Via Armaroli
di Luca Patrassi
Parcheggio di Rampa Zara, si è svolto un incontro tra la giunta comunale e i dirigenti dei settori interessati. Un primo passo dopo gli scossoni delle scorse settimane e la profonda crisi di maggioranza che aveva portato l’assessore Silvano Iommi a rassegnare le dimissioni, poi congelate, proprio per la mancata discussione del progetto. Che sia un tregua armata tra il sindaco Sandro Parcaroli, che in un primo momento è apparso confuso davanti alla mossa di Iommi, Iommi stesso e quella parte di maggioranza (vedi FdI) che ha già bocciato il progetto del Belvedere, è presto per dirlo. Vedremo. Intanto la prima, forse unica, novità emersa è che si cambia strategia operativa: si parte dall’inserimento di un attracco meccanizzato che colleghi via Armaroli a piazza della Libertà passando o dall’arco di ingresso del palazzo del Governo oppure utilizzando i locali che ospitavano l’ufficio immigrazione. In sostanza si parte dalla fine, nella speranza di trovare collaborazione a Palazzo di Governo, all’Ufficio Ricostruzione e in Provincia. Il progetto di restauro postsisma della Prefettura è in corso di elaborazione ed ora il Comune chiede alla stazione committente di inserire la previsione di un attracco. Operazione che non necessita di varianti urbanistiche ma che evidentemente andrà a variare la spesa prevista. Detto dell’ipotesi di attracco che da via Armaroli dovrebbe portare gli utenti nella piazza centrale utilizzando lo spazio dell’ex Provveditorato, la riunione ha toccato anche le questioni tecniche legate alla realizzazione del parcheggio.
Rampa Zara
«L’Ufficio tecnico – osserva l’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi – ha chiesto del tempo, un mese o due, per mettere nero su bianco alcune ipotesi di intervento partendo dai progetti fatti dagli anni Ottanta ad oggi». In sostanza si prenderanno in esame i piani elaborati dall’architetta Silvana Lisi e dal geometra Stefano Palmucci per un privato, dall’architetto Guido Strinati, dalla Sintagma ed infine l’oramai celebre Belvedere delle Fonti, elaborato dall’assessore Iommi ed avversato dall’Ufficio tecnico, e dall’assessore comunale ai lavori pubblici Andrea Marchiori, perché troppo oneroso. Secondo una stima fatta appunto dal dirigente dei Servizi tecnici l’ipotesi del Belvedere delle Fonti avrebbe un costo di 54 milioni di euro. Costo che Iommi contesta, ma si resta sempre sul piano delle previsioni. Dunque l’Ufficio tecnico elaborerà una serie di soluzioni partendo da Rampa Zara anche se qualcuno continua a spingere per un parcheggio a Fonte Maggiore. Ci sarebbe una maggiore disponibilità da parte dei vari assessori a trovare un momento di mediazione legato alla realizzazione di una struttura a raso appunto all’altezza di Rampa Zara. In sostanza, come conferma l’assessore Iommi, una soluzione sul tipi di quella realizzata per via Trento: una terza corsia da affiancare, sullo stesso livello o un po’ più bassa, a quelle già esistenti su viale Leopardi e capace di contenere almeno cento posti auto in ognuno dei due lati partendo da subito dopo il curvone delle Fosse.
L’assessore Sivano Iommi e il “suo” progetto per il parcheggio di Rampa Zara
Dunque un paio di mesi di riflessione prima di approdare in Consiglio comunale per la presentazione della variante il cui iter di approvazione è particolarmente laborioso, un paio di anni. Vero è che si tratta di un’opera di cui si discute da mezzo secolo, quindi un paio di anni in più non risultano un aggravio particolare. Un sassolino però l’assessore Iommi vuol toglierselo dalle proverbiali scarpe: «Si è detto da alcuni che il Belvedere delle Fonti ha un rapporto tra costo totale e posto auto che è improponibile. Premesso che i costi sono ancora sommari, rilevo però che tutti i parcheggi sono improponibili analizzati da quel punto di vista, si poteva dire la stessa cosa per l’ex Park Sì o per il Paladini: con questo discorso non si progetterà mai nulla di importante per il futuro della città».
(Clicca per ascoltare la notizia in podcast)
Parcaroli: «Sì a Rampa Zara, no al progetto di Iommi» Anche FdI volta le spalle all’assessore
I 54 milioni per finanziare l' opera chi li mette? Megaprogetti ........ma se non riescono nemmeno a tappare le buche di strade e marciapiedi.
