Incompiute, isolamento viario
e la ‘strada nuova’ ultraquarantenne.
Macerata lumaca esce dal guscio col sottopasso

MEZZO SECOLO e tante idee per cercare di risolvere il problema viabilità, i progetti sono sempre gli stessi e spesso restano solo sulla carta. Realizzata solo la Galleria Fontescodella, via Mattei-La Pieve non è stata mai completata e veste ancora i panni della "novità" nel lessico comune. Longarini avrebbe dovuto collegare Piediripa a Villa Potenza nella zona nord: è rimasto un troncone in mezzo al nulla. Per il tanto agognato intervento al passaggio a livello di via Roma però sembra fatta grazie ai fondi Pnrr: «Nei primi mesi del 2024 inizieranno i lavori, opera pronta nel 2025», assicura l'assessore Andrea Marchiori. Dopo tanti annunci a vuoto dovrebbe essere l'opera di punta della Giunta Parcaroli

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Sullo sfondo del passaggio a livello in via Roma, le incompiute

di Matteo Zallocco

A Macerata il tempo scorre molto lentamente, ancor più se si parla di opere pubbliche. Da oltre 50 anni sul tavolo ci sono tante idee, tanti progetti per far uscire la città dall’isolamento viario. E sono sempre gli stessi. Dopo mezzo secolo il capoluogo lumaca dovrebbe riuscire a portarne a termine una: la realizzazione del sottopasso ferroviario al passaggio a livello di via Roma. Un’accelerata propiziata dalla risorse del Pnrr che impongono anche una scadenza: l’opera dovrà essere realizzata nel 2025. E a che punto siamo? «Nei primi mesi del 2024 inizieranno i lavori – assicura Andrea Marchiori, assessore ai Lavori pubblici – e per l’anno successivo sarà pronto».

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Un tratto di via Mattei, la “strada nuova”

Nei primi anni ’80, quando fu realizzata la strada di via Mattei (che un po’ tutti i maceratesi chiamano ancora ‘strada nuova’ per quanto il tempo scorre lentamente) il dibattito per superare l’ostacolo del passaggio a livello era già acceso da diverso tempo: si parlava più di una sopraelevata che di un sottopasso ma tant’è, il problema viabilità già c’era. E con il passare degli anni è inevitabilmente aumentato. Ma nulla è stato fatto. Anzi, si è arrivati anche a rifiutare il finanziamento della Quadrilatero per il completamento della via Mattei-La Pieve e lo svincolo della Superstrada a Campogiano. A quel tempo il sindaco era Giorgio Meschini che realizzò l’ultima vera opera a Macerata: la galleria Fontescodella (con tanto di crollo al campo da baseball).

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Un tratto dell’incompiuta Longarini

Via Mattei è ancora ‘la strada nuova’ anche perché le altre non sono state fatte a partire dalla famosa incompiuta Longarini, la ‘strada nord’, una ferita ancora aperta. L’unica opera portata a termine da Longarini fu appunto il tratto che da via Roma porta verso il cimitero, la ‘strada nuova’, inaugurata in pompa magna con l’allora sindaco Giuseppe Sposetti e l’assessore Giovannino Casale. A nord fu un “bagno di sangue”, e uno sperpero colossale di soldi pubblici: diverse decine di miliardi delle ex lire buttati per realizzare un troncone di strada in mezzo alla campagna, l’area di fronte all’attuale parcheggio Garibaldi, senza alcun collegamento, però chiavi in mano con tanto di guardrail e ponti di attraversamento.

Incompiuta_Via-Virgilio-Paladini_FF-1-325x217Secondo il progetto l’infrastruttura a nord avrebbe dovuto collegare Piediripa a Villa Potenza attraverso anche tre gallerie (Montanello, Fosse e Vergini) e a sud da Sforzacosta all’attuale via Mattei fino alla rotatoria del cimitero dove avrebbe dovuto congiungersi con la strada a nord. Una parte fu usata, altra interrata: il troncone incompiuto è comunque rimasto là, a perenne ricordo di come “funzionavano” i lavori pubblici. Il Comune di Macerata non si costituì mai parte civile nei procedimenti contro Longarini ritenendola un’azione giudiziaria rischiosa e preferì un accordo transattivo che permise di rientrare in possesso dei cantieri senza però concludere nulla o quasi come si vede ancora oggi pur essendo passati 40 anni.

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Il passaggio a livello di via Roma

Il passato per spiegare il presente. Che non vede certo una Macerata con il piede pigiato sull’acceleratore visto che dal sindaco Sandro Parcaroli finora sono arrivati tanti annunci ma pochi fatti, proprio come il suo predecessore Romano Carancini. Si parla ancora delle stesse opere di cui si parlava 50 anni fa, come il parcheggio di Rampa Zara per risolvere i problemi del centro storico, soluzione diventata ormai piuttosto anacronistica seppur più logica dell’acquisto dell’ex ParkSì, “capolavoro” di Carancini insieme alle piscine mai realizzate a Fontescodella. L’amministrazione precedente si vanta della realizzazione delle due scuole medie alle ex Casermette, ma quello fu un intervento d’emergenza con i fondi sisma.

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Code al passaggio a livello di via Roma

Quelle ex Casermette dove l’assessore Marchiori sta portando lentamente a termine il piano B di Carancini sulle piscine, mentre per il passaggio a livello aveva dichiarato che i lavori sarebbero iniziati nella prima parte del 2023. A che punto siamo? L’appalto è stato aggiudicato a fine 2022 alla ditta maceratese Francucci srl, la stessa dei lavori al Centro Fiere di Villa Potenza. Operazione che ha per ora un costo complessivo di 8,4 milioni di euro: sette milioni di fondi statali, 671mila euro a carico di Rete Ferroviaria Italia Spa e 765mila euro dal ‘Fondo opere indifferibili’ del Ministero per i Comuni. Costi lievitati, rispetto a quanto inizialmente ipotizzato, per le vicende legate all’incremento dei prezzi delle materie prime. Fatto sta che trovare una soluzione al passaggio a livello di Collevario potrebbe essere una delle poche promesse mantenute nei 5 anni di Giunta Parcaroli, l’opera che potrebbe salvare – almeno in parte – il mandato. 

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L’assessore Andrea Marchiori

«L’impresa ha depositato il progetto definitivo nella prima metà di ottobre – spiega Marchiori – è stato sottoposto a verifica da parte di una società ingegneristica (commissionata dal Comune per legge) la quale sta ultimando il lavoro. Se ci saranno degli accorgimenti da fare la Francucci si adeguerà, poi verrà approvato in Giunta il progetto definitivo, confido nelle prossime settimane. Da quel momento entro 60 giorni l’appaltatore deve depositare il progetto esecutivo, che verrà sottoposto a verifica e approvato quello potranno iniziare i lavori (auspico nei primi mesi del 2024). L’intervento nel tratto sotto alla ferrovia lo dovremmo fare nel corso dell’estate in concomitanza con la sospensione dei treni (come avviene ogni anno ad agosto). L’opera sarà comunque conclusa nel 2025 per la scadenza dei finanziamenti del Pnrr». E se i lavori iniziano con un anno di ritardo a Macerata è un record, positivo.

(foto di Fabio Falcioni)

(Clicca per ascoltare la notizia in podcast)

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Un dissesto di quest’anno in via Mattei, la “strada nuova”

 

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