Degrado a Valleverde
di Luca Patrassi (nelle foto di Fabio Falcioni come si presenta oggi Valleverde)
La potenza del nome è spesso più forte degli escavatori e degli amministratori comunali pro-tempore, così detti perché di passaggio e non legati ai cambiamenti climatici: a Piediripa c’è una zona che si chiama Valleverde e manifesta tutto il suo spirito green a dispetto delle ciclopiche opere di urbanizzazione realizzate decenni fa per farla diventare un’area industriale e artigianale e a dispetto dei proclami 2020, in campagna elettorale, dell’imprenditore-sindaco-presidente della Provincia Sandro Parcaroli di trasformarla nella Silicon Valley italiana.
A camminare oggi, anche ieri, lungo i chilometri di marciapiedi e strade realizzati nell’area lottizzata si ha piena contezza del fallimento di un progetto: erbacce, arbusti, perfino piante cresciute sul cemento. Recentissima una determina di affidamento di incarico a una ditta specializzata di Montecassiano per la rimozione di materiali contenenti amianto abbandonati a Valleverde. Spesa a carico dei cittadini: 1400 euro per il gesto incivile e criminale di chi inquina utilizzando spazi degradati.
Sembrano scomparsi anche i selfie a favore di telecamere degli amministratori intenti a rimarcare l’avvenuta pulizia dell’area. Bandiera bianca anche sul taglio dell’erba. Degrado protagonista a Valleverde, in quella che secondo Parcaroli doveva essere la Silicon Valley italiana ed ora ci scaricano pure l’amianto. A Piediripa sarà invece realizzata una palestra – finanziata con 1.5 milioni di fondi del Pnrr – per le arti marziali e la scherma: attività non popolarissime nella frazione maceratese, ma la logica è quella del prendere i soldi che arrivano, «a costo zero per la cittadinanza» è la tesi (ardita) di un amministratore comunale.
Oggi il sindaco Sandro Parcaroli era a Parigi con una nutrita (si parlava di cibo, in particolare) delegazione della Regione Marche: forse è andato a vedere come è organizzato il più grande mercato ortofrutticolo del mondo (quello di Rungis) in attesa di capire come finisce la storiella dei fondi (prima assegnati, poi tolti, ora promessi a voce) per otto milioni di euro destinati alla riqualificazione del centro ortofrutticolo di Piediripa.
Grandi cose erano nei piani dell’amministrazione comunale per Piediripa, in particolare per Valleverde che avrebbe dovuto attrarre i giovani imprenditori italiani più qualificati e non se ne è ancora visto uno, al pari del progetto annunciato. Valleverde da trasformare nella Silicon Valley italiana, neanche più umilmente “de noantri”, Valleverde era uno dei progetti guida di Parcaroli della ipnotizzata città in cui “vivere meglio” al punto da avere due pagine del programma elettorale. «Nella nostra amministrazione – si legge nel programma – ci impegneremo a far fiorire a Macerata l’Industria dell’informazione.
C’è il bisogno di un’unica materia prima: “l’uomo”. L’uomo con la sua creatività. Ed esempi come la Silicon Valley hanno dimostrato che questa creatività diventa esplosiva quando questi uomini si mettono a contatto, quando si crea un distretto, un sistema. Macerata ha una grande fortuna, ha una università che ha fatto del motto “l’Umanesimo che Innova” il suo cavallo di battaglia e una Accademia delle Belle Arti assai rinomata, due fonti di creatività indispensabile per la realizzazione di contenuti digitali nella nuova Industria dell’Informazione. A tali fonti si uniscono quelle tecniche dell’Università di Camerino e del Politecnico delle Marche. Macerata ha tutte le potenzialità per diventare il nuovo distretto Italiano dell’Industria dell’Informazione e nella nostra amministrazione ci impegneremo a fornire tutti gli strumenti affinché ciò avvenga, trovando un’area idonea (come ad esempio Valleverde) nella quale portare una connettività internet ai massimi livelli, fonti energetiche rinnovabili e un ambiente di lavoro immerso nel verde e in architetture e strutture urbanistiche avveniristiche dove i giovani ameranno trasferirsi a lavorare da tutta Italia».
Sono passati più di tre anni da quel proclama, sono passati i selfie: restano le erbacce a Valleverde. Come sottolineava Sgarbi – lo diceva per la verità quando era sindaco di San Severino riferendosi agli esponenti della controparte politica, l’ex Pci poi Pds – nomen omen, il nome è un presagio, un segno, in alcuni casi una condanna preventiva. Valleverde, non ancora Silicon Valley con qualche timido accenno di Amianto Valley.
