Le bancarelle alla fiera di San Venanzio
di Monia Orazi
«Siamo dei matti, ma è stato bello venire qua. Siamo stati fermi quasi due mesi è una gioia vedere gente e ricominciare a fare il nostro lavoro. Siamo partiti all’alba da Tortoreto, questa mattina c’è stato un certo giro di persone, poi nel pomeriggio la pioggia battente ci ha penalizzato, ma nel complesso siamo soddisfatti», così Monica e Gabriele tracciano un bilancio della prima fiera a svolgersi nelle Marche dopo il blocco sanitario, quella di San Venanzio a Camerino, che oggi nonostante la pioggia ha ripopolato di gente piazza San Venanzio e viale Leopardi, dove erano posizionate una quarantina di bancarelle.
Gabriele e Monica accanto al furgone
La coppia abruzzese di commercianti ambulanti, che hanno attraversato il confine tra Marche ed Abruzzo per raggiungere con il loro furgone di specialità alimentari Camerino, è stata per tutta la giornata nella postazione vicino alla basilica, tra un viavai di gente e curiosi, ben tenuti sotto controllo dagli agenti della polizia locale che hanno vigilato sul rispetto delle norme di sicurezza contro il contagio da Covid 19. Tra i primi ad accorrere stamattina tra le bancarelle il sindaco Sandro Sborgia: «Eravamo indecisi sul fatto di poter organizzare la fiera, ma appena abbiamo visto la possibilità di poterla fare, abbiamo deciso di muoverci affinché la cittadinanza non dovesse rinunciare anche a questa tradizione. Grazie ai vigili urbani e a tutti gli impiegati comunali, nonché all’aiuto fondamentale della Protezione civile. Tutti hanno lavorato in maniera instancabile, tre giorni di seguito affinché oggi si potesse svolgere la fiera, visto che il decreto è uscito solo pochi giorni fa, chiaramente nel rispetto assoluto di tutte le norme di sicurezza. È la prima fiera in assoluto post Covid e abbiamo voluto dare anche un segnale: di voler ripartire piano, piano e rialzarci dall’emergenza vissuta negli ultimi mesi. Rispetto alle oltre 100 bancarelle degli scorsi anni potevano ospitarne solo 50, ma abbiamo ulteriormente abbassato il numero a 40 a scopo ancor più precauzionale».
Tutti rigorosamente muniti di guanti e mascherine, i visitatori hanno acquistato in gran parte prodotti alimentari ed oggetti per la casa. Tra le quaranta bancarelle erano rappresentati i diversi settori merceologici, sotto il sole del mattino, seppure a distanza le persone ne hanno approfittato per rivedersi e fare quattro chiacchiere, respirando i primi attimi di una ritrovata normalità dopo il blocco sanitario. Presente al mercato anche Mario Armuzi responsabile ambulanti Confartigianato: «Stando a casa in tutte queste settimane abbiamo pensato a tutti i metodi per poter tornare ad esporre la nostra merce sulle bancarelle. Per noi è una ripartenza, una ripartenza che abbiamo tanto aspettato e per la quale abbiamo sofferto tanto in queste settimane. Oggi non ci sembra vero di essere qui a Camerino e anzi colgo l’occasione per ringraziare veramente tanto l’amministrazione che si è subito adoperata e ci ha permesso di poter tornare subito a lavorare. È stata dura non poter lavorare e tornare a respirare un po’ di normalità quasi mi commuove».
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