Il post di Andrea Marchiori
Il commento di Silvano Iommi
di Luca Patrassi
Iommi-Marchiori, la lite continua anche con colpi pesanti. Mentre è in corso la battaglia sotterranea legata ad alcuni arrivi all’Ufficio tecnico e al depotenziamento di alcune figure apicali, l’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi lancia un siluro virtuale al collega assessore Andrea Marchiori (che ha la delega ai Lavori pubblici) sul fronte dei piani social per Villa Potenza e dintorni (centro fiere compreso). Botti, forse meglio botte, di fine anno. Con la maggioranza a guida Parcaroli, non sembra esserci spazio di manovra per la minoranza. Nel senso che il centrodestra vuol giocare in tutti i ruoli, di governo ed anche di opposizione. Ieri sera in Consiglio comunale è risultato difficile perfino trovare un accordo interno per rinviare la seduta del Consiglio, oltre trenta minuti di discussione a tratti cervellotica. Non c’era un rappresentante dell’amministrazione per rispondere a un documento del dem Perticarari, non c’era il sindaco, era uscito per impegni anche l’assessore Sacchi, mancava l’assessore Iommi. Tra i banchi della maggioranza erano entrambi vuoti i banchi di Forza Italia, influenza si è detto. Nulla di politico hanno tenuto a sottolineare diversi esponenti della maggioranza che era e resta in fibrillazione con la consigliera civica della lista Parcaroli che ha perfino votato contro il bilancio.
L’assessore Andrea Marchiori
Ma a tenere banco, nel corso della serata di ieri, è stato il post dell’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori che dava conto dell’iniziativa per Villa Potenza. «Nella splendida cornice delll’area archeologica Helvia Recina – scrive l’amministratore comunale – abbiamo presentato gli interventi programmati per il bando regionale Iti2, cinque milioni di euro per valorizzare i siti strategici della vallata del Potenza con una visione d’insieme».
L’assessore Silvano Iommi
La pagina social è quella dell’assessore, ma ciò non toglie che si possa cadere vittime del “fuoco amico” e pochi minuti dopo la pubblicazione del post arriva, imprevisto e un po’ velenoso, il commento di un collega di Marchiori, l’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi: «Finché la chiami Recina invece di Ricina non hai diritto di parola sul tema. Non voglio poi entrare sulle cose scritte nella relazione dei nostri costosi consulenti anconetani».
Insomma, botti di fine anno nel solco di uno show che è oramai risalente negli anni: tra Marchiori e Iommi lo scontro è a tutto campo e vede al centro anche le questioni legate all’Ufficio tecnico. L’assessore Marchiori non ha risposto, o almeno non lo ha fatto pubblicamente, al commento (poi scomparso dalla pagina Facebook) del suo collega Iommi.
Cinque milioni per la “Social valley”, «rilancio di Villa Potenza»
Interessante che perfino una diatriba storico-nominalistica come Ricina/Recina faccia emergere diatribe politiche ben più insidiose. Tantè e facciamocene pure una ragione. Però sarebbe interessante anche capire perché da decenni a Macerata si usa diffusamente Recina invece che il più corretto Ricina, perfino nella toponomastica ufficiale (basti pensare allo Stadio) Ha un bel dire Silvano Iommi che chi dice Recina non avrebbe neanche diritto di parola sul tema, evidentemente non si accorge che nelluso comune è proprio Recina a prevalere, e semmai ci si dovrebbe porre la questione come tale. Del resto, oltre a chiedere per strada e senza dover tornare al secentesco Compagnoni della Reggia Picena basta fare un giro su internet per accorgersi che, al di là del sito aggiornato del Comune (dove forse è arrivata la correzione di Iommi, ma solo nella pagina, non ancora nel suo indirizzo web: comune.macerata.it/cosa-vedere-a-macerata/helvia-recina/), è Recina ad avere la meglio, anche nel sito Macerata Culture, collaterale al Comune stesso (macerataculture.it/helvia-recina/) e fino a Wikipedia (it.wikipedia.org/wiki/Helvia_Recina) che se la sbriga con un Helvia Recina anche Recina o Ricina Chissà, allora, se hanno ragione quelli di romanoimpero.com/2020/07/helvia-recina-marche.html, che scrivono: Il suo nome è cambiato durante i secoli da Ricina a Recina e infine in Helvia Recina Pertinax Materia da storici?
