Tommaso Corvatta
«Non è un problema di nomi, quanto di avere un programma». Il sindaco di Civitanova Tommaso Corvatta non fa salti in avanti sulla sua candidatura e nel centrosinistra al momento sembra tutto fermo. Le elezioni amministrative del 2017 si avvicinano e se prima del referendum sembrava che subito dopo potesse esserci un’accelerazione, toccherà aspettare almeno ad anno nuovo per avere qualche scossone. Tutto in bilico con Piero Gismondi de La nuova città che in settimana ha incontrato Corvatta ma non è sembrato entusiasta di confluire su una candidatura bis dell’attuale sindaco. Si cerca un nome che attiri consensi per vincere, «che dia un segnale di cambiamento», avrebbe detto Gismondi. E Corvatta risponde per le rime. «Uno che da 35 anni continuamente fa politica chieda un segnale di cambiamento mi pare alquanto inappropriato. Comunque apprezzo la franchezza di Gismondi – replica Corvatta – non ne faccio una questione personale, si deve parlare di contenuti. Il mio non è un nome oltre il quale nessuno, ma l’uscita di Gismondi appare più come un modo per tirare per la giacchetta il Pd ad uscire allo scoperto». I democrat infatti non hanno ancora deciso apertamente di convergere su Corvatta.
(l. b.)
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Corvatta mi trova perfettamente d’accordo. L’importante è il programma ed è l’unico ad averlo già pronto: lo stesso programma del 2012,assolutamente vergine e di nuovo pronto all’uso. Corvatta sei un mito!!
La chiarezza politica non è di casa nel centrosinistra di Civitanova Marche, si dice che prassi e consuetudini vogliano che il Sindaco uscente e la sua compagine si devono riproporre. Questa tradizione è quasi sempre onorata, cito due casi contrari emblematici e fortemente contradditori nelle sue conclusioni. Uno è Milano dove Pisapia, il messia che si propone di guidare il “quarto stato” della sinistra italiana giudicato con presupponenza di aver salvato Milano dal degrado e di non aver più nulla da dare alla collettività, semmai a se stesso, decide di regalarci Sala e stiamo vedendo il salto di qualità. Poi c’è stata la vicenda Carancini dove da Botteghe oscure di Macerata il gota della intellighenzia del PD maceratese ritenne opportuno metter fine ad un sindaco non allineato con i voleri di pochi e dotti uomini. Carancini accettò le primarie e le stravinse ed oggi continua il suo operato e al quale non possiamo che dire grazie Romano di esistere. Oggi abbiamo Civitanova dove una lista altamente rappresentativa dell’elettorato civitanovese ritiene a suo giudizio, da rispettare, che è giunta a fine , questa coalizione guidata da Corvatta.
Non entro nel merito della dichiarazione di Corvatta riportata da questo articolo di cronache.
Ma la rappresentazione del quadro politico che ha dato vita all’amministrazione di Corvatta è più vasta e complessa di quanto l’articolo tende a rappresentare. C’è una componente di destra rappresentata dalla signora Luisella Cellini che venne definita essenziale al ballottaggio vinto poi da Corvatta. Oggi la signora Luisella Cellini è una parte importante del progetto di Stefano Ghio, ex iscritto al PD , alla conquista di Palazzo Sforza .
Non parliamo di Italia di Valori che a Civitanova si è dissolta e un suo componente oggi è con la lista LA NUOVA CITTA’.
Rifondazione comunista si barcamena egregiamente nel tentativo di dar vita ad una nuova coalizione di centrosinistra, e con senso di responsabilità si dice di essere disponibile a sostenere una candidatura valida condivisa dalla e altre forze.
Poi abbiamo SEL le cui intenzioni non sono note ai più, forse per nulla note , dato il perdurante silenzio in questi anni di questa lista. Silenzio in atto da quando smise di far parte della maggioranza.
