di Claudio Maria Maffei*
Coi dati da zona arancione per le Marche le cose sono già cambiate anche se non ci si dovesse arrivare. Da giorni tutti i parametri che portano in zona arancione sono stati avvicinati o superati dalle Marche. L’incidenza di nuovi casi è da tempo troppo alta nella nostra regione che coi suoi 2.500 casi e passa alla settimana ogni 100mila abitanti si colloca molto al di sopra del limite di 150 casi. Il tasso di occupazione delle terapie intensive oggi è del 23% (ben al di sopra del limite del 20%) e quello dei posti letto di area medica è del 29,5% (leggermente al di sotto del limite del 30%). E’ ormai praticamente certa la abolizione della zona arancione e quindi, a meno di non raggiungere i dati da zona rossa, le regole per le Marche non cambieranno.
Purtroppo in realtà con questi dati le cose sono già cambiate e sono cambiate per tutti. Con questi dati sia a livello territoriale che a livello ospedaliero tutte le altre patologie sono ormai sempre più trascurate. Sul versante territoriale ad esempio con questa enorme diffusione dei nuovi casi i Medici di famiglia “non riescono a dare il resto”, ma in ospedale la situazione se possibile è ancora più grave.
In pratica tutti gli ospedali pubblici sono interessati e debbono far fronte a più problemi con meno risorse. Una cosa che sanno benissimo gli operatori e molto meno i cittadini è che quando aumentano i posti letto Covid diminuiscono i posti letto per tutte le altre patologie perché per fare assistenza nelle aree Covid serve più personale perché l’organizzazione del lavoro cambia e diventa più pesante per via delle misure di protezione da adottare.
Dove in un reparto “normale” servono ad esempio dodici infermieri in un’area Covid ne servirebbero fino a diciotto. Se in una terapia intensiva “normale” ogni infermiere in turno segue in media al massimo tre pazienti in una terapia intensiva Covid ne segue al massimo fino a due. Per questo nei nostri ospedali si stanno ancora una volta riducendo in modo importante gli interventi chirurgici e le attività ambulatoriali. Oltretutto spesso il personale viene a sua volta colpito in forma sintomatica e deve rinunciare al lavoro e la struttura deve in qualche modo far fronte. Per non parlare poi dei Servizi di Pronto Soccorso dove il 12% circa degli accessi nelle Marche è per sospetto Covid con tutte le implicazioni che ne derivano come percorsi e organizzazione del lavoro. Pronti Soccorso già allo stremo per le carenze sempre più gravi di personale.
Ormai tutti gli ospedali pubblici delle Marche sono interessati dal Covid o come ricoveri o come Pronto Soccorso e coi dati da zona arancione tutte le criticità che ho ricordato aumentano. Il peso non è lo stesso per tutti gli ospedali e qualcuno, come Marche Nord, si fa carico di una enorme mole di pazienti (123 su un totale di 371, più 10 seguiti in Pronto Soccorso).
Cosa ci dicono questi dati? Ci dicono fondamentalmente tre cose: che anche senza zona arancione la situazione è grave, che dobbiamo ringraziare chi lavora nella nostra sanità e che dobbiamo continuare ad insistere sulla vaccinazione. Purtroppo le civilissime Marche continuano a vaccinarsi troppo poco. Ieri sopra i 60 anni i vaccinati in modo completo erano meno del 75% quando in Puglia erano più dell’80%. Ci sono ad esempio nelle Marche più di 25mila persone non vaccinate tra i 50 e i 59 anni in una fascia d’età per cui è stato previsto l’obbligo vaccinale. Sono, purtroppo per loro e per noi, persone a maggior rischio di contagiarsi, di contagiare, di ammalarsi e di ridurre la possibilità degli altri malati di ricevere assistenza. Ricordiamoci che mentre in Italia i ricoveri in terapia intensiva tendono a diminuire da noi nelle Marche continuano ad aumentare leggermente e spero si sia capito che cosa vuol dire per l’attività dei nostri ospedali. Questo ci dicono i dati. Sappiamo che la situazione dovrebbe migliorare, ma certo una riflessione sulla situazione che la nostra sanità sta vivendo per via della pandemia dovremmo farla. Per la consapevolezza di tutti, politici, cittadini ed operatori.
