«Soldi persi, festival e inaugurazioni finte.
Questa è la giunta dei selfie
e la città è in ostaggio da tre anni»

MACERATA - Il consigliere David Miliozzi all'attacco: «Nessuna linea politica, né progettazione. Gli assessori vanno avanti ognuno per conto suo. Non pervenuto il sindaco e presidente della Provincia, si dovrebbe dimettere da almeno un incarico»

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David Miliozzi

di Luca Patrassi

Il consigliere comunale di Macerata Insieme David Miliozzi va all’attacco, frontale, della maggioranza, dell’amministrazione comunale e del sindaco e presidente della Provincia Sandro Parcaroli. La premessa: «Da più di tre anni – osserva Miliozzi – Macerata è ostaggio di una giunta litigiosa e inadeguata e di un sindaco incapace di gestire la sua maggioranza. Il primo atto del sindaco fu aumentare il numero degli assessori per accontentare un partito in più, ma non è bastato. Ogni assessore va per conto suo, uno scontro continuo, ma nessuno li staccherà dalla loro poltrona, soprattutto dopo che si sono raddoppiati gli stipendi. L’unica vittima di questo scempio quotidiano è Macerata e questo ci dispiace moltissimo». Da Carancini a Parcaroli secondo Miliozzi: « Siamo passati da Carancini, un sindaco definito autoritario, accusato di non condividere le sue scelte politiche, a Parcaroli, un sindaco che non ha nessuna linea politica e quindi non fa scelte. Due sindaci caratterialmente opposti, ma con molti aspetti in comune. Un assessore, la piscina alle Casermette (votata a fine mandato dalla vecchia giunta, attaccata con violenza dagli ex consiglieri di destra, oggi assessori che portano orgogliosamente avanti il progetto). Il centro commerciale a Piediripa. Il faraonico centro fiere. Il museo di storia naturale. Tutti progetti della vecchia amministrazione, più o meno condivisibili. Questa giunta avrebbe potuto portare avanti il progetto Dante Ferretti, ma ancora non riusciamo a capire il perché di questo vergognoso stallo, sia a destra che a sinistra».

Gli elementi di contestazione: «Questa maggioranza si unisce solo quando viene attaccata, a parte uno o due consiglieri, per il resto c’è un consiglio comunale che alza la mano per votare quello che gli impone questo o quell’assessore. Hanno investito sul parcheggio di Fontescodella, ci hanno anche messo la sovrastruttura per ricaricare le bici, tutto faceva pensare a un progetto di mobilità sostenibile, e nel frattempo hanno trasformato piazza della Libertà in un parcheggio. Con una mano mobilità sostenibile, con l’altra le auto in piazza. Quale è la loro visione di città? Improvvisano, senza una guida, e questo è molto preoccupante, vivono alla giornata e per debolezza del sindaco ogni assessore va per conto suo». Miliozzi passa a quelle che definisce finte inaugurazioni: «Assessori che stanno insieme sorridenti solo nelle foto delle finte inaugurazioni, dal campo dei Pini alla palestra IV novembre, fino alla pomposa inaugurazione del sottopasso del Convitto di venti giorni fa, che oggi è di nuovo allagato e chiuso. Per non parlare dei fondi del Pnrr, all’assoluta mancanza di progettazione, ai tanti soldi pubblici persi, che potevano essere investiti in progetti di rigenerazione urbana, pensiamo a tutti gli scheletri della città, alle periferie abbandonate… hanno perso tre anni dietro a una pista da sci in sintetico, sperperando soldi pubblici in consulenze e progetti surreali. La giunta ha votato all’unanimità una pista da sci sintetica in mezzo alle case popolari, meno male che all’ultimo momento li ha fermati un dirigente. Ultimamente è risaltata fuori la questione del parcheggio di Rampa Zara, con Iommi che vuole dimettersi, poi l’ascensore alla Sferisterio, con Caldarelli che sbraita e con Cassetta che qualche mese fa ha presentato le dimissioni, anche lei». Miliozzi ne ha ache per il sindaco-presidente: «Il sindaco? Non pervenuto, ha sempre altro a cui pensare. Dovrebbe dimettersi da almeno un incarico, ma non ci pensa neanche a mollare la sua doppia poltrona di sindaco e presidente della Provincia, sta facendo un disastro su entrambi i fronti, non lo seguono neanche i suoi, ma non gliene frega nulla, è un pungiball preso a schiaffi da tutte le parti. Molti cittadini si chiedono chi glielo abbia fatto fare di candidarsi». I riferimenti di Miliozzi alla cronaca più recente: «Questa maggioranza mostra una scarsa attenzione verso il lavoro delle associazioni, dei cittadini, approvano variazioni di bilancio offensive, mostrando una generale mancanza di attenzione verso le fasce deboli. Per non parlare della gestione dell’Apm, i parcheggi, le farmacie… sono gli stessi consiglieri di maggioranza a fare accessi agli atti, dimostrando che le cose sono fuori controllo. Ogni giorno si finanzia un festival voluto da questo o quell’assessore che muore il giorno dopo, giusto il tempo di un selfie. Per fortuna Macerata è una città che risponde con l’associazionismo, penso anche all’associazione dei commercianti appena nata. Adesso sta per arrivare Natale e come per le ultime tre stagioni dello Sferisterio si arriva all’ultimo momento impreparati, senza un minimo di condivisione e di progettazione. Ci capita di ascoltare sempre più spesso una domanda dal barbiere o al bar: a che servono un sindaco e nove assessori se, a parte scontrarsi per un po’ di visibilità, non fanno nulla? Così è la fine della politica, e Macerata non se lo merita».

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