La galleria dello Sferisterio
di Federica Nardi
«Vogliamo far riscoprire un luogo sconosciuto e ridargli una funzione di passeggiata. Un marciapiede al coperto in galleria, dove prima c’erano le botteghe, che possa diventare un punto espositivo permanente». Silvano Iommi, assessore all’Urbanistica, si riferisce alla galleria “dimenticata” dello Sferisterio di Macerata, usata fino a oggi come magazzino e che troverà nuova vita già a partire dalle festività natalizie con il progetto che la trasformerà nel “corridoio Innocenziano”.
Una “strada nova”, come la chiama Iommi, che spiega nel dettaglio l’operazione: «Si chiamerà “corridoio Innocenziano” la galleria delle antiche botteghe dello Sferisterio.
Si tratta di un percorso porticato e vetrato di rara bellezza architettonica lungo circa 140 metri, che verrà riproposto alla città come percorso espositivo permanente. La prima mostra inaugurale di questo straordinario spazio, unico nel suo genere, è quella relativa ad alcune tra le più importanti collezioni di presepi esistenti in Italia. Nel foyer sono allestiti alcuni pezzi unici provenienti dal museo del presepio storico-tipologico Domenico Cassese di Macerata, mentre lungo il percorso della galleria sono distribuite le collezioni dei presepisti Andrea Pistolesi di Monte San Giusto e Simone Tamburrini di Mogliano».
Il “corridoio Innocenziano” nasce da una idea dell’assessore e architetto Silvano Iommi sulla base di recenti approfondimenti storiografici che hanno ampiamente dimostrato il ruolo determinante e lo straordinario impegno professionale profuso dall’architetto comunale Salvatore Innocenzi tra il 1819 e il 1829 (morirà a Macerata nel 1832), sia nella fase della ideazione che in quella della costruzione.
Silvano Iommi
«Nel bicentenario della cerimonia relativa alla posa della prima pietra (1820-2020), l’apposizione di una targa in ricordo dell’Innocenzi – spiega Iommi -, sarebbe opportuna e doverosa per la verità storica e per attribuire i giusti meriti a chi prima fondò e poi completò, ai piedi della “Cocolla”, questa straordinaria architettura polivalente. D’altra parte deve essere anche ricordato che il cartiglio in piombo posato in fondazione sotto il grande “muro di appoggio”, oltre a riportare i nomi dei soci promotori dello Sferisterio, porta inciso anche il nome dell’architetto Innocenzi come progettista dell’opera.
In definitiva non abbiamo voluto rinunciare, nonostante l’emergenza, al regalo di poter vivere la magia del Natale considerando anche come un ulteriore regalo alla città l’idea di recuperare e valorizzare uno straordinario “luogo”, unico e suggestivo. Tuttavia, sino ad oggi, questa elegante architettura voltata in laterizio è stata marginalizzata e visivamente oscurata dall’improprio uso logistico connesso alla stagione lirica e, come non bastasse, soggetta ad allagamenti periodici causati da infiltrazioni d’acqua meteorica proveniente dalle soprastanti gradinate. Il nostro auspicio e impegno sarà quello che il “corridoio Innocenziano” possa quanto prima essere fruibile costantemente, mentre la mostra natalizia, che si svolgerà nel massimo della sicurezza e nel rispetto dei protocolli anti-contagio sia nel foyer che nella galleria potrà essere visitabile anche virtualmente sulla pagina Facebook del Comune e online sul sito di Expoitalia nella sezione dedicata ai musei di Macerata.
La mostra natalizia sarà dedicata ai presepi. «La allestiremo come un set televisivo – spiega Iommi -, attraverso vetrine esterne dove sarà possibile vederla, con un marciapiede protetto per vedere tutto da fuori, fino alla fine di febbraio. Se nel frattempo cambierà qualcosa a livello di normativa anti Covid si potrà anche entrare».
