Nuovo trasferimento in vista per gli studenti del Convitto di Macerata che hanno dovuto lasciare la scuola di piazza Marconi dopo il sisma del 2016. Attualmente le classi dell’istituto sono ospitate dal “Pannaggi” ma potrebbero doversi spostare ai Salesiani (lasciati liberi dalla Mestica). Gi spazi del Pannaggi, infatti, potrebbero servire al tribunale che necessita di spazi per effettuare dei lavori. In tutto questo ci sono più di 7milioni di euro per la ristrutturazione del Convitto nel secondo piano di finanziamento delle opere pubbliche. Al momento però non c’è nulla di concreto e ai genitori degli alunni che attualmente frequentano il Convitto, sia della scuola primaria sia della scuola secondaria inferiore, la soluzione proposta non piace affatto. «Il Convitto in questi anni è cresciuto molto come polo scolastico grazie anche alla volontà di ferro della sua dirigente la professoressa Annamaria Marcantonelli, diventando di fatto tra le migliori scuole di Macerata. Perché dunque l’amministrazione comunale dovrebbe smembrarlo? Non ci sarà mica una velata volontà di ridurre le iscrizioni del Convitto a favore di altre scuole per riempire il Polo delle Casermette?»
«Per l’ennesima volta – spiegano i genitori – vengono proposte soluzioni a discapito delle scuole e delle famiglie e non è più ammissibile. Vorremmo ricordare al Sindaco che il Convitto è attualmente una scuola terremotata, che ha già subito un trasloco nel 2016 in una delle poche scuole presenti nel comune di Macerata che sia antisismica. Dopo il terremoto del 2016 tutti i comuni del cratere si sono interrogati su quante scuole antisismiche ci fossero sul territorio, cercando di trasferire le scuole ospitate presso strutture vulnerabili nelle scuole antisismiche. E lo stesso è accaduto con il Convitto. Infatti le famiglie, per le iscrizioni post terremoto, hanno optato per questa scuola anche rassicurate dalla struttura antisismica».
I dubbi delle famiglie riguardano soprattutto la struttura dei Salesiani: «La Mestica è stata ospitata dai Salesiani con la promessa del sindaco che sarebbe stata una soluzione temporanea, perché poi la scuola sarebbe stata trasferita alle ex casermette. In effetti la soluzione Salsiani non era certo delle migliori, considerando che sullo stesso piano che ha ospitato la Mestica per questi tre anni un’ala era riservata alla scuola e un’ala era chiusa perché inagibile. Di questa soluzione ne hanno risentito la scuola con il calo delle iscrizioni e gli alunni che in tre anni non hanno potuto nemmeno girare liberamente per i corridoi data la situazione precaria della struttura».
I genitori pongono una serie di domande. «Se la Mestica è stata trasferita dai Salesiani alle Casermette perché in condizioni di disagio, perché ai Salesiani si dovrebbe ospitare un’altra scuola mettendola nelle stesse condizioni di disagio? La struttura dei Salesiani è una struttura antisismica come la scuola che ospita attualmente il Convitto? Vorremmo che l’amministrazione comunale mettesse a disposizione della cittadinanza il documento di vulnerabilità delle scuole di Macerata attuale.
Perché è necessario trasferire il tribunale in una scuola antisismica, privando di fatto la città di una struttura scolastica a norma che per giunta già ospita una scuola terremotata, spostando quest’ultima in una struttura che non è antisismica?»
L’attuale Convitto è una scuola dotata di tutte le strutture adatte alla didattica: aule capienti con lavagne Lim e wifi, laboratori, spazi ricreativi, mensa interna e scale adatte a piani di evacuazione per 500 studenti, di cui per metà di età inferiore ai 10 anni. «Con il trasferimento del tribunale al Convitto – chiedono ancora i genitori – che di fatto necessita di uffici, che fine farebbero tutte le strutture?».