Vette altissime
Interessante che perfino una diatriba storico-nominalistica come Ricina/Recina faccia emergere diatribe politiche ben più insidiose. Tantè e facciamocene pure una ragione. Però sarebbe interessante anche capire perché da decenni a Macerata si usa diffusamente Recina invece che il più corretto Ricina, perfino nella toponomastica ufficiale (basti pensare allo Stadio) Ha un bel dire Silvano Iommi che chi dice Recina non avrebbe neanche diritto di parola sul tema, evidentemente non si accorge che nell'uso comune è proprio Recina a prevalere, e semmai ci si dovrebbe porre la questione come tale. Del resto, oltre a chiedere per strada e senza dover tornare al secentesco Compagnoni della Reggia Picena basta fare un giro su internet per accorgersi che, al di là del sito aggiornato del Comune (dove forse è arrivata la correzione di Iommi, ma solo nella pagina, non ancora nel suo indirizzo web: comune.macerata.it/cosa-vedere-a-macerata/helvia-recina/), è Recina ad avere la meglio, anche nel sito Macerata Culture, collaterale al Comune stesso (macerataculture.it/helvia-recina/) e fino a Wikipedia (it.wikipedia.org/wiki/Helvia_Recina) che se la sbriga con un Helvia Recina anche Recina o Ricina Chissà, allora, se hanno ragione quelli di romanoimpero.com/2020/07/helvia-recina-marche.html, che scrivono: Il suo nome è cambiato durante i secoli da Ricina a Recina e infine in Helvia Recina Pertinax Materia da storici?
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Sono stupidaggini…. non c’è trippa per gatti.
Cavoli, e io che ho sempre sentito e detto Helvia Recina. . .
L’amministrazione comunale di Macerata ancora una volta dimostra ai cittadini che l’hanno votata che ormai è alle corde (vocali e scritte) e che sta avviandosi verso un finale di non ritorno sulla concordia amministrativa e politica. Questo e a Macerata, ad Ancona e a Roma. Ormai i cittadini maceratesi, marchigiani e italiani non hanno speranze con il centrodestra e con lo stesso centrosinistra, spaccato e privo di una linea politica unita. Siamo alla tragedia politica, di cui potremmo fregarcene, andando a bisbocciare in pizzeria, se invece non ci fossero nubi nere addensate sopra di noi, causate di chi sacrifica l’Italia e l’Europa per i propri interessi. Siamo in mano a lacchè del Potere Mondiale, i quali fanno il suo interesse. Magari spedendoci ad una guerra fratricida, che oggi non immaginiamo, ma che la gente comincia a temere. Siamo come in attesa di un destino che si dovrà compiere. Quasi nella consapevolezza che il Vaso di Pandora è stato aperto per farci pagare il conto delle nostre azioni malvagie, individuali e collettive.
A me pare, leggendo la questione dell’olio di “Ricino”, che non abbia tutti i torti Rapanelli.In altre parole, guardando oltre la siepe delle questioni amministrative,credo che un chiarimento( generale) ci sarà dopo le elezioni europee che, attenti, sono solo un passaggio.Quelle ” vere” saranno le elezioni americane. Per ora osservo guerre “su delega” e conto i morti e li conto in generale. Mi accorgo che Putin è diventato Hitler, almeno raccontano le “funeste voci della Gazzette” ( Leopardi) mentre al fronte e contro Hitler ( quello vero) io russi persero 24 milioni di persone, ta civili e militari. 500.000 furono i morti in Irak. Noi qui discutiamo del sesso degli angeli, oppure del “sesso” nelle sue varie declinazioni. Un interessante panorama di riflessione politica economica. Mah.