Macerata come Silicon Valley Si farà festa e dalla Cina tornerà a casa Padre Matteo Ricci
Silicon Valley, Macerata Granne , l'Atene delle Marche , Opere pubbliche ciclopiche da far invidia a tutti , megaparcheggi e tanto e tanto altro .......................................ecco i risultati .....................
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Se Valleverde non riuscirà a partire è solamente perché è incassata lì, senza uno sbocco nella Superstrada, come era previsto.
Ricordo quando Corridonia si oppose all’ingresso in superstrada in quanto non voleva tirare fuori i soldi per la rotatoria nel suo territorio, che avrebbe poi permesso uno sbocco del capoluogo di Corridonia nella superstrada e un contatto veloce con San Claudio, permettendogli di uscire dall’isolamento e di avere un rapporto veloce col capoluogo.
Se avessimo questo sbocco mediante la superstrada al grosso flusso viario e in collegamento con San Claudio, avremmo un vantaggio, estendibile al previsto Campus scolastico comprendente solo le Scuole Elementari e le Scuole Medie, dato che ormai il Campus è orbo del plesso della Scuola inferiore, già previsto dall’ex-amministrazione di centrosinistra Cartechini, e finanziato, e quindi è stato dovuto accettore dalla nuova Amministrazione di centrodestra ob torto collo, malgrado le promesse elettorali contrarie.
A questo punto dovrebbe essere rivista la promessa elettorale del Centrodestra di trovare soluzioni diverse da quelle del Centrosinistra e della lista Scipioni. Se ci fosse stato lo sbocco nella Superstrada, anche il Capoluogo di Corridonia avrebbe avuto un certo beneficio. Senza questo, il Campus scolastico al Crocefisso sarebbe un danno al capoluogo e un favore espansionistico alla zona industriale di Corridonia, che è quella che gode ottima salute.
Concludo ribadendo che senza lo sbocco in superstrada, Valleverde è destinata a morire definitivamente.
Non ricordo un accanimento così forte verso un sindaco e una amministrazione come state facendo ora, come se prima tutto fosse andato perfettamente bene.
Per lo scarico di amianto la competenza è del NOE:
ANCONA, Via C. Colombo, 106 – 60127 Ancona,
tel. 071/895747,
[email protected];
Al netto delle valutazioni di tipo ambientale l’operazione imbastita dal Comune di Macerata era la classica realizzazione delle c.d. Zone Industriali tipica di molti comuni a cavallo tra gli anni 60 e l’inizio degli anni 80 ovvero in un periodo di forte crescita economica e richiesta di spazi produttivi. In quei tempi Macerata lasciò che queste operazioni venissero fatte dai Comuni del “contado” pensando di poter “continuare a dare le carte” lasciando il centro politico/professionale nel capoluogo. Credo, ma questa è una mia maligna interpretazione, che allora si pensasse che favorire insediamenti industriali avrebbe portato lavoro operaio e, quindi, voti a Sinistra. Poi, all’improvviso, agli albori del nuovo secolo quando era chiaro che il nostro modello di sviluppo marchigiano fosse già entrato in crisi, l’amministrazione tira fuori dal cilindro una operazione vecchia di 40 anni. Non bisognava essere un premio Nobel per l’Economia per capire che il progetto fosse fallimentare. E mi fermo qui anche se si potrebbe continuare…..
Al mio post vorrei aggiungere questa piccola chiosa: la sede della CGIL potrebbe essere paragonata alla Fortezza Bastiani del Deserto dei Tartari. E come il Sottotenente Drogo assegnato alla Fortezza attende l’invasione dei nemici che mai avverrà, così la CGIL attendeva un nuovo miracolo economico ormai ridotto a slogan elettorale dal Silvio nazionale. Un sindacato avveduto avrebbe dovuto opporsi alla operazione ed invece ci ha messo la faccia. Comunque, la lottizzazione Valleverde potrebbe essere riconvertita ad Aeroporto: le piste sono già disponibili ed anche la caserma dei Vigili del Fuoco…. le insegne sono rosse come quelle della sede della CGIL.
Sono d’accordo con il Signor Monachesi, un accanimento senza precedenti verso il Sindaco e l’Amministrazione odierna anche perché in passato abbiamo vissuto venti anni di nulla, rosicate, rosicate…….
…alla cortese att.ne della sindaca di Parigi, maire in terra di Francia (egregio Parcaroli, badi bene che non si parla di Citanòaaaa…): “si tenga stretto l’hidalgo nostro…ma stretto stretto e a lungo…”