Ospedale unico, i sindaci per Montecosaro
bussano alla porta di Ceriscioli:
«Non può fare finta di nulla»

SANITA' - Summit a Palazzo Sforza dei primi cittadini della costa e dei comuni vicini. Chiedono al presidente chiarezza e la salvaguardia dell'ospedale di Civitanova: «E' stato lui a confondere le acque. Siamo sei enti, da soli rappresentiamo 120mila abitanti su 300mila»

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Ospedale unico, i sindaci chiedono un incontro chiarificatore al presidente della Regione Luca Ceriscioli. Si è tenuto questa mattina a Palazzo Sforza un summit fra primi cittadini: presenti i sindaci di Montecosaro, Monte San Giusto, Potenza Picena, Porto Recanati. L’obiettivo primario è quello di ottenere chiarezza dopo il consiglio comunale aperto dove Ceriscioli si è mostrato possibilista sull’ipotesi di riaprire il dibattito sulla collocazione dell’ospedale unico. Dai sindaci è emersa unanime la volontà di un confronto per capire effettivamente quale è lo stato dell’arte, sui carotaggi in primis, ma anche sulla volontà politica della Regione: «vogliamo capire anzitutto se la Conferenza dei sindaci sia vincolante o se la Regione può avocare a sé la scelta sull’ospedale. Non è che qui si vuole rimettere in discussione tutto, ma è stato Ceriscioli a confondere le idee e a mostrarsi possibilista. E’ vero che la Conferenza dei sindaci ha votato, ma il governatore delle Marche non può fare finta di nulla se i rappresentanti di 6 comuni che da soli rappresentano 120mila abitanti su 300 mila chiedano la garanzia di un ospedale che possa definirsi tale sulla costa – ha detto Ciarapica – non mi sento di mancare di rispetto istituzionale, abbiamo ancora tutti i margini possibili». A breve verrà preparata una lettera a firma di tutti i sindaci della costa e territorio vicino per richiedere un incontro ufficiale. Pone il problema della copertura finanziaria Reano Malaisi di Montecosaro: «A San Severino ci era stato detto chiaramente che il nuovo ospedale unico sarebbe stato realizzato e pagato in leasing grazie ad economie di sistema derivanti dalla chiusura degli ospedali di Camerino e Civitanova. Ma se Camerino rimane e anche Civitanova come presidio di base, come viene pagato l’ospedale? Poi vogliamo capire la situazione dei carotaggi, io rimango dell’idea che l’ideale sarebbe stato realizzarlo in terreni di proprietà, per questo proposi l’area di Montecosaro. E poi occorrono chiarimenti su che fine farà l’ospedale di Civitanova, non si può lasciare sguarnita la costa dove risiede il 50% della popolazione di tutta la provincia».

(l.b.)



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