà concettuale che lo ha mosso sia negli anni di assessorato che nella ricostruzione postuma che oggi ne ha fatto. Così come penso che si debba riconoscere la positività dell’esperienza della lista “Città viva”, fondata da Maurizio Mosca insieme con lo stesso Giovanni e con Renato Principi. Fu quello un primo tentativo di sottrarsi all’egemonia dei partiti tradizionali con idee nuove ed originali e, secondo me, il suo venir meno ha tolto alla città di Macerata una serie di competenze e di professionalità e tanta genuina passione politica di cui ci sarebbe stato ancora ampiamente bisogno.
Concordo in linea di massima con quanto detto da Giovanni sull’individuazione dei giochetti al rilancio e dei veti incrociati che hanno bloccato negli ultimi 20 anni la città di Macerata. Penso però che si debba considerare anche l’inossidabile volontà delle Giunte Meschini di cercare di dare spazio solamente a quelle opere pubbliche che potevano essere utili alle cordate affaristiche che a Macerata hanno fatto il bello e il cattivo tempo, grazie soprattutto al PD (a cui facevano e fanno riferimento quasi tutti i maneggioni cittadini), ma anche grazie agli altri partiti delle maggioranze di centrosinistra (tra cui in parte anche Città viva), che hanno fatto finta di non vedere o sono stati incapaci di bloccare il malaffare cittadino. Ovviamente in ciò hanno influito anche la scarsa opera di controllo e di vigilanza della stampa cartacea e la scarsa incisività delle forze di opposizione.
Speriamo sempre in Charles Darwin !
Ma guarda che tocca sentì! Di Geronimo ete governato per 10 anni con Meschini e mo nardri 5 con Carancì, ma che ce veni a raccontà anche perché nisciù va mannato a casa. Me pare che c’è checcosa che non funziona sullu rajanamento che fai se governavi e se bloccava li progetti vordì che ve stava ve! Come ammò che se parla dellu parcheggiù de Rampa Zara e sullu bilancio invece de mettece li sordi se fa li progetti. Ma per favore….
x alex stecca. I tuoi interventi in dialetto sono sempre simpatici ma purtroppo spesso non dici il vero
per lo meno per quanto riguarda me e la nostra lista civica.
1) non sono iscritto a nessun partito
2) non è vero che io e la lista siamo stati per 10 anni con Meschini
3) non facciamo parte della coalizione con a Sindaco Carancini
Le critiche sono sempre salutari ,anche quelle in dialetto, ma devono rispondere a verità altrimenti c’è solo il gusto di sfasciare ” a prescindere” come diceva il grande Totò.
La nostra lista civica ci ha provato e ci ha messo la faccia. Ora siamo fuori da tutto e allora quale migliore occasione per proporre qualche alternativa magari sempre in dialetto ma per una volta costruttiva.
@ Berardinelli
Condivido quanto scritto
ma solo quando si metteranno da parte alcuni ” Personaggi politici Storici e Stagionati “,
Macerata allora risorgera ‘ !!!!!!!!!!!,
Il sociale è solo un problema e senza tornaconti economici per le amministrazioni pubbliche locali , quindi se lo palleggiano tra loro per prendere tempo e alla fine forse ti fanno contenta con qualche euro di contributo dopo ripetuti solleciti e arrabbiature …………….
Macerata è ancora troppo Macerata per non essere più Macerata!!!!
Il vero problema di Macerata sono ….. i maceratesi, cioè coloro che bevono tutto senza mai protestare e continuano a vivere in una delle città più invivibili del mondo (a dispetto di classifiche fatte sulla carta da gente che in città non ci passa neppure mezza giornata).
Altrimenti non si capisce perchè chi ha creato il salasso quotidiano ed immorale del regime della sosta non sia stato preso a calci nel sedere già da anni ed anni, non si capisce perchè chi ha blindato il centro storico (già sfavorito dalla natura perchè su un cucuzzolo inarrivabile) svuotandolo completamente di esercizi commerciali, banche ed uffici, non sia stato preso a ceffoni dall’intera città ……..
E invece no: il maceratese medio (vittima del suo stupido campanilismo) soffre in silenzio senza neppure immaginare che un’altra Macerata sarebbe possibile (e con poco: via tutti i parcheggi a pagamento, apertura del centro cittadino, tanto per cominciare) …..
Ecco, egregio Di Geronimo, il perchè del nulla che contraddistingue le amministrazioni comunali maceratesi degli ultimi 20/30 anni, non c’è bisogno di scomodare il “complotto demo/pluto/giudaico/massonico” che probabilmente ha cose più importanti di cui occuparsi che non la nostra misera città, no, il perchè è un altro: perchè tanto i maceratesi sopportano tutto e continuano a farsi del male ……….. (a meno che non decidano di andarsene – come il sottoscritto – da questo “vecchio addormentato” ed oramai, direi, moribondo) …………..