I genitori paventano inoltre il trasferimento di una sola parte del Convitto: «Come si può pensare di smembrare una scuola unica che rappresenta un’offerta per le famiglie su due livelli di istruzione (scuola primaria e scuola secondaria inferiore), senza tralasciare il fatto che molte famiglie hanno figli iscritti alla scuola secondaria inferiore e figli iscritti alla scuola primaria del Convitto. Cosa accadrebbe a queste famiglie con lo smembramento della scuola?E in ultimo, ma non per importanza, perché in questi tre anni non si è proceduto alla ristrutturazione del vecchio Convitto per cui sono stati stanziati 7 milioni di euro? Per il tribunale ci sono molti altri spazi già adibiti ad ufficio presenti sul territorio (ad esempio la sede della vecchia SIP in viale Piave, ecc.) e l’amministrazione comunale lo sa meglio di noi. Chiediamo, dunque, che per l’ennesima volta non si adottino decisioni che vadano a gravare sulle famiglie e soprattutto sui bambini e sui ragazzi che, dopo nemmeno tre anni, si vedrebbero costretti ad un altro trasferimento».
Un solo motivo porta a tale decisione. Il nostro caro sindaco, accortosi dell’enorme cavolata del suo “campus scolastico”, dal momento che anche la nuova scuola non porterà tutti gli iscritti sperati, cosa ha pensato di fare? Penalizzare quella che ad oggi è la scuola n.1 di Macerata. Fatevene una ragione cari politici. È così! La scuola non è fatta solo di mattoni, ma è fatta soprattutto di persone, oltre la dirigenza che sta a capo di tutto, ci sono insegnanti, personale ATA e ragazzini con le loro famiglie. Detto questo pensate ad una nuova soluzione. Non potete penalizzare una scuola per facilitarne altre. Le scuole del “campus” o le cambiate dentro o non raggiungeranno mai il vertice! I genitori si faranno sentire!
La domanda da fare è: "come si può, traferire dei bambini, con relativi insegnanti, da una struttura agibile e sicura, in una struttura parzialmente agibile e, quindi, non a norma." Il Comune mette a rischio l'incolumità di soggetti deboli che, in caso di terremoto, si troverebbero a dover evacuare da una mezza trappola. Inoltre, mette gli uffici del tribunale all'interno di una struttura scolastica, esponendola a rischi che tutti siamo in grado di capire (pazzi che girano in tribunale ce ne sono abbastanza, mi sembra).
il problema della carenza degli spazi è annoso, si era detto infatti di trasferire parte degli uffici giudiziari nell'ex pannaggi, prima ancora che fosse occupata dalla scuola elementare e media...ovviamente per comodità, considerato che sono pressochè attaccati....poi si era detto di trasferire il tribunale nell'ex-finanza con tanto di stazioni di polizia e carabinieri.....lasciando parte in centro....hanno messo le scuole....le scuole si spostano è vanno ad occupare le aule dell'istituto don bosco....quelle occupate una volta dai privatisti ed il tribunale si allarga.....tanto ai salesiani entrano tutti.....
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No, oggi di Macerata non scrivo.
Non scrivo perché noi maceratesi, soprattutto ultimamente, crediamo che oltre al Chienti e al Potenza qualcuno sia interessato a cosa accade nella nostra città, anche se da molto tempo non è più così.
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Perché qualcuno a Macerata è quasi convinto che le borse mondiali possano salire e scendere a seconda di quello che accade nella nostra Civitas Mariae, mentre in realtà le sole borse che possiamo controllare sono quelle della spesa dei nostri genitori.
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No, oggi non scrivo su Macerata, Atene delle Marche solo per noi maceratesi.
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Mi piacerebbe, invece, capire come sia possibile che nel 2020 qualcuno,in ogni angolo del mondo, è così tanto ostaggio del clero che, al confronto, l’Iran è una repubblica laica, estremista e libertaria…
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Perché il problema è tutto qui, il peso nefasto del clero sulla politica: lo ripeto non parlo di Macerata perché, della città (oltre ai propri abitanti), non interessa agli italiani, figuriamoci cosa possa interessare a quelli della Micronesia…
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Comprendo che un politico, per vincere, si sia fatto prendere per gli zebedei.
