di Federica Nardi
(Foto Federico De Marco)
Mille e ottocento metri quadri, 3 milioni di lavori e un’inaugurazione che guarda al futuro quella di stamattina per il nuovo Pronto soccorso di Macerata. Perché il presidente della Regione Luca Ceriscioli, oltre a congratularsi per il completamento dei lavori dopo anni di attese, ha ufficializzato il suo sostegno alla candidatura di Macerata a capitale della cultura 2020. «Appoggio la vostra candidatura», ha detto al sindaco Romano Carancini per poi aggiungere: «arriveranno presto anche gli investimenti per il sisma con in testa l’ospedale di comunità di Tolentino». Sul nuovo pronto soccorso: «sappiamo che ora il reparto sta lavorando con spazi e strutture corrispondenti ai bisogni delle persone. Ora guardiamo avanti per diminuire le liste d’attesa (e la situazione è già migliorata rispetto a un anno fa) e lavorare sull’accoglienza dei pazienti. Vorrei che la sanità pubblica marchigiana fosse considerata la più gentile d’Italia».
E sul discorso ospedale unico, fermo da ottobre e di cui si riparlerà con tutta probabilità dopo le elezioni amministrative di giugno a Civitanova e Tolentino, è tornato anche Carancini: «Smentiamo chi dice che l’ospedale unico non si farà. In Regione c’è grande attenzione politica sul tema e presto il nodo verrà sciolto. Insieme a Ceriscioli abbiamo inviato una lettera al governo per far capire che il territorio maceratese, soprattutto dopo il sisma, ha bisogno di proseguire questo percorso». Carancini ha vissuto l’inaugurazione «come quando si vince una partita – ha detto il sindaco -. Si festeggia ma si pensa già al dopo. Finalmente una struttura che la città aspetta da tanti anni e che rispetta la dignità delle persone. Grazie al direttore di Area vasta Alessandro Maccioni che si è fatto in quattro per questo risultato e grazie a chi ha lavorato. Ora dobbiamo avere fiducia». Maccioni ha elencato tutti gli attori di questa impresa maceratese, ricordando tra gli applausi l’ex primario Michele Salvatori «che ha lavorato in condizioni non facili», prima di lasciare il testimone del reparto a Emanuele Rossi. «Ora che abbiamo le stanze – ha detto Nadia Storti, direttore sanitario dell’Asur – lavoriamo sul contenuto, sulle persone». Ad aprire la mattinata, nella sala della biblioteca dell’ospedale, è stata la testimonianza di Paola Olmi che ha curato il cancro proprio nel nosocomio di Macerata, «anche se potevo andare all’estero», ha detto. Diversi interpreti hanno anche letto brani dei suoi libri.
Da sinistra Alessandro Maccioni, Romano Carancini e Luca Ceriscioli
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ad ognuno la sua parte! Felice se sarò smentita dai fatti!
Non facciamolo passare x chissa’ quale miracolo, era una ristrutturazione che doveva essere fatta da tempo, paghiamo le tasse del ssn da secoli…. E’ stato fatto anche coi nostri soldi….. Un minimo di decoro ce lo meritiamo pure, no??,,,, ora sarebbe il caso di aggiungere qualche medico in piu’….. la bella facciata da sola non basta.
Tristi chi ce capita!L’Odissea de Ulisse na passeggiata!Perdete ogni speranza voi che entrate!
Bene, ora vedremo il tempo di permanenza sarà più veloce?
Sarebbe più gratificante avere la sanità marchigiana più efficiente d’Italia che la più gentile. Perché un bel vaffa….. lo sappiamo dire tutti quando ci troviamo davanti un parassita para statale e para…. ( Vedi …. sopra ). Tolentino, adesso può sognare, dopo la promessa di Ceriscioli. La vedo un po’ più pugnace la nomina a città della cultura 2020.Certo che se da Corso Cairoli si comincia a sentire odore di pizza lontana, olio sfritto e porchetta che da un bel po’ ha sostituito nella denominazione il termine ” cultura che faceva il paio con Ateneo, sarà dura. C’è però da dire che come Carancini e Ceriscioli e mettiamoci pure Mazzone ( tante volte si dovrebbe offendere visto tutte le fotografie in cui il trio compare, compatto come i quattro moschettieri, pardon tre ), l’Ateneo della Porchetta ” ha ottenuto la DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita ), la IGC (Indicazione Geografica Protetta )e la Dop (Denominazione di Origine Protetta ). Sono comunque perfettamente d’accordo a chi sostituisce l’aperitivo culturale con l’abbuffata popolare. A proposito di indicazione geografica, Carancini e Ceriscioli non vi fanno venire in mente ” i ladri di Pesaro ” che di giorno litigano e la notte vanno insieme a cantar….( naturalmente qui la parola ladro viene usata in senso metaforico).
Dove c’è da tagliare un nastro c’è sempre….
Se poi ci fosse anche un ricco buffet, ancora meglio…
Quel famoso consiglio comunale aperto voluto all’interno dell’Ospedale di Macerata fu l’inizio della decisa riqualificazione della struttura ospedaliera del Capoluogo. L’arrivo del Dott. Maccioni è stato determinante anche per il futuro dell’Ospedale unico a Macerata. Ivano Tacconi capo gruppo UDC Comune di Macerata
Ma.. un “Mocconcellu”, de “Riguardu”, a sti pori “Cristi”, de Contribuenti, che magari se le pagano, spesso e volentieri, le prestazioni Mediche,…. no..è..!!??? e… che “putriano” da esse dei Volontari, delle molteplici Associazioni sparse nel territorio….!!!! proprio… No..!!????