Sullo sfondo del passaggio a livello in via Roma, le incompiute
di Matteo Zallocco
A Macerata il tempo scorre molto lentamente, ancor più se si parla di opere pubbliche. Da oltre 50 anni sul tavolo ci sono tante idee, tanti progetti per far uscire la città dall’isolamento viario. E sono sempre gli stessi. Dopo mezzo secolo il capoluogo lumaca dovrebbe riuscire a portarne a termine una: la realizzazione del sottopasso ferroviario al passaggio a livello di via Roma. Un’accelerata propiziata dalla risorse del Pnrr che impongono anche una scadenza: l’opera dovrà essere realizzata nel 2025. E a che punto siamo? «Nei primi mesi del 2024 inizieranno i lavori – assicura Andrea Marchiori, assessore ai Lavori pubblici – e per l’anno successivo sarà pronto».
Un tratto di via Mattei, la “strada nuova”
Nei primi anni ’80, quando fu realizzata la strada di via Mattei (che un po’ tutti i maceratesi chiamano ancora ‘strada nuova’ per quanto il tempo scorre lentamente) il dibattito per superare l’ostacolo del passaggio a livello era già acceso da diverso tempo: si parlava più di una sopraelevata che di un sottopasso ma tant’è, il problema viabilità già c’era. E con il passare degli anni è inevitabilmente aumentato. Ma nulla è stato fatto. Anzi, si è arrivati anche a rifiutare il finanziamento della Quadrilatero per il completamento della via Mattei-La Pieve e lo svincolo della Superstrada a Campogiano. A quel tempo il sindaco era Giorgio Meschini che realizzò l’ultima vera opera a Macerata: la galleria Fontescodella (con tanto di crollo al campo da baseball).
Un tratto dell’incompiuta Longarini
Via Mattei è ancora ‘la strada nuova’ anche perché le altre non sono state fatte a partire dalla famosa incompiuta Longarini, la ‘strada nord’, una ferita ancora aperta. L’unica opera portata a termine da Longarini fu appunto il tratto che da via Roma porta verso il cimitero, la ‘strada nuova’, inaugurata in pompa magna con l’allora sindaco Giuseppe Sposetti e l’assessore Giovannino Casale. A nord fu un “bagno di sangue”, e uno sperpero colossale di soldi pubblici: diverse decine di miliardi delle ex lire buttati per realizzare un troncone di strada in mezzo alla campagna, l’area di fronte all’attuale parcheggio Garibaldi, senza alcun collegamento, però chiavi in mano con tanto di guardrail e ponti di attraversamento.
Secondo il progetto l’infrastruttura a nord avrebbe dovuto collegare Piediripa a Villa Potenza attraverso anche tre gallerie (Montanello, Fosse e Vergini) e a sud da Sforzacosta all’attuale via Mattei fino alla rotatoria del cimitero dove avrebbe dovuto congiungersi con la strada a nord. Una parte fu usata, altra interrata: il troncone incompiuto è comunque rimasto là, a perenne ricordo di come “funzionavano” i lavori pubblici. Il Comune di Macerata non si costituì mai parte civile nei procedimenti contro Longarini ritenendola un’azione giudiziaria rischiosa e preferì un accordo transattivo che permise di rientrare in possesso dei cantieri senza però concludere nulla o quasi come si vede ancora oggi pur essendo passati 40 anni.
Il passaggio a livello di via Roma
Il passato per spiegare il presente. Che non vede certo una Macerata con il piede pigiato sull’acceleratore visto che dal sindaco Sandro Parcaroli finora sono arrivati tanti annunci ma pochi fatti, proprio come il suo predecessore Romano Carancini. Si parla ancora delle stesse opere di cui si parlava 50 anni fa, come il parcheggio di Rampa Zara per risolvere i problemi del centro storico, soluzione diventata ormai piuttosto anacronistica seppur più logica dell’acquisto dell’ex ParkSì, “capolavoro” di Carancini insieme alle piscine mai realizzate a Fontescodella. L’amministrazione precedente si vanta della realizzazione delle due scuole medie alle ex Casermette, ma quello fu un intervento d’emergenza con i fondi sisma.
