Referendum: il presidente della federazione socialista di Macerata, Dario Conti, ex sindaco di Camerino, scende in campo per il sì. In una nota il componente del consiglio nazionale del Psi espone le sue ragioni a favore della riforma costituzionale che sarà sottoposta al voto il 4 dicembre:
“Non si capisce la posizione assunta dall’Anpi per il no. Non si vede cosa c’entrino con la Carta Costituzionale i principi e i valori della Resistenza. Non tutti gli iscritti la pensano come i responsabili nazionali. I sostenitori del no non entrano nel merito della riforma, la contestano solo per una semplice posizione politica allo scopo di mandare a casa Renzi, senza porsi il problema del dopo, solo perché è insopportabile o meglio indigesto alla destra, alla sinistra radicale e conservatrice, alla sinistra del Pd anche essa conservatrice e a tutti quei populisti che vogliono che nulla si modifichi. La riforma costituzionale poteva essere fatta meglio, ma la necessità della mediazione tra le compagini politiche di maggioranza, data la composizione del parlamento, ha portato a tale risultato. Comunque è un piccolo passo avanti per l’Italia che vuole cambiare. Con i diversi sistemi elettorali, avuti nel corso degli anni dal Dopoguerra ad oggi, non si è mai riusciti a riformare nulla. Sempre sottoposti alla logica del mediare, fra alleati di governo, prima che una legge passasse. Da più di 60 anni parliamo sempre delle stesse materie senza riformarle”.
“Solo nel primo centro sinistra degli anni Sessanta si è vissuto il periodo delle riforme – continua Conti – Dalla scuola, alla sanità, dallo stato sociale, alla nazionalizzazione dell’energia elettrica, all’istituzione delle Regioni, che, purtroppo, con il passare del tempo hanno dimostrato tutto il loro limite. Se nulla cambierà, rimarremo con l’”istituto” della mediazione, con tutto il nulla che fino adesso ha prodotto. Infine non si comprende l’accostamento, il famoso combinato disposto, che quelli del no fanno con l’“Italicum”. Un conto è la legge elettorale, un conto è la riforma costituzionale. L’“Italicum” potrà pure essere modificato (mancanza delle preferenze, il doppio turno e il premio di maggioranza alla lista). In agguato, però, ci sarà sempre il rischio della mediazione. Il 4 dicembre non è in gioco il futuro di Renzi, bensì quello dell’Italia. Un no è senza prospettive, farà rimanere il nostro Paese così come è. Un’Italia ingovernabile e senza speranza. Riusciremo finalmente ad entrare nella quarta repubblica, visto la fine che ha fatto la prima, la seconda è abortita e la terza non è mai nata?”.
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La riforma costituzionale è non solamente errata alla fonte per un vizio di forma perché non si tratta di semplici e concise modifiche come prevede la Costituzione stessa ma anche per un vizio di sostanza in quanto è sempre meno consentita la rappresentanza dei cittadini e , se non bastasse , anche il referendum costituzionale viene presentato come se si volesse pretendere di inserire pezzi di ricambio usurati ad automobile e quel che più sconcerta è il fatto che avrà la stessa fine del referendum sulle piattaforme petrolifere perché pochi ci capiranno e molti si troveranno in difficoltà ad esprimersi ; vincerà il sì perché anche questa volta basteranno quei pochi sì che andranno a votare per fede di partito o con il sacco sulla testa per non vedere e non sentire e quindi Renzi potrà stare tranquillo in poltrona .
Il quesito è alquanto abnorme : voto sì o voto no ; voto no o voto sì per una ‘ riforma – revisione che pone tanti quesiti che non si possono accettare o rigettare in blocco : Si alla soppressione del CNEL ? SI’ ; Sì alla riforma del titolo V ? Si o forse NO . Si al nuovo Senato ? SI ma con una Camera con 625 deputati che difficilmente potrà funzionare forse NO . Insomma se per ogni singola modifica , perché di questo si sarebbe dovuto trattare (e non di riforma o revisione elefantiaca ) così come alcune volte è giustamente avvenuto nel rispetto di un ben noto principio costituzionale , si fosse varata una legge costituzionale, forse ,per esempio, su circa otto probabili singole leggi costituzionali ,sarebbe stato possibile che almeno sei sarebbero state approvate con la maggioranza assoluta del parlamento e non le avremmo trovate al referendum ; avremmo così – di conseguenza- chiesto agli elettori di esprimersi sulle restanti due modifiche che non avessero avuto la stessa maggioranza assoluta in parlamento . Con questa tecnica , che è l’unica realmente possibile quando si modifica ( e non si riforma la Costituzione ), i cittadini avrebbero saputo se votare se SI’ o se votare NO su soli due singoli quesiti. Ora che ti voto ? In realtà oggi nessuno dei cittadini è in condizione di esprimere onestamente un voto anche se per come si profila il busillis ,per una strana ironia del districarsi del potere , sembra che vinca il SI’ come già detto . E va bene così ? Considerando che qualcosa di nuovo e qualche risparmio di spese il SI’ lo porterà e che le conseguenze di un NO potrebbero essere l’inizio di una debacle economica e di credibilità internazionale ( senza escludere comunque la probabilità di andare subito ad ulteriori ritocchi della costituzione perché qualcosa di serio si bloccherà ) , si può concludere che se voti o vince il SI è male ma se vince il NO è peggio .Direi che sarebbe almeno indispensabile riformulare l’unico quesito facendo sì che i cittadini possano esprimersi liberamente e con più criterio su più quesiti che la riforma ( e non la semplice modifica ) comporta .Otterremmo certamente qualche decisa modifica su cui si è in maggioranza d’accordo e si ritornerà sulle vere questioni di funzionalità che la riforma invece realmente crea. Un senato così come previsto realmente costituirà un intoppo non solamente per la rappresentanza ma soprattutto per la sua inefficienza ed inaffidabilità .
Avv. Giuseppe Pigliapoco
Forse in sessanta anni non avete fatto niente perchè eravate troppo presi a”mangiare”.NO:
Vincerà il NO. Solo i leccapiedi voteranno si.
E’ stupefacente che coloro, da sempre autodefinitisi “antifascisti” e che nel referendum del 2006, sulla riforma Calderoli (meno peggio della Boschi/Verdi) votarono NO, ora optino per il SI. La nostra bella Costituzione (sempre migliorabile sotto il profilo ‘democratico’, cioè più partecipazione dei cittadini) non deve essere stravolta, ma solo rispettata e, quindi una volta per sempre, attuata. Chi si è accorto che circa un mese fa, ci sono state le elezioni per il nuovo(?) Presidente della Provincia? (hanno soppresso infatti ‘solo’ il voto popolare).
Un uomo che ha davvero la stoffa del futuro senatore riformato.