Colpisce carabiniere con un ombrello,
arrestato un 23enne

SAN SEVERINO - Il militare ha riportato una prognosi di dieci giorni. Il giovane, Victor Okorefe, è finito ai domiciliari: voleva evitare un controllo. Il comandante provinciale, Michele Roberti: «Aggressioni in aumento, 14 negli ultimi mesi. Spesso accade a causa di alcol o droga»

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Foto d’archivio

 

di Gianluca Ginella

Colpisce con un ombrello un carabiniere ferendolo al volto, arrestato un 23enne nigeriano, Victor Okorefe. Il giovane si trova ai domiciliari. Il militare ha riportato dieci giorni di prognosi. I fatti sono avvenuti questa notte a San Severino. Negli ultimi mesi sono 14 i militari che sono stati aggrediti e che hanno riportato lesioni per 100 giorni. Il colonnello Michele Roberti: «i casi di violenza verso i carabinieri sono in aumento».

Un controllo nella notte di Halloween finisce in una aggressione ad un militare. Un giovane nigeriano la scorsa notte è stato fermato dai carabinieri del comando di San Severino mentre camminava in viale Mazzini. I militari, visto l’uomo che dalla zona della stazione andava verso il centro, lo hanno avvicinato per chiedergli i documenti. Il nigeriano, 23enne, residente a San Severino, ha però reagito male. Prima ha ignorato la richiesta di mostrare i documenti, poi con un ombrello che aveva con sé ha colpito uno dei carabinieri. Un colpo che ha raggiunto il militare al volto. Il nigeriano è stato bloccato e arrestato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale (ora è ai domiciliari). Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo radiomobile di Tolentino. Il militare colpito al volto è stato portato all’ospedale, ha una ferita allo zigomo e la prognosi è di dieci giorni. Si tratta dell’ennesima aggressione ad un militare negli ultimi mesi.

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Il colonnello Michele Roberti

«Sono 14 i militari che nel corso degli ultimi mesi hanno subito aggressioni e lesioni fisiche durante lo svolgimento di servizi di controllo del territorio e diversi altri gli episodi di resistenza a pubblico ufficiale, tutti ad opera di chi vuole sottrarsi alle verifiche per i più svariati motivi – dice il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dell’Arma -. Quasi 100 i giorni di prognosi che nel complesso sono stati necessari per la guarigione dei carabinieri che hanno subito lesioni, sottraendo evidentemente risorse umane preziose per il sistema di prevenzione sul territorio. Sono sia stranieri che italiani gli aggressori, spesso agiscono sotto l’effetto di alcol o droghe. Aggrediscono perché tentano di sottrarsi all’arresto dopo essere stati sorpresi a spacciare droga o dopo aver commesso un furto. Aggrediscono i militari che intervengono per impedire il protrarsi di una lite o di un’aggressione, a volte, nei confronti di una moglie o una fidanzata. C’è chi aggredisce gli operatori anche semplicemente per sottrarsi ad un semplice controllo come in questo caso qui». Il comandante provinciale aggiunge che «Purtroppo sono in aumento i casi di violenza ai danni di carabinieri che, va detto, nella reazione denotano grande professionalità, fermezza e lucidità, limitando l’uso della forza a vincere la resistenza opposta e ad impedire l’ulteriore protrarsi dell’attività illecita, senza mai eccedere, a dimostrazione della correttezza degli interventi».

 



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