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Per dovere di cronaca Via Armaroli – Piazza della Libertà sono meno di 30 scale passando da Galleria del Commercio oppure 50 metri di salita da vicolo Ferrari. Il che equivale a un risparmio netto di tempo tra i 30 secondi e il minuto e mezzo.
Eh sì Marco ‘sta cosa farebbe ridere anche . . . “i pistacoppi”
Un meccanizzato in piaggia della Torre con quattro tappe (1 ex bar dello sport ex Speranza 2 P.M.Ricci 3 chiesa SM Porta 4 P.zza Libertà. Certamente i costi sono superiori ad un ascensore, specie nella manutenzione, ma per coloro che parcheggiano nei pressi di C.so Cairoli è un “toccasana” per le arterie e un incentivo a raggiungere il Centro, sperando che il Centro ritorni ad essere commerciale e non solo mangiareccio.
…le buche non si possono sistemare per legge,perché le hanno lasciate quelli di prima!!!
Sig. Filiberto. . .distruggiamo Piaggia della Torre?
Filippo Pagnanelli. Come lo faresti? Tappeto mobile: troppa pendenza (non si starebbe in piedi); scale mobili: troppa poca pendenza. Inoltre ci sarebbe il problema di chi non le vuole utilizzare (la piaggia non è così larga per una meccanizzazione sia in salita che in discesa e di avere anche una parte pedonale da entrambi i lati) e per chi ci abita che avrebbe difficoltà ad entrare in casa per non parlare di eventuali scasamenti o peggio.
Perloro costituzione mentale e culturale i Maceratesi sono portati alle teorie senza riuscire a concretizzarle. Vedasi quella schifezza prevedibile della DC di Sinistra e consoci di voler fare passare sotto le Fosse il collegamento tra le vallate del Potenza e del Chienti. Adesso perderemo tempo a discure di un argomento irrisolto da oltre cinquanta anni. Ecco: l’amministrazione di centrodestra avrebbe dovuto insistere ad ogni costo sul parcheggio ideato da Iommi, distanziandosi così in efficienza e realtà dalle amministrazioni di centrosinistra. Invece nulla. Allora, per chi votare la prossima volta?
Premesso che non sono un tecnico, ho solo usufruito di impianti simili, in altri Comuni, anche marchigiani dove il centro è locato in collina.(Ascoli, Fermo, Urbino ecc.) Senza distruggere la mia e vostra cara Piaggia della Torre si potrebbe con un meccanizzato al centro della piaggia ( al posto della ringhiera) onde evitare problemi che giustamente il Sig. Domizi ha evidenziato.
Il largo di via Armaroli, adiacente alle Monachette doveva secondo il Piano di recupero da me redatto nel 2004, essere riqualificato con la demolizione dei gabinetti pubblici che sono collocati in un bellissimo contesto panoramico. Secondo il mio progetto, approvato e vigente fino al 2014, avrebbe dovuto essere demolito. Ma la Giunta Carancini provvide a restaurarlo invece di demolirlo. Racconto anche una altra stranezza. Nel periodo dei fuochi all’uff.tecnico di Macerata il mio piano sparì e non si trovò più. Chissà,forse i suoi contenuti facevano paura o i cambiamenti facevano venire il mal di pancia a qualcuno. Fatto sta che il nuovo assessore Iommi, saputo che alcune mie idee erano piaciute ai pochi fortunati che le avevano viste, mi chiese una copia di tutto lo scorso anno. Portai il piano in ufficio ed incassai i complimenti dei presenti, assessore compreso, per Largo Beligatti. Il progetto era già ben delineato e definito da un mio rendering fotografico. Sembra ora che Largo Beligatti si farà e ne sono orgoglioso, perchè dopo essere stato boicottato professionalmente in città dai poteri dominanti della pseudo sinistra Maceratese, ora, senza attendere la mia morte fisica, qualcuno ne risuscita le idee. Mi auguro che anche Rampa Zara abbia la stessa buona sorte, visto che consegnai nello stesso giorno il progetto nelle mani dell’arch.Iommi. La riqualificazione e rivitalizzazione del nostro centro passa anche e soprattutto per la bellezza dei luoghi, persa per scelte dissannate e stupide. Mi auguro quindi che il mio progetto per Largo Armaroli, venga preso anch’esso in considerazione dall’arch. Iommi, che mi sembra avere buon occhio per le buone idee. Il sindaco precedente Carancini, invece, passerà alla storia per aver rivitalizzato il Vespasiano di Largo Armaroli, con il plauso dei tanti malati di prostata che vista l’età dei Maceratesi non mancheranno.