*Medico in pensione, già dirigente sanitario
San Severino “para” la zona arancione Dieci morti nelle Marche, 4 nel Maceratese
Ormai chi ha fatto il covid non si vaccina più. Fanno il pass per guarigione.
Non basta constatare la catastrofe.... Bisogna fare qualcosa in positivo e smetterla con l'allarmismo, tanto per cominciare !!!
Ogni giorno si leggono lamentele di pazienti il cui medico o non risponde, o ti propone la Tachipirina...Sarà ora di cambiare ??? Ormai l'hanno smentita ufficialmente, se son si fossero ancora accorti...
Rossa rafforzata e subito. Chiudere tutto subito. Solo ed esclusivamente l ASPORTO
La domanda è diversa : quando toglieremo quella mortificazione del GP?
No Lockdown
Però l'Asur che dopo diversi giorni dall'invio della mail di guarigione non rilascia i certificati è nella norma
Ancora con sto vaccini e super green pass.... Ognuno si senta libero di fare la sua scelta senza ricatti ... Ricattare i ragazzi è stata la cosa più ignobile mai magheggiata da questo governo dei migliori ... O dei peggiori
Dr. Maffei fermo restando la gravità del virus che nessuno nega, Lo stato tramite un decreto garantisce un aumento tariffario di 10000 al giorno per un paziente in terapia intensiva e .3000 in reparti ordinari. Ci sono già varie inchieste giornalistiche che testimoniano il business. Piano piano i nodi stanno venendo al pettine. La domanda da porsi è "che fine fanno quei soldi? . Come sempre succede in Italia quando c'è una tetta da mungere ........ però il problema rimane e certamente non sono i no vax ( per evitare strumentalizzazioni io sono vaccinato con booster consapevolmente, senza cadere nell'estorsione del green pass.
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Il tutto grazie al gentile contributo dei no vax, i quali rappresentano una grossissima fetta del totale dei ricoverati nei reparti covid, nonché occupano la maggior parte dei posti riservati ai malati covid nelle terapie intensive. Il no vax è utile alla società,come il guanto destro di Gaio Muzio Scevola.
Nessuno può decidere chi merita le cure e chi no.Siate UMANI Dio vi guarda.
Se le persone non si vaccinano,che vogliamo fare ? Basta con le polemiche,non servono a nulla.Imedici non ci sono,mica li possiamo inventare.
Lasciate ai medici di base, se hanno coraggio e le idee chiare, di smetterla con la tachipirina e la vigile attesa, che riempiono di ospedali, facendoli curare secondo scienza e coscienza a casa.
Ho ascoltato su Byoblu la notizia che daranno un premio a quei pediatri che riusciranno a fare vaccinare i bambini. Siamo a ciò? C’è del marcio in Danimarca.
Imbarbarire le civilissime Marche dona un godimento perverso che i no vax destinati ad imbarbarire la Puglia non possono neanche immaginare. In provincia di Macerata poi s’affondano i canini proprio nel cuore pulsante della Civiltà, e ci si sente sublimi come Hannibal Lecter.
Se l’hanno detto su Byoblu sarà una notizia vera come quella dell’asino che vola sull’Unità.
https://www.lastampa.it/torino/2021/12/10/news/covid_fino_a_70_euro_l_ora_per_i_pediatri_che_vaccinano_i_bambini_secondo_caso_di_variante_omicron_in_piemonte-1303956/
Bruciarsi interi, per far sentire inutili oltre che i guanti destri anche tutti gli altri capi d’abbigliamento dal cappello alle scarpe, è il compito che attende i nuovi Gaio Muzio Scevola.
Franco Pavoni, l’articolo della Stampa parla di corrispettivo a titolo di retribuzione per un servizio svolto. Che non ha nulla a che vedere con il concetto di PREMIO che vorrebbe insinuare Byoblu. Lei lavorerebbe gratis ?
Francesconi, veramente se fossi un pediatra, necessariamente benestante, in una drammatica emergenza sanitaria, con milioni di persone precipitate nella disoccupazione e nella miseria e nella disperazione, mi vergognerei come una monaca incinta solo al pensiero di ricevere dai contribuenti 70 euro all’ora per delle iniezioni a bambini ignari della fedina penale della Pfizer.