Può darsi che prima di Settimio Severo si chiamasse Ricina in onore della sicula Venere Ericina, ma in onore del divino predecessore Elvio Pertinace e per maniacale patriarcato Settimio Severo volle ribattezzarla in Helvia Recina Pertinax: Recina e non Ricina per cancellare ogni traccia venerea…
Apri i giornali o le tv.. di ieri-ieri l’altro e l’altro ancora .. e non senti altro di politici indagati per “corruzione” se non loro i loro parenti fidanzati/e o amici intimi.. Riapri i giornali di oggi . aprirai quelli di domani o domani l’altro e leggerai di politici indagati per “corruzione” se non loro i loro parenti fidanzati/e o amici intimi-Difficilmente troveremo scritto di politici .loro amici fidanzati o amici intimi condannati a scontare le pene per i reati loro ascritti .se non pene del tipo “ domiciliari” nelle loro ville con piscine – o lavori socialmente utili….Però noto che nonostante tutto questo e Rapanelli e Garufi ce lo dicono con uno scritto molto più forbito del mio-ricevono le solite 4 manine rosse…( vedrete che dopo questo commento appariranno anche a me se nn 4 forse anche di più…saranno mica di qualche politico fidanzato/a a amico intimo ???’ Perché attenzione Macerata non è diversa da Roma….
Per capire se un assessore italiano (quindi non necessariamente di Macerata) è vero o falso basta chiedergli se si dice Helvia Recina oppure Helvia Ricina. Infatti tutti gli assessori italiani devono avere un’infarinatura di storia.
Iacobini..per i nostri di Macerata ci accontenteremmo di una infarinatura e basta…
Per Brunetti. Bèh, il brodetto del “porto di Recanati” è tutt’un’altra cosa.
…per favore trovate un po’ di trippa per i gatti del signor Bartoloni,altrimenti gli muoiono tutti di fame quei poveri gattini!!!… un felice anno nuovo a tutti nessuno escluso…
Interessante che perfino una diatriba storico-nominalistica come “Ricina/Recina” faccia emergere diatribe politiche ben più insidiose. Tant’è e facciamocene pure una ragione. Però sarebbe interessante anche capire perché da decenni a Macerata si usa diffusamente Recina invece che il più corretto Ricina, perfino nella toponomastica ufficiale … Ha un bel dire Silvano Iommi che chi dice Recina non avrebbe neanche “diritto di parola sul tema”, evidentemente non si accorge che nell’uso comune è proprio Recina a prevalere, e semmai vi si dovrebbe porre la questione come tale. Del resto, oltre a chiedere per strada – e senza dover tornare al secentesco Compagnoni della Reggia Picena – basta fare un giro su internet per accorgersi che, al di là del sito aggiornato del Comune (dove forse è arrivata la correzione di Iommi, ma solo nella pagina, non ancora nel suo indirizzo web: https://www.comune.macerata.it/cosa-vedere-a-macerata/helvia-recina/), è Recina ad avere la meglio, anche nel sito Macerata Culture, collaterale al Comune stesso (https://www.macerataculture.it/helvia-recina/) e fino a Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Helvia_Recina) che se la sbriga con un “Helvia Recina anche Recina o Ricina” … Chissà, allora, se hanno ragione quelli di https://www.romanoimpero.com/2020/07/helvia-recina-marche.html, che scrivono: “Il suo nome è cambiato durante i secoli da Ricina a Recina e infine in Helvia Recina Pertinax” … Materia da storici?
Se gli abitanti di Erice si chiamano ericìni, anche la Venere di Erice si doveva dire ericìna. Dunque la diatriba è come tante cose umane viziata da un errore iniziale, spiegabile forse con l’universalità delle sofferenze lassative. Rècina e Rìcina sono entrambe ingiuste, corretto sarebbe dire Recìna e Ricìna…