«Sulle scuole manca un cronoprogramma serio e lungimirante, il Convitto ne è l’esempio più evidente. A dirlo Francesca D’Alessandro di Fratelli d’Italia Macerata che sottolinea «la situazione del Convitto sembra essersi risolta dopo mesi e mesi di richieste di aule, attraverso articoli di stampa e con la costituzione di un Comitato cittadino, che ha compiuto un lavoro egregio di mediazione con le Istituzioni. Finalmente le aule sono state concesse, il Tribunale è stato accontentato e la vicenda sembra essersi conclusa nel migliore dei modi ma la montagna ha partorito un topolino».
D’Alesssandro riconduce la questione del Convitto a una problematica secondo lei molto più importante. «E’ un cattivo approccio dell’amministrazione comunale di centro-sinistra riguardo le scuole. Non c’è stata e non c’è programmazione, non c’è stata lungimiranza, si è navigato a vista e si è andati dietro solo all’emergenza.
Ricordo che il Convitto aveva già ricevuto 5 milioni di euro a seguito del terremoto del 1997. Ma solo la metà dell’edificio fu ristrutturata, a causa del fallimento delle ditte che vi avevano lavorato e successivamente il Comune non ci ha messo mano, nonostante le innumerevoli sollecitazioni. Proprio quella metà non ristrutturata ha subito ingenti danni col terremoto del 2016, cosicché lo stabile è divenuto interamente inagibile. A oggi sono stati previsti altri 7 milioni di soldi pubblici per ripristinare quell’edificio, unico Istituto scolastico rimasto nel quartiere del centro storico, così quando termineranno i lavori (ci auguriamo il prima possibile) quella scuola sarà costata all’incirca 12 milioni di euro».
Conclude: «Le scuole necessitano di una corretta attenzione e gestione, saranno quindi tra le priorità da affrontare dalla nuova amministrazione se sarà di centro-destra. Ad oggi per esempio nulla sanno i maceratesi su come si procederà a settembre, in quale modo saranno gestite le mense, quali saranno le ipotesi logistiche per il rientro. La cittadinanza è messa al corrente sempre a cose fatte, senza che vi sia ascolto, partecipazione e condivisione con le famiglie. È un metodo di lavoro che non funziona e lo si è visto. La nostra ferma intenzione è di cambiarlo».
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Quindi ora che i genitori degli scolari maceratesi sono in gran parte in vacanza, dovrebbero essere informati sulle modalità di accesso ai servizi scolastici. All’inizio del mese di settembre, sarebbe troppo tardi venire informati? Sarà per questo che non capisco la politica o il politichese?