di Laura Boccanera
(foto Federico De Marco)
Il treno del no a Cinque Stelle è arrivato puntuale a Civitanova. Mancavano i più noti, Alessandro Di Battista e Paola Taverna (“Dibba” lo aveva annunciato già in mattinata su Facebook), ma il popolo pentastellato ha applaudito i parlamentari Roberto Fico, Carlo Sibilia, Luigi Gallo, Riccardo Nuti e il pesarese Andrea Cecconi. Circa 300 i presenti. I temi quelli ormai ampiamente dibattuti dai detrattori del “no” alla riforma della Costituzione. Dal Senato non abolito con i sindaci a rivestire il doppio ruolo fino alla falsa maggioranza prodotta dal premio che darebbe maggiori poteri al Pd. Ma tra le motivazioni Roberto Fico, presidente della commissione di vigilanza Rai lancia una stoccata alla deputata marchigiana democrat Alessia Morani. «La Morani che è nella segreteria centrale del Pd è una deputata pericolosa – grida Fico dal palco – va in tv e dice che esiste lo strumento del prestito ipotecario per i pensionati. Consiglia ai pensionati di fare un prestito ipotecario sulla casa di proprietà per aumentare la pensione. Quando poi però il Movimento 5 Stelle presenta una mozione in aula per riequilibrare le pensioni e tagliare le pensioni alte per dare più soldi ai pensionati minimi, lei che è in aula vota no, ma pubblicizza il prestito ipotecario così quando il pensionato muore, la banca si prende la casa e i figli restano a spasso. A queste persone non va dato un minimo di fiducia».
Per Luigi Gallo il referendum è come le lasagne surgelate del supermercato: «Dovrebbero scrivere pubblicità ingannevole, è una follia far fare i senatori ai sindaci». Parla di “pagliacciata” Andrea Cecconi che gioca in casa (è pesarese): «Questa gente ha salvato le banche, ma non ha mai mantenuto una promessa. Il periodo è quello che è, ci hanno tolto la dignità, non possiamo prendere un mutuo, i nostri figli vanno a lavorare all’estero, ma la colpa non è della costituzione. Questo Paese è diventato grande grazie alla Costituzione. Negli ultimi 20 anni è diventato un paese mediocre perché ha avuto politici mediocri, è ora di dire no, dire no è il cambiamento per questo paese». Alle 18.30 il gruppo è tornato alla stazione per salire sul treno regionale direzione Teramo dove stasera è previsto un altro comizio. Lì Di Battista ci sarà.
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CHE GRANDE ENTUSIASMO QUESTA SERA A CIVITANOVA MARCHE !!
FORMIDABILI FICIO GALLO SIBILIA NUTI E CECCONI !! FORZA RAGAZZI ! SIETE STREPITOSI !! SEMPLICEMENTE ENTUSIASMANTI !
Chiedo scusa per l’errore. Intendevo scrivere FICO e non FICIO
Articolo 70
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.
Segue l’articolo 70 riveduto dalla Boschi.Non impauritevi, non dovete leggerlo assolutamente tanto non lo capiscono neanche i costituzionalisti. E’ solo per far notare che alla fine di tutto l’iter previsto, sarà sempre e comunque solo la Camera a decidere la Legge, i suoi articoli, i suoi presupposti. E’ come quando, maleducatamente state ruminando una gomma americana, poi ne prendete un lembo, lo fate vedere all’osservatore schifato che avete davanti e poi lo rimettete in bocca continuando a ruminare. Morale la gomma e mia, la rumino come mi pare e tu puoi anche dirmi che faccio schifo ma non hai nessun potere sulla mia maleducazione che anzi trasformo in Legge. Poi se qualcuno vuol veramente addentrarsi alla scoperta che questo articolo spieghi e dimostri che votare Sì sia giusto, può anche farlo, ma se vi viene il mal di testa e la voglia di stramaledire il tempo ed il governo (da De André ) fatelo pure senza avere il minimo dubbio di aver sprecato del tempo che potevate tranquillamente consumare in una bella passeggiata.
L’articolo 70 della Costituzione è sostituito dal seguente:
«Art. 70. — La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all’articolo 71, per le leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di senatore di cui all’articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma.
Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma. Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all’esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata. L’esame del Senato della Repubblica per le leggi che danno attuazione all’articolo 117, quarto comma, è disposto nel termine di dieci giorni dalla data di trasmissione. Per i medesimi disegni di legge, la Camera dei deputati può non conformarsi alle modificazioni proposte dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi componenti, solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei propri componenti. I disegni di legge di cui all’articolo 81, quarto comma, approvati dalla Camera dei deputati, sono esaminati dal Senato della Repubblica, che può deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione. I Presidenti delle Camere decidono, d’intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti. Il Senato della Repubblica può, secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive, nonché formulare osservazioni su atti o documenti all’esame della Camera dei deputati».
Art. 70: Se lo facevano scrivere ai matti del manicomio era meglio. NO NO e NO
Voto No perché il bicameralismo paritario andrebbe superato in modo diverso. Voto Sì perché la riforma ci consegna una Costituzione al passo con i tempi.
Semplicemente….serenamente… NO!!!!!
Il nuovo articolo 70 lo si potrà poi perfezionare col tempo, basterà aggiungere qualche “come se fosse antani” qua e là.
Leggendo bene, tra le righe, si evidenzia che la Boccanera, ha messo più in risalto l’assenza di Di Battista e la polemica tra Fico e Morani, che le ragioni del “No” al referendum costituzionale.
Bell’esempio di giornalismo, pravda maceratese.
costantinato ammaniti pastene posterdati anche scribai con cofandina sbiliguda bastaunsì…