Sempre acceso il dibattito sull’ospedale unico che è stato riaperto dopo il consiglio aperto di Civitanova , in cui sembrava possibile un ripensamento sulla location. Posizione di apertura poi smentita dalla Regione che oggi interviene con un ulteriore chiarimento dell’assessore AngElo Sciapichetti: «Non si strumentalizzino le parole del presidente Ceriscioli che, nell’ambito di un discorso articolato, ha detto una cosa persino scontata. La verità è che il percorso per la decisione finale sulla localizzazione del nuovo ospedale ha visto la partecipazione di tutti i sindaci del territorio, che hanno discusso per oltre un anno e alla fine condiviso criteri e metodo per l’individuazione della nuova sede».
L’assessore ricorda il voto decisivo dello scorso ottobre in cui i sindaci si espressero all’unanimità sul sito della Pieve: «La conferenza dei sindaci ha scelto il sito con il voto favorevole dello stesso sindaco di Civitanova Ciarapica che ha difeso la scelta e giustificato il suo voto favorevole fino al termine del recente Consiglio Comunale aperto. Il giorno dopo, di fronte alle divisioni della sua stessa maggioranza e alle turbolenze della politica civitanovese, il sindaco compie una inversione ad U e chiede di rimettere in discussione la localizzazione prendendo a pretesto una presunta disponibilità del presidente Ceriscioli a ritornare sulla scelta che non esiste, tanto è vero che le operazioni di carotaggio per la Pieve inizieranno regolarmente nei prossimi giorni. La difesa delle Istituzioni passa attraverso le scelte democraticamente assunte nelle sedi preposte, continuare con il rilascio di dichiarazioni tra loro contrastanti, come sta facendo il sindaco di Civitanova, non solo crea disorientamento tra i cittadini, ma contribuisce a delegittimare il ruolo dell’istituzione stessa che rappresenta. In politica non si può giocare a Risiko, le motivazioni che hanno portato alla scelta effettuata all’unanimità nel mese di ottobre rimangono invariate, del resto non ci vuole l’algoritmo ma un minimo di buon senso per capire che, rispetto ad un territorio provinciale che si estende dal mare alla montagna, Macerata ha una sua indiscutibile baricentricità. Non è una questione di campanile, in gioco non c’è solo la collocazione di un ospedale provinciale, ma il ruolo e la vocazione naturale di una città capoluogo e dei servizi che debbono continuare a essere erogati per il territorio. Mi sarei aspettato una polemica sul perché a oggi non sono ancora stati effettuati i carotaggi e quindi sull’accelerazione dei tempi di realizzazione che non possono e non debbono essere biblici, se vogliamo recuperare la fiducia nelle Istituzioni da parte dei cittadini».
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Sul tema interviene anche il consigliere comunale di Noi con Ciarapica Vincenzo Pizzicara dopo che il consigliere regionale Francesco Micucci aveva chiesto a Carancini un ripensamento, accusando invece il primo cittadino di Civitanova, Fabrizio Ciarapica: «Fa sorridere il civitanovese Micucci, consigliere in Regione, che accusa il sindaco di essere ondivago quando lui, membro della IV commissione Sanità e Politiche Sociali, negli ultimi due anni non ha mai preso posizione in difesa dell’ospedale di Civitanova e nemmeno contro la localizzazione dell’ospedale unico alla Pieve. Per due anni Micucci ha taciuto su tutto l’iter unilateralmente portato avanti dal governatore Ceriscioli, dal sindaco Carancini e in precedenza dall’amministrazione Corvatta e adesso a giochi fatti, tutti i responsabili vogliono addossare le colpe al sindaco Ciarapica che ha partecipato soltanto alle ultime due conferenze dei sindaci. Mi preme ricordare che il Governatore non era presente al Consiglio Comunale aperto di novembre, fortemente voluto dalla maggioranza, e in quella sede Micucci non aveva fatto intuire che fosse possibile rivedere la decisione o valutare nuovi scenari rispetto a quanto già stabilito. Oltretutto, per avere la presenza del Governatore è stato indetto un nuovo Consiglio Comunale aperto e il governatore Ceriscioli ha dato disponibilità solamente dopo le elezioni. È bene sottolineare che nel verbale della conferenza dei sindaci del 4 agosto, l’unica in cui Ciarapica ha potuto votare, si legge chiaramente: “Il sindaco di Potenza Picena e Civitanova dichiarano il proprio sostegno per un sito vicino alla zona costiera provinciale dove risiede la maggior parte degli abitanti con una densità che aumenta nei mesi estivi. In particolare il sindaco di Civitanova sostiene la candidatura della propria struttura, recentemente ampliata con notevoli investimenti, mentre sottolinea l’importanza di sapere la sorte delle strutture esistenti dopo la scelta del sito dell’ospedale unico”. Pertanto il loro è stato l’unico voto di opposizione alla baricentricità pura. Infine, leggendo l’intervento di Micucci, sembra proprio che il consigliere non abbia più argomentazioni, tanto da ricalcare la risposta del suo collega di partito Silenzi. E quindi non si riesce a capire di chi siano le affermazioni uscite sulla stampa se Micucci o Silenzi».
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chiudete quello di civitanova invece di rompere i coglioni a quello di macerata..ma fatela finita
Qui bisogna abbattere definitivamente i campanilismi, è un argomento troppo serio. Io sono e mi sento maceratese, ciò però non mi impedisce di valutare con obiettività le situazioni. La baricentricità, cioè il fatto di trovarsi logisticamente al centro di una area vastissima e popolosa, di Civitanova Marche è un dato di fatto. Che goda poi delle
migliori infrastutture per la realizzazione di un grande centro ospedaliero, è certificato. Questi sono i parametri da valutare quando si fanno scelte così importanti per il futuro della comunità. La politica nel senso alto della sua importanza, deve accantonare i personalismi e cercare di fare il bene comune per le persone che governa. Possono sembrare banalità, io penso invece siano le riflessioni da fare prima di prendere decisioni sì importanti!
Quando il terreno è di proprietà asur e si risparmierebbe sull’ammontare dell’opera, allora, si sceglie il terreno (ex discarica) da pagare. Nessun sindaco ha mai chiesto dove e come verrebbero reperiti il vil denaro. Per eventuali casi di malasanità scrivete a [email protected]
Già oggi: per potersi curare la salute è obbligatorio fare l’università del malato. In quanto: non è facile disdricarsi dalla burocrazia sanitaria imposta dalle inutili e dannose regioni. Se i sindaci facessero gli interessi delle loro comunità, non credo ci sarebbe spazio per parlare di ospedale unico provinciale. Ma sarebbero tutti concordi per potenziare tutti gli ospedali territoriali già esistenti. Sarebbe grave se non si rendessero conto dei disagi che creeranno a pazienti e famigliari, con l’ospedale unico. D’altra parte, non capiscono solo coloro che fa comodo non capire: che non è la sanità che costa troppo, ma la politica favorevole al mantenimento delle regioni, vero cancro per il dissanguamento dei contribuenti e dell’imposizione di una famigerata e ingiustificata burocrazia.