Code al passaggio a livello di via Roma
Quelle ex Casermette dove l’assessore Marchiori sta portando lentamente a termine il piano B di Carancini sulle piscine, mentre per il passaggio a livello aveva dichiarato che i lavori sarebbero iniziati nella prima parte del 2023. A che punto siamo? L’appalto è stato aggiudicato a fine 2022 alla ditta maceratese Francucci srl, la stessa dei lavori al Centro Fiere di Villa Potenza. Operazione che ha per ora un costo complessivo di 8,4 milioni di euro: sette milioni di fondi statali, 671mila euro a carico di Rete Ferroviaria Italia Spa e 765mila euro dal ‘Fondo opere indifferibili’ del Ministero per i Comuni. Costi lievitati, rispetto a quanto inizialmente ipotizzato, per le vicende legate all’incremento dei prezzi delle materie prime. Fatto sta che trovare una soluzione al passaggio a livello di Collevario potrebbe essere una delle poche promesse mantenute nei 5 anni di Giunta Parcaroli, l’opera che potrebbe salvare – almeno in parte – il mandato.
L’assessore Andrea Marchiori
«L’impresa ha depositato il progetto definitivo nella prima metà di ottobre – spiega Marchiori – è stato sottoposto a verifica da parte di una società ingegneristica (commissionata dal Comune per legge) la quale sta ultimando il lavoro. Se ci saranno degli accorgimenti da fare la Francucci si adeguerà, poi verrà approvato in Giunta il progetto definitivo, confido nelle prossime settimane. Da quel momento entro 60 giorni l’appaltatore deve depositare il progetto esecutivo, che verrà sottoposto a verifica e approvato quello potranno iniziare i lavori (auspico nei primi mesi del 2024). L’intervento nel tratto sotto alla ferrovia lo dovremmo fare nel corso dell’estate in concomitanza con la sospensione dei treni (come avviene ogni anno ad agosto). L’opera sarà comunque conclusa nel 2025 per la scadenza dei finanziamenti del Pnrr». E se i lavori iniziano con un anno di ritardo a Macerata è un record, positivo.
(foto di Fabio Falcioni)
(Clicca per ascoltare la notizia in podcast)
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La casa più schifosa è quella del ponte che portava da fonte scodella Santo Stefano che era finito e poi riscoperto di terra x non farlo vedere almeno lo potevano utilizzare per collegare dal rettilineo di trodica a Santo Stefano così via Pace poteva respirare....
E la chiamano politica . Destra, sinistra, centro? Solita merda. Opera di punta, un sottopassaggio nel 2023
Il problema del settore pubblico in Italia è che nessuno è mai responsabile di quello che viene fatto, nessuno viene mai licenziato, nessuno ci rimette mai di tasca propria. Penso che, il sottopasso per evitare il passaggio a livello di Via Roma e una piscina comunale degna di questo nome, siano due opere da portare a termine ormai da decenni ma che, ad oggi, nei fatti ancora non abbiamo. Per non dire della messa in sicurezza dei fiumi Chienti e Potenza , visto quanto successo solo pochi mesi fa. Giustamente, se ne chiede conto a chi è sindaco oggi, ma io tirerei in ballo anche le precedenti giunte, che, ad esempio, hanno preferito destinare fondi per verniciare i Cancelli o per predisporre degli spazi per improbabili camperisti. Spese poco comprensibili che sono purtroppo paragonabili a quelle previste dalla giunta attuale (ancora mi chiedo a cosa serva spendere svariati milioni di euro per palestra di scherma, ciclovie, fonti restaurate e simili).
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Non sono particolarmente fiero di quello che gli amministratori della città di Macerata hanno fatto in questi ultimi decenni e qui meriti e demeriti, a mio modesto parere, possono essere equamente condivisi da tutte le giunte che si sono fin qui succedute.
Niente di catastrofico, per carità. Niente ecomostri né cattedrali nel deserto.
Se mi lamento è perché, a livello infrastrutturale la nostra bella città è sempre stata pensata in piccolo, cioè sempre con soluzioni appena sufficienti a tirare avanti senza una vera prospettiva di vero capoluogo di provincia.
