La mamma del piccolo Simone:
«L’Asur ci aiuta, ma è troppo poco»

MACERATA - La famiglia del bambino affetto da gravi problemi di salute risponde a Alessandro Maccioni, direttore dell'Area vasta 3. «Mio figlio sta crescendo, e con lui le sue cicatrici»

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Aiuti per il piccolo Simone, la mamma Tiziana: «Non ho mai detto che l’Asur non ha mai dato tubetti di crema a mio figlio, il fatto è che quelle che riceviamo sono niente rispetto a quelle di cui ha bisogno». La famiglia del bambino maceratese di 10 anni affetto da gravi problemi cutanei risponde al direttore dell’Area vasta 3, Alessandro Maccioni, che ha sottolineato ieri il supporto dell’Asur ai problemi sanitari del piccolo.
«Il direttore Maccioni – spiega la mamma di Simone – ha sostanzialmente ribadito quello che già avevo detto io nel mio precedente intervento su Cronache Maceratesi. Dice che ha dato 285 tubetti per cinque anni. Facendo i conti, sono circa 4 tubetti al mese, come già detto. Il punto è che Simo ne ha consumati 970 e, ora che sta crescendo a vista d’occhio, le cicatrici crescono con lui e quindi ha bisogno di sempre più crema. Ne stiamo utilizzando un flacone ogni due giorni perché non possiamo fare altrimenti, ma nelle condizioni attuali in pratica gliene servirebbe uno al giorno. Lui dice di aver speso più di 30mila euro per Simone, io ne ho spesi 87mila. Quello che forse non si è capito è che io non mi sto lamentando del fatto che l’Asur non mi dà le pomate, ma il fatto è che quelle che ricevo sono 4 su 15, oltre a quello che spendiamo per il treno. Prima, con le varie raccolte fondi fatte, era possibile. Ora la possibilità non c’è». Tiziana è tornata in contatto con il direttore Maccioni ed è previsto, per le prossime settimane, un incontro tra l’Asur e la famiglia di Simone. «Maccioni ha chiesto un’altra riunione, dicendomi che possiamo passare da 4 pomate a 8. La quantità non è ancora accettabile, visto quanto sta crescendo Simone. Non sto dicendo questo per chissà che cosa, ma io ho lottato da anni tutti i giorni per mio figlio, e non posso fermarmi ora. Se loro mi passassero tutte le pomate e le medicazioni di cui Simone ha bisogno, io posso smettere tranquillamente di fare appelli o organizzare raccolte fondi. Semplicemente, per noi, è una situazione diventata insostenibile. Vedremo di riuscire a trovare un accordo scritto con l’Area vasta il prima possibile». Intanto, per quanto riguarda l’iter sanitario del bambino, Simone dovrà subire il prossimo 17 luglio a Parma un importante intervento facciale dove gli verranno applicati tre espansori sottocutanei.

(Leo. Gi.)

 

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