di Alessandra Pierini
Il Convitto di Macerata di nuovo nell’occhio del ciclone. Come se il tira e molla tra istituzioni non bastasse, ora ci si mette anche il ministero dell’Istruzione che in questi giorni ha tagliato una delle cinque classi della secondaria. E dopo averla confermata per ben due volte, a ottobre e a gennaio, a iscrizioni chiuse ha deciso per il taglio. Seguendo le procedure indicate in questi casi, la dirigenza dell’istituto ha escluso in primo luogo quegli studenti che avevano rifiutato l’assistenza pomeridiana nei compiti.
Poi esclusi anche i residenti fuori dal comune di Macerata. Si tratta di otto iscritti. Per loro erano disponibili solo due posti. E’ scattato quindi il sistema dell’estrazione a sorte. Questo pomeriggio i genitori si sono riuniti con la preside Anna Maria Marcantonelli per portare avanti la procedura e scegliere i due fortunati che sarebbero rientrati nella scuola scelta. Le famiglie presenti erano sette e hanno rifiutato questo tipo di scelta.
Sono anni complicati per il Convitto che nel 2016 ha dovuto abbandonare la sede storica in piazzale Marconi. Poi il trasferimento nelle aule del Pannaggi troppo strette e il braccio di ferro tra Provincia e Comune riguardo le competenze sulla scuola. Proprio ieri le prime classi erano state spostate nelle aule libere, come chiesto a gran voce dai genitori prima della chiusura decisa dal presidente della Regione Luca Ceriscioli a causa della diffusione del Coronavirus. E per il prossimo anno già la prima tegola.
Convitto, ritorno a scuola con polemica: «Alunni ancora ammassati, basta battaglie politiche»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Come è che diceva il Divo?
Che “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”…
.
Certo che se per 2 volte vi erano state delle conferme ed oggi, fulmine a cel sereno, vien fuori che una classe deve essere tagliata non è che ci può essere lo zampino di qualche volpe locale, che magari ha telefonato ad Ancona (o a Milano o Modena o Agrigento) che a sua volta ha chiamato Canicattì (o Petriolo o Vigevano) che a sua volta ha sentito il sottoresponsabile della sottocommissione per fare uno sgarbo???????
Secondo me è evidente che le intenzioni della politica rispetto al Convitto di Macerata non sono buone e negli ultimi tre anni di conferme a questo ce ne sono state diverse. Ed è un vero peccato. La scuola, nonostante il cambio di sede per il terremoto e tutti i problemi che si sono susseguiti da quel momento, è una buona scuola che riesce a dare un’ottima offerta formativa e nello stesso tempo dei servizi che le altre scuole sognano soltanto. Ed è proprio per questo che forse dà così tanto fastidio: il Convitto sta dimostrando che se una buona scuola funziona questo non dipende purtroppo dall’edificio, ma da chi c’è dentro e da chi la organizza e fa funzionare il tutto.