Comprendo che strizzando gli zebedei questo politico sarebbe una perfetta voce bianca alla Cattedrale di Canterbury.
Ma quando, a forza di strizzare, gli zebedei salgono oltre le tonsille un qualsiasi politico russo, cinese o brasiliano ad un certo punto direbbe basta.
Un politico svizzero direbbe che si sta esagerando, un politico inglese si arrabbierebbe di brutto…
Solo alcuni politici, purtroppo spesso italici, invece non dicono nulla, ma sembrano accontentare in tutto e per tutto la mano che strizza.
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Però lo ripeto, non voglio parlare di Macerata oggi (e dell’assurda idea esplicata in questo articolo).
No oggi di Macerata non parlo…
Se fosse vero quanto ipotizzato, ci sarebbe da dire che questa amministrazione è peggio della “peste nera” del 1348. Ogni iniziativa che assume si rivela un danno alla città. Non riescono a farne una giusta. Il solo ipotizzare di spostare il Convitto da dove è ora per portarlo ai Salesiani, con tutti i problemi di agibilità ricordati nell’articolo e la mancanza di strutture in quel luogo, è talmente assurdo che solo uno sprovveduto o qualcuno in malafede potrebbe pensarlo.
Il piano era questo fin dall’inizio: togliere ai Salesiani la Mestica per fare la speculazione edilizia alle Casermette, ma dare loro in cambio il Convitto. Altrimenti non si spiega l’assurdità di non iniziare i lavori di ristrutturazione al Convitto pur essendoci sette milioni. Responsabili anche le opposizioni che non hanno fiatato quando il piano di deportazione della Mestica è partito.
Mi par di ricordare che, già in passato, i Salesiani sono stati in qualche modo molto agevolati, sia nella ristrutturazione del cinema, che con la possibilità di edificare lo spazio del supermercato.
Inoltre la scuola Mestica non credo che occupasse gli spazi gratis..
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Ora se quegli spazi non fossero occupati credo che mancherebbe un introito per i Salesiani stessi, quindi con quel plesso qualcosa ci si deve pur fare, al fine di poter dare una rendita al clero.
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Se i locali Salesiani restassero vuoti solo l’Università o l’Istituto Confucio potrebbero acquistarli e ristrutturarli (spendendo qualche milioncino di euro per renderli antisismici): ma poi per farci cosa?
Con spazi così immensi e soffitti così alti quanto costerebbe poi luce e riscaldamento?
Tassa rifiuti e gabelle varie???
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D’altro canto il tribunale è diventato piccolo (difficile da raggiungere e senza infrastrutture viarie) ed andrebbe semmai trasferito a Piediripa (più facilmente raggiungibile da tutta la Provincia e dove ci sarebbe spazio per i parcheggi)…
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Ma se poi il Ministero di Giustizia decidesse di costruirselo in proprio il Comune non avrebbe più l’affitto dell’attuale tribunale.
E si ritroverebbe con un catafalco in citt, cui non saprebbe cosa farci ((((anche qui potrebbe essere venduto a University o Confucio Institute, ma poi anche qui servirebbero vagonate di euri per ristrutturare.. Ma per farci cosa????))))
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Quindi ecco la quadratura del cerchio: da una parte il Comune prende denari dagli affitti del Tribunale, dall’altro aiuta i Salesiani pagando un eventuale affitto per l’uso della struttura in Viale Don Bosco.
(e magari chissà che non si riesca, in qualche modo, a ristrutturare tutto l’edificio con denari pubblici)
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Così tutti sono felici, ed ogni salmo finisce in gloria.
E poco importa se si creano disagi agli studenti o se la scelta di spostare il Convitto (o parte di esso, la scuola elementare sembrerebbe) farebbe accapponare la pelle a chiunque, anche ad un cadavere
Che bello sarebbe se tutti si informassero prima di dare aria alla bocca……