Un ottima iniziativa e molto suggestiva
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Bene,ma in una struttura voluta da Cento Consorti Maceratesi non sarebbe bene inserire un qualche concittadino come ospite della Galleria vedi quel Maurizio Piergiacomi che negli scorsi anni esibiva le sue creazioni agli Antichi Forni contribuendo a ravvivare il Centro Storico con tutto il rispetto per gli altri Presepisti?A meno che chi di dovere non gli abbia concesso altri spazi e sempre che il Piergiacomi sia disponibile.
L’idea è ottima e funzionale. Funzionale perché offre la possibilità di attivarsi per la realizzazione del Museo Cassese. Ciò che verrà eventualmente esposto lungo il corridoio è un piccola frazione, una parte del tutto. Sarebbe fondamentale, a mio avviso, realizzare un sito permanente poiché i pezzi provengono da tutto il mondo. Ricordo molto bene l’archiviazione analitica, a mano e penna, del dottor Cassese. Non può sfuggire alla nostra città l’esposizione di tale bellezza, della funzione anche pubblica e di fruizione di questo gioiello, del turismo insomma. Penso, in sintesi, che questo “corridoio sferisteriale” serva da aperitivo. E’ necessario trovare fondi, collegarsi con le Banche e con il Vescovato. Credo che i tempi siano adatti.
Per Silvano: approfitto della questione “muraria” e del “Presepe” per chiarire quanto segue, precisando che non sono “nuovo” nella materia satellitare ( Le stagioni liriche). Questo a me sembra fondamentale. Ben prima del mio primo ingresso in Consiglio, mi diedi da fare, e attivamente, per tentare di trasformare lo Sferisterio da Teatro storico ad Ente Lirico. Era pronto lo “scambio” romano con il Petruzzelli di Bari. Forze “interne” bloccarono qui e a Roma il progetto. Salii al Soglio di Pietro nella prima amministrazione di centrodestra ed ero Presidente della Commissione Cultura. L’assessore alla Urbanistica era l’amico Jommi. Allora mi occupai con tenacia e per la prima volta della questione Presepe-Cassese ed inoltre mi diedi da fare ed individuai cifre in sofferenza nel Bilancio dello Sferisterio. Il Comune e la Provincia accesero, allora , e ob torto collo, due mutui. Nell’ultima Consiliatura, come Consigliere, nonostante le “forze” contrarie che mi spingevano a “non avanzare”, produssi una interrogazione relativa all’allora Direttore Artistico Pizzi. Non “contro” di lui, ovviamente, ma per la gestione deficitaria. In questo caso, Pizzi lasciò l’incarico sostituito, più tardi, da Micheli. Tutto questo che “narro” ritengo sia utile per chi volesse conoscere “in profondità” le cose e, anche, come spero, progettare il futuro. Non vi è progetto se non vi è conoscenza storica e competenza ( ma, voglio aggiungere) coraggio e determinazione. Le doti migliori contro la “boria dei dotti” (Vico)
Son piccole cose, pagliuzze irrilevanti però ob reggente l’ablativo è un segno della contagiosità anche nei migliori della inestirpabile, atroce barbarie micucciana…
Tu pe maritatte me sa che te si raccumanatu a lu roffià che se je se dicia pure senzà. Se vede che sapia che èri “carne de porcu” senno più vicina la vardascia te rtruia . E lu cantu adèra: Fiore de canna, carne de porcu d’ero e ce so rmastu, poraccia la fantella che m’arcordu.
Sei povera, lucertolina cara, e ogni volta che scrivi riconfermi la tua miseria… leggi cosa può essere la letteratura metafisica…
”Cqua nun ze bbatte, sor cacazzibbetto,
sor zucchiasavonèa, ciscio-bbrodoso,
farfallino, scogliattolo, crestoso,
smer.dacamiscia, passero, pivetto,
sgrullino, cacasotto, pisscialletto,
stro.nzo, fanello, chicchera, mmer.doso,
bbragalisse, pupazzo, moccioloso,
sartapicchio, sgriggnappolo, fischietto,
cacarella, bbavoso, spizzichino,
purcia, grillo, pidocchio, reduscello,
raggno, tappo, sscimmiotto, marmottino,
fongo, schifenza, cimiscia, franguello,
fichetto, cirifischio, ggnaccherino,
sbusciafratte, caz.zetto e ccojjoncello.”
Canta.