Il Convitto è inagibile dal 2016
di Federica Nardi
«Nessuna ipotesi di spostamento per il Convitto», assicura il sindaco Romano Carancini. «Da lì il Convitto non si muove», aggiunge Luciano Pantanetti, candidato alle primarie del centrosinistra e attuale presidente del Consiglio comunale. «Siamo contrarissimi al trasloco», tuona dall’opposizione Carla Messi, consigliera del Movimento 5 stelle.
I genitori degli studenti del Convitto sono sul piede di guerra per la possibilità che i figli vengano trasferiti dall’ex Pannaggi ai Salesiani per far spazio al tribunale durante l’intervento di bonifica dall’amianto (in data da stabilire). Ma la politica locale, amministrazione in primis, rassicura e si trova d’accordo – almeno a parole – sul lasciare tutto così com’è. In ballo c’è anche il progetto da circa 7 milioni di euro per la sede del Convitto, inagibile dal 2016 a causa del terremoto. Un domino di spazi che profila anche lo scontro tra Comune e Provincia. Durante un’intervista in radio Carancini ha parlato con toni molti accesi di una polemica montata ad arte e ha sottolineato che «la Provincia si è totalmente disinteressata della situazione del Convitto», mentre «il Comune si è fatto carico di un impegno per riportare a scuola i ragazzi, accollandosi anche le utenze». Parole che suonano come una stoccata per Antonio Pettinari, presidente dell’Ente.
Luciano Pantanetti
E mentre Carancini, a fine mandato, chiede che a occuparsi del problema tribunale sia il prossimo sindaco, Pantanetti già avanza delle ipotesi. Partendo però da un presupposto: «La sicurezza scolastica negli edifici, la tutela dei ragazzi e le necessità delle famiglie devono essere salvaguardate». Per questo motivo «parlare di trasloco del Convitto in un’altra sede è fuori luogo. Non è stato tra l’altro oggetto in maggioranza di nessuna discussione. Credo debba essere trasferito nel momento in cui la struttura “madre” di piazza Marconi sia stata sistemata, e parliamo di due anni circa». Sul tribunale invece «vanno verificati spazi e necessità. Manteniamo fermi i diritti degli scolari, il resto poi si discute. Da lì il Convitto, fino alla fine dei lavori di ripristino, non si sposta».
Carla Messi
Messi insieme al Movimento 5 stelle aveva presentato prima di Natale due interrogazioni (in discussione lunedì prossimo) che oggi suonano quasi profetiche. La prima infatti riguarda “lo stato di vulnerabilità sismica delle scuole di Macerata, compreso l’istituto Salesiano di viale don Bosco”, mentre la seconda chiede la “documentazione sullo stato del progetto di ristrutturazione post sisma che riguarda il Convitto di Macerata”. Il problema per i genitori infatti è anche quello della sicurezza. Tra le lamentele di questi giorni infatti anche quella relativa al dato sull’antisismicità dell’istituto Salesiano.
«Noi siamo contrarissimi al trasloco – dice Messi -. Avevo fatto questa interrogazione per capire se era andato avanti il progetto per le certificazioni sulla vulnerabilità. Il tribunale scalpita perché ha bisogno di più spazi ma quella non è la soluzione giusta e credo che i patti fossero di liberare il Pannaggi quando il Convitto fosse tornato agibile. Prima di tutto viene l’incolumità di alunni, docenti e personale. Non possiamo lasciare una scuola sicura per tornare in una scuola che già era stato un ripiego all’inizio (il riferimento è al trasferimento nell’istituto della Mestica, ora alle ex Casermette, ndr)». La consigliera ha anche dubbi sulla necessità di un trasferimento: «Se c’è da togliere i pavimenti di amianto in tribunale si può programmare, magari spostando gli uffici del tribunale ai Salesiani e non gli studenti. La soluzione la deve trovare il tribunale ma non certo sulla pelle di queste creature. Il Convitto va ristrutturato al più presto. E solo dopo si possono trasferire i ragazzi».
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Il terremoto è del 2016. Per sistemare il Convitto, viene detto nell’articolo, ci vogliono due anni. Ci sono 7 milioni di euro. Perché il Convitto, nella sua sede “madre”, non è già pronto per riaccogliere i suoi studenti? Dove stavano Pantanetti e Messi quando l’unico obiettivo dell’amministrazione era deportare la Mestica alle Casermette?