Dulcis in fundo la lista UPC , con il suo leader Maximo il quale fu regista , mente, braccio destro della Battaglia di Santa Clara, oggi è implosa e si è dissolta nell’aria , da una parte un suo rappresentativo esponente deferito alla corte di Norimberga venne espulso , dall’altra Il deus ex machina e mente grigia dell’operazione Santa Clara è entrato in rotta di collisione con la lista LA NUOVA CITTA’ e RC , e questo scontro tra titani ha portato alla sua rimozione dalla carica di Presidente , e l’ UOMO OMBRA con poteri di veto su tutto , in grado di gettare ipoteche e veti su ogni decisione della giunta oggi dice no ricandidatura di Corvatta.
Resta ora parlare del PD. Essendo io un “dirigente” del PD sono tenuto al silenzio stampa, ma questo silenzio è rotto solo da comunicati ufficiali, comunicati stringati, ma chiari, e comunicati pleonastici dall’attuale presidente del consiglio emulo e forte estimatore e compagno di strada del suo predecessore.
Come cittadino ho il diritto di dire la mia.
Il dilemma amletico del PD, verteva su chi saremo della partita del 2017? Ora le esternazioni chiare della NUOVA CITTA’ dovrebbe porre fine a questi dubbi .
Il PD rispetta la regola della ricandidatura dell’attuale sindaco e di una maggioranza politica che lo riporti a palazzo Sforza. Una maggioranza numerica e qualificata in uomini ed idee per il proseguo della esperienza nata circa cinque anni or sono. La nuova città con il loro ultimo intervento ha messo fine alle incertezze e ha permesso di conoscere pubblicamente, cosa nota ai più del giro delle consultazioni, il loro pensiero. Niente Corvatta Bis. Senza la Nuova Città, senza UPC , resterebbero a sostenere Corvatta bis IL PD e le liste del sindaco, due per l’esattezza, di cui non è dato sapere al momento a che punto siano e chi sono. Da via Mameli sono partite molte sollecitazioni dirette a sapere dal Sindaco uscente quante liste ha costruito e quale forze politiche ha raccolto attorno a se.
I messi son partiti e son tornati a mani vuote , le nubi non si sono diradate e Palazzo Sforza è avvolta da caligo pesante.
I dubbi amletici del PD crescono , come pure la tensioni cresce in via Mameli, i molti si chiedono, dobbiamo essere leali e sostenere la continuità o gettare alle ortiche tutto e tutti e correre con un nuovo candidato e nuovi alleati’ Non vi dico che non si discute di scenari alternativi, ma di una cosa è certo non si discute di nomi nuovi ed alternativa all’attuale Sindaco, non perché il PD non abbia nomi validi amati e conosciuti nella città, e qui parlo come parte della dirigenza del PD., ma semplicemente siamo in attesa di sapere quei dati numerici e politici da parte del Sindaco per il proseguo della felice favole, prima di imboccare sentieri irti di ostacoli e trappole.
Insomma sembra che tra chi siede sullo scranno più alto a palazzo Sforza e sul ristretto gota del PD cittadino ci sia la famosa gara del cerino.
Chi prenderà atto per primo della reale situazione nel mondo del centrosinistra in città? E per primo penserà a fare un passo indietro o in avanti per iniziare a ripensare la città e i suoi reali bisogni?
Intanto come in ogni favola alla fine della strada c’è il lupo con il quale chiunque si candidi nel centrosinistra dovrà fare i conti..
A me sembra che non ci sia niente di più chiaro e limpido della situazione del centrosinistra ( definizione con cui viene ancora chiamata una parte delle forze politiche italiane ma che già da tempo non ha più niente a che fare con quel termine, sinistra che ne spiegava le origini e gli scopi ) e che a Civitanova neanche in quelli che si definivano più mancini degli altri come il sindaco Corvatta non c’è assolutamente niente che lo ricordi. Tempo dopo ma non troppo dalle elezioni, Corvatta fu contestato in piazza dai suoi ex compagni di lotta ( si dice così, quando ci si riferisce agli zoccoli duri dei movimenti che stanno o più a destra o più a sinistra ), dopo la contestazione la rappresentante consigliere al comune del partito di cui stiamo parlando, all’atto del voto consiliare mi sembra sia stata sempre solidale ( parola che odio ), la cambio con alleata del sindaco. Anche per tutte le altre situazioni è tutto molto chiaro. Per i nuovi non posso certo esprimermi. Ma per i vecchi…