Il rendering della nuova scuola Capuzi
di Monia Orazi
“Qui si firma per salvare la scuola di Visso”. Con questo slogan sta circolando sui social ed in giro per Visso una petizione lanciata per iniziativa di alcuni privati cittadini, che chiede di rivedere il progetto che ha destinato l’ex scuola Pietro Capuzi, sia ad asilo che sede comunale. Si legge nella petizione: «I sottoscritti cittadini con la presente vogliono esprimere tutta la loro preoccupazione per la decisione di codesta amministrazione comunale di variare la destinazione d’uso della scuola elementare “Pietro Capuzi”, demolita a seguito del sisma 2016, per trasformarla nella nuova sede municipale. Il progetto, già finanziato per euro 3.600.000, prevede l’utilizzo definitivo della nuova struttura come uffici comunali e servizi di Protezione civile per 1.680 mq, come scuola dell’infanzia di 12 bambini per 200 mq e come scuola materna di 24 alunni per 250 mq: utilizzi altamente incompatibili tra loro. Negli anni sessanta/settanta gli alunni e studenti dei tre comuni erano oltre 250. Noi pensiamo che per il futuro di Visso, dopo il terremoto 2016 e dopo il covid-19, non si possa immaginare un così esiguo ricambio generazionale, perché significherebbe solo stabilizzare un presente di distruzioni, invece di programmare la ricostruzione socio-economica e la crescita della nostra comunità».
Nel mirino dei proponenti la scelta di non fare un unico plesso scolastico per tutti e tre i comuni dell’alto Nera, Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera: «Ci è difficile capire la necessità di una mastodontica sede municipale su quattro livelli, quando al primo piano si ipotizza l’educazione di solo 36 alunni che avranno in futuro a disposizione questa sproporzionata quanto inutile struttura. La visione incoerente e contraddittoria del progetto è palese ed inaccettabile perché mentre si realizza un nuovo presidio per la comunità vissana, peraltro già esistente, sottraendone uno molto più importante, non si indicano azioni strategiche per la sua effettiva utilità nei prossimi decenni, omettendo la programmazione di un piano di medio-lungo termine che permetta ai cittadini, con ragionevole certezza, di poter continuare a vivere nel proprio paese. Il primo risultato negativo ed irrimediabile sarà l’impossibilità di realizzare un complesso scolastico organizzato ed autonomo dei tre comuni dell’Alto Nera, che ne hanno diritto sia per l’ampiezza del bacino montano che occupano, sia per la loro posizione di marginalità».
La vecchia scuola Capuzi era stata edificata negli anni Venti del secolo scorso ed aveva davanti un ampio giardini, per i residenti di Visso che hanno proposto la petizione, il progetto approvato non permette di recuperare lo stile della vecchia scuola e chiedono perciò di sospendere il progetto: «Esprimiamo inoltre il rammarico per la trasformazione architettonica prevista dagli elaborati dell’edificio e del suo contesto, che ci sembra esteticamente non adeguata a sostituire ciò che avevamo. Invitiamo quindi codesta amministrazione a voler sospendere l’iter di questo progetto, per il quale non sono mai stati sentiti i cittadini vissani, e a convocare con urgenza un tavolo aperto ai rappresentanti della popolazione, delle associazioni e dei comitati, per parlare del destino della nostra scuola e di una strategia per il futuro delle nuove generazioni».
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