@ sig.Golini
Non riesco proprio a capire perchè il rilancio del centro sia sempre e solo un problema di parcheggi. Io non la vedo così. Come scrisse una volta il dott.Liuti in un suo articolo, i posti a pagamento sono necessari per garantire un buon ricircolo di autovetture e dare la possibilità al centro di respirare: se i posti lungo le mura fossero gratis, ciascun lavoratore del centro sosterebbe per l’intera giornata, negando a chiunque la possibilità di farsi anche solo una passeggiata. Una cosa è certa: magari a Macerata la quantità di posti a pagamento è addirittura esagerata. Però la crisi del centro secondo me è dovuta ad altro, come ad esempio tutte le opere di decentramento burocratico e istituzionale operate negli anni. Poi parliamoci chiaro: se dovessi aprire una nuova attività in centro, dove per l’affitto di un locale medio ti chiedono anche 5000€, ci penserei un attimo. Se devo andare a fare spesa in centro, devo avere una buona busta paga: non mi pare che ci siano molti negozi abbordabili da gente comune…e con la crisi economica che avanza, il fenomeno diventerà sempre più marcato.
Sì, analisi molto bella e interessante, ma perché parlarne solo ora e non denunciare questo comportamento mafioso (è il temine adatto) quando tutto ciò accadeva?????
…penso solo che sparare a zero sul sistema quando non si fa più parte di questo non mi sembra tanto corretto….è il classico errore del politico che non siede sulla poltrona che vorrebbe. Per quanto riguarda la questione Macerata, anzichè tirare in ballo ancora palazzetti e orologi, si dovrebbe pensare di più al rilancio economico che di conseguenza con il tempo stimolerebbe tutto ciò. Riaprite quel benedetto centro storico al traffico visto che da conservare ci sono rimasti solo rifugi per piccioni e smettetela di riempire la città di centri commerciali che servono per far arricchire chi ha interessi per nulla compatibili con quelli di Macerata!!!
I commenti, purtroppo, confermano pienamente ciò che ha raccontato in maniera concisa e precisa Di Geronimo.
La si smetta, una buona volta e per sempre, di rincorrere interessi di “bottega”. Ci si dedichi con credibilità, autorevolezza, professionalità, alla gestione della res publica nell’interesse di tutti. Ai cittadini non importa più discettare e immaginare formule geometriche che non hanno più senso quali destra, centro, centrodestra, sinistra, centrosinistra. I cittadini chiedono un’Amministrazione seria, produttiva, equa, capace di mediare interessi contrapposti e quindi forte.
@Luca89: il suo intervento contiene in sè la conferma della correttezza delle mie osservazioni:
1) primo perchè conferma che ai Maceratesi tutto sommato piace così, altrimenti lei protesterebbe invece che dire – sostanzialmente – di essere d’accordo anche con una politica della sosta assolutamente folle e conclamatamente dannosa;
2) secondo perchè lei di fatto conferma che la ragione dello spopolamento del centro è proprio nel regime della sosta, e nella conseguente difficoltà di accesso al centro, per esempio là dove dice: “Però la crisi del centro secondo me è dovuta ad altro, come ad esempio tutte le opere di decentramento burocratico e istituzionale operate negli anni”: ora, secondo lei, perchè tutti se ne vanno? perchè uffici, banche, studi professionali vanno là dove si può arrivare più facilmente??? ed è proprio questo che ha determinato la morte del centro di Macerata, la continua ed inarrestabile fuga di operatori stressati dal dover per forza soffrire prima ancora di arrivare al loro luogo di lavoro.
Comunque si tranquillizzi, oggi i negozi non li affitta più nessuno, nè a 5000 euro al mese nè a meno, ovunque si chiude e si rimane sfitti ……… fra poco, quindi, non ci sarà più il problema dei parcheggi, perchè a parte quei quattro residenti, in centro non ci andrà proprio più nessuno ….
Ed i maceratesi subiranno anche questa, in silenzio.
Ciao Di Geronimo! Si fattu l’assessò per cinque anni facenno le stesse cose de cinque anni prima, scusa se me permittu, ma c’aveate Carancì come capogruppu del PD che ve pogghjava che me stai a di? Non ete fatto le cose perché non le voleate fa, me stai pure simpaticu, ma non dicimo scemenze!
Grazie al muro di gomma Piediripa ha perso l’occasione di avere un oratorio che sarebbe stato realizzato da una impresa a costo zero per la comunità, forse è stata coinvolta l’impresa sbagliata… sta di fatto che per l’approvazione di una Variante non sostanziale al PRG, senza aumento di volumetria, ci sono voluti 15 anni… mentre le aree dell’IRCER diventavano edificabili, a Piazza Pizzarello veniva approvato un intervento scandaloso ed a Piediripa oltre 70 Ha di terreno diventavano area industriale…
Un’ appello a tutte le associazioni, liste civiche e persone oneste stanche di tutto ciò, dico : facciamo nascere a Macerata una sola lista civica per le prossime elezioni, in modo che non cia la dispersione dei voti come è avvenuto finora e chiamiamola ” Oltre il muro di gomma – vivere Macerata ”