Non si offendano gli esperti e tutti i tecnici che negli anni si sono alternati nella nostra pubblica amministrazione; io, da semplice cittadino, non posso non vedere che:
a) la strada nord gira e rigira è miseramente annegata in mezzo ad un campo;
b) al palazzetto dello sport manca una intera tribuna e il soffitto è così preciso che per pochi centimetri la Lube non poteva disputare le gare decisive nei tornei europei di volley;
c) nella frequentatissima piscina di via Don Bosco non si sono mai potute disputare gare di nuoto in quanto non c’è il posto per i giudici (figuriamoci per il pubblico) e non c’è uno straccio di posteggio;
d) la strada sud, la c.d. strada nuova o Via Mattei, al momento non soffre di particolari problemi anche se, a vederla bene, dimostra tutti i suoi anni e, vorrei tanto essere smentito, dovremo rassegnarci al fatto che, una volta collegata alla tangenziale che porterà alla quadrilatero, nel giro di poco tempo si dimostrerà insufficiente e non organizzata ad accogliere tutto il traffico pendolare in ingresso ed in uscita dalla città (perché finirà per essere quella la porta di ingresso di Macerata);
e) di veri ingressi pedonali attrezzati per accedere al centro storico ce ne 1 solo e non si proprio dire che ti accompagni nel cuore di Macerata (si è parlato per anni di scale mobili, di ascensori; dal posteggio al salotto buono della nostra città per tutti, giovani, anziani, persone con difficoltà, per le merci… che fine hanno fatto?);
Senza proseguire in ulteriori analisi mi si dirà “ma per fare le cose in grande ci vogliono tanti soldi (tante tasse)”… dice il proverbio chi poco spende, assai spende; tanto è vero che qua e là le varie amministrazioni sono poi dovute intervenire per rimediare agli errori fatti in precedenza e perciò, come è sempre stato dimostrato, con il braccino corto non si combina niente di buono.
I fondi del P.N.R.R., da quanto ne so, sono spendibili solo per progetti mirati ed ecco perché sono andati avanti anche per cose forse non indispensabili.
Tralascio la bislacca pista da sci di Fonte Scodella, ci darebbe molto risalto ma poco, poco onore.
In conclusione, non mi sento di paragonare Macerata alla città delle incompiute; Macerata è la città che non ha mai saputo pensare alle sue potenzialità con prospettive di crescita verso il futuro.
P.S. non le chiamate piscine (al plurale) che magari ci si illude, ancora una volta, di trovare a lavori finiti 2 o 3 vasche per nuoto, pallanuoto e aquagym… magari una di questa anche olimpionica; credo ce ne sarà una sola per gli agonisti (e nuovo libero) da 25m. più una della stessa larghezza, e cioè di 16,5m., ma della lunghezza di 6m. per i bambini, stop.
stiamo parlando di amministratori che solo dopo il 2010 si sono ricordati che il capoluogo i provincia non aveva la zona industriale così l’hanno realizzata quando a nessuno serviva piu’.
hanno realizzato tutto piccolo vedi la palestra che chiamano palazzetto dello sport senza un minimo di previsione per dare alla Lube un luogo decente, Lube che sarebbe stato un grande valore aggiunto per la nostra città.
Ci siamo accontentati di mediocri amministratori ed ogni elezione erano sempre gli stessi senza una visione prospettica della città prima si chiamavano democristiani, dopo democratici, oggi “centro destra”, MA IL PANCOTTO E’ RIMASTO LO STESSO, NON C’è UNA VISIONE PROSPETTICA DELLA CITTA’ CHE DAI 44.000 ABITANTI ( ricordiamo nello stesso periodo Civitanova con 28.000 abitanti) SIAMO ARRIVATI AGLI ATTUALI 40.500 ABITANTI CON UNA BELLA PROSPETTIVA DA PAESETTO perchè essere capoluogo di provincia significa anche essere di supporto a tutta la provincia cosa che Macerata ha dimenticato.
Poi stiamo a discutere su un nuovo centro commerciale di una bella dimensione che sono anni che dovrebbe vedere la luce, ma che continua ad essere offuscato pur di non fargli vedere la luce.
Una città che continua a dire che il centro deve ritornare a vivere, ma che per ritornare a vivere deve essere abitato, deve ritornare a vivere con le famiglie, i bambini e tutto il resto.
Stiamo comunque parlando di una città che ha perso decenni in parole che non hanno sortito alcun beneficio.
Longarini, questo nome non mi è nuovo.