Box in plexiglass o pochi ombrelloni:
stagione balneare 2020 in cantiere
«Si farà ma a un prezzo altissimo»

L'ESTATE AI TEMPI DEL COVID - Sta facendo discutere la proposta di un'azienda modenese di creare separè sulle spiagge. Di sicuro la necessità del distanziamento sarà un'ulteriore mazzata per i balneari. Marco Scarpetta, titolare di uno chalet a Civitanova e vicepresidente dell'Abat: «Intanto chiediamo di poter rientrare nelle strutture e iniziare i lavori di manutenzione, poi vedremo il protocollo che verrà proposto. Quella romagnola un'accelerazione impropria, Dovranno essere dei tecnici a dirci come tutelare la salute di clienti  e lavoratori»

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Il progetto dei «gabbiotti» in plexiglass della Nuova Neon di Modena

 

di Laura Boccanera

Divisori in plexiglass o ombrelloni distanziati e tintarella con le mascherine? Come sarà la stagione estiva alle porte non è ancora chiaro, l’unica certezza è la preoccupazione dei concessionari di spiaggia alle prese con qualcosa di mai visto prima. «Sappiamo che sarà un bagno di sangue, ma la stagione si farà».

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Marco Scarpetta

L’incertezza sulle modalità di apertura è argomento del giorno fra i proprietari degli chalet che solitamente in questo periodo e con una stagione così mite e assolata già mediamente avrebbero iniziato a fare il tutto esaurito nei ristoranti nelle giornate di festa e nei giorni festivi. Ma il Coronavirus anche qui modificherà tutto. Marco Scarpetta, titolare dello chalet Raphael Beach di Civitanova vicepresidente Abat provinciale non perde però la testa e suggerisce un percorso a step: «Intanto chiediamo di poter rientrare nelle strutture e iniziare i lavori di manutenzione e preparazione della stagione. Siamo in ritardo di due mesi, poi vedremo e valuteremo il protocollo che verrà proposto. Girano tante notizie, tra cui anche quelle dei divisori in plexiglass». L’idea è quella proposta da un’azienda modenese, la Nuova Neon 2, ai concessionari della riviera e prevederebbe l’installazione di box di plexiglass, gabbie all’interno delle quali inserire ombrelloni e lettini. Un’idea bocciata dagli stessi titolari romagnoli ma che rimbalza sui social. «La Romagna va avanti in tutto – continua Scarpetta – ma questa credo sia un’accelerazione impropria. Non saranno sicuramente la politica o i concessionari di spiaggia a dire come fare la stagione, serve redigere un protocollo. Dovranno essere dei tecnici a dirci come tutelare la salute di clienti  e lavoratori». Giovedì mattina potrebbe già esserci qualche chiarimento: prevista in videoconferenza una riunione con la Regione Marche sull’argomento. Per l’Abat Macerata parteciperà Mara Petrelli, attuale presidente e nel pomeriggio il confronto verrà portato a livello comunale con gli assessori Pierpaolo Borroni e Maika Gabellieri. Tra le ipotesi c’è quella di un maggiore distanziamento fra gli ombrelloni, evenienza che procurerebbe a livello economico un danno importante e quindi anche una diminuzione di fatturato. Nelle strutture dove il mare arriva a lambire gli ombrelloni potrebbe anche produrre una perdita consistente tanto da rendere antieconomico aprire. «Sappiamo che sarà un bagno di sangue – ammette Scarpetta – ma siamo comunque motivati, la stagione si farà anche se avrà costi enormi per sanificazioni, separazione degli spazi, dispositivi di sicurezza. Però bisogna ammettere che siamo in difficoltà. Qui a Civitanova al momento non ho sentito di concessionari che non riapriranno, ma se qualcuno lo farà non sarà per cattiva volontà, ma per altro. Chiediamo sostegno anche economico e speriamo che qualcuno ascolti».



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