Da sinistra il direttore de L’Unità, Sergio Staino, e il senatore Pd Mario Morgoni
La gremita sala de L’antico uliveto di Porto Potenza
di Leonardo Giorgi
(foto di Federico De Marco)
«Dopo l’elezione di Donald Trump, Renzi, anche se non è esattamente quello che voglio, è l’unico baluardo che ho per fermare questa deriva populista che sarebbe una sconfitta ultra decennale». Sergio Staino, direttore de L’Unità, motiva così l’importanza di votare sì al referendum sulla riforma costituzionale che sarà votata dai cittadini il prossimo 4 dicembre. Lo fa a Porto Potenza, nei gremiti spazi de L’Antico uliveto, insieme al senatore Mario Morgoni del Partito Democratico e al coordinatore del comitato locale del Pd, Enrico Garofolo. Staino, poche ore prima, era stato all’hotel Ginestra di Recanati insieme al sindaco Francesco Fiordomo. Gli incontri avvengono una settimana dopo l’arrivo di Marco Travaglio al teatro Don Bosco di Macerata per sostenere il fronte del no. E proprio a Travaglio sono rivolte alcune stoccate dello stesso Staino. «Solo Travaglio – commenta il vignettista – può vedere tutti questi consiglieri regionali che grazie alla riforma si faranno eleggere senatori per non essere indagati. Travaglio ha rovinato la nostra gente, sostituendo il “Sole dell’avvenire socialista” con l’odio». Un tipo di comunicazione urlata che non va giù a Staino, che prenderebbe origine da «la mancanza di filosofia politica in Italia. Il partito serve a fare il ragionamento politico. Senza partito si finisce nei grillini, nel “Masaniello”. La politica ci aiuta a trovare alleati e a farci capire chi è il nemico oggi. Dopo l’8 novembre il nemico si chiama Trump».
A sinistra, in piedi, il coordinatore del comitato locale del Pd, Enrico Garofolo
Sebbene il direttore Staino voterà sì al referendum, con la sua solita ironia non risparmia alcune perplessità su Matteo Renzi. «Il ragazzo è furbo, arrampicante – sottolinea riferendosi al presidente del Consiglio -. Renzi ha portato il nuovo, mentre gli altri nel partito non se ne sono accorti. Renzi si presentava come qualcosa di diverso rispetto a quello che avevo conosciuto nel Partito Comunista. Lui è uno che ci mette forza, non usa mezzi termini, non usa diplomazia. Non ha storia, ma ha avuto naso dal punto di vista politico. All’inizio presi male l’ascesa di Renzi. Ma adesso – ribadisce – non posso accettare critiche alla riforma costituzionale da chi è accecato dall’odio verso di Renzi. Mi riferisco a persone come Zagrebelsky, Rodotà, Grillo». L’unico vero problema di Renzi, secondo Staino, è il fatto di «aver abbandonato il partito senza avergli dato un ruolo». Un abbandono però che coincide con il bisogno nel Pd di «fare autocritica» e «formare un nuovo gruppo dirigente». «Se nel 2011 ci avessero chiesto di costruire una democrazia più veloce o di abbassare il numero di parlamentari – aggiunge in conclusione il senatore Pd, Mario Morgoni – tutti avremmo risposto di sì. Sono cose che sono state evocate dalla politica per anni, ma non sono mai state fatte, eccetto ora. Non sono perfette, ma sono utili e sono qualcosa di positivo. Il 4 dicembre sarà uno dei passaggi più importanti della storia dell’Italia democratica».
Sergio Staino incontra i cittadini di Porto Potenza
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Via art. 18,via voto al popolo ecc. ecc. comunismo 2.0,questo è il nuovo della sinistra che avanza,aridatece Berlusconiii!!!
Come baluardo contro il populismo, se cade quel baluardo lì, ci restano solo le sostanze stupefacenti.
Spazi gremiti…??? ah ah ah… circa… forse… probabilmente… 60 persone…!!! Avrà fatto una colletta per sanare il bilancio del suo giornale… sempre in “profondo rosso”…??? Stai-NO… stai sere-NO…!!!
Con il SI si favorisce le mafie, aumenta la confusione tra le istituzioni, diminuisce il grado di trasparenza e democrazia.Vuoi un’Italia democratica, vota NO a questa riforma che piace alla finanza, ai poteri antidemocratici ed ad un Renzi autoreferenziale e trasformista.
“populismo” non significa mica “cacca” -come si diceva ai bambini per non fargli toccare qualcosa-. Io sono “populista” e me ne vanto perchè il mio NO va oltre Staino e la sua lingua piena di saliva nei confronti di Renzi che si è personalizzato il referendum e che cerca di stravolgere la Costituzione Italiana per volontà di Napolitano, delle banche e dell’Europa.
L’unico, vero renziano per me è Matteo Renzi, l’ex sindaco di Firenze. Sugli altri qualche dubbio ce l’ho.
Io dopo 3 anni questo nuovo devo ancora vederlo, chi sa forse chiederà altri mille giorni?
Caro Staino è vero la politica ci aiuta a trovare alleati,solo sarebbe meglio trovarli nelle proprie vicinanze e non a destra(Berlusconi,Alfano,Verdini,Marchionne)visto che il PD dovrebbe essere un partito di centrosinistra.Anche l’UNITA’una volta era l’organo ufficiale del PCI ora rappresenta il Governo che non è certo di sinistra ne tantomeno per i lavoratori.SE il NO bastasse veramente per mandare Renzi a casa sarebbe un NO ben speso.
Grande Bobo!
REFERENDUM COSTITUZIONALE O ELEZIONI POLITICHE?
Lascia sconcertati come uno – il direttore de L’Unità Staino – venga da Roma per un’assemblea pubblica sul referendum e non parli dei temi oggetto della consultazione popolare, ma quasi esclusivamente di politica. Solo un passaggio dedicato al referendum, per criticare il collega direttore Travaglio. Sta proprio qui la differenza con le iniziative promosse dai sostenitori del NO, che invece trattano nel merito le “modifiche costituzionali”. I fautori del SI invece la buttano in politica (si parla financo di Trump), quando per quello vi saranno apposite elezioni nel 2018. D’altra parte non c’è pericolo di caduta per Renzi, essendosi egli stesso sottratto dopo “l’errore iniziale” a possibili dimissioni in caso di sconfitta. Si vota un referendum con oggetto le modifiche apportate alla Costituzione e di quelle si deve discutere! Siccome ad una attenta lettura risultano un “pasticcio”, prodotto dal Governo e non dal Parlamento (come dovrebbe essere) non si possono appoggiare. Non viene abolito il Senato (cosi come le Provincie), si sminuisce il ruolo di alcune Regioni, si complicano le procedure legislative, senza grandi risparmi per il cittadino. Vi sono nelle modifiche apportate “aspetti oscuri” e incomprensibili, anche per chi ha fatto studi giuridici (come l’art. 70 che era di due sole righe, sostituito da un “papocchio”). Non riesce a decifrare il nuovo art. 70 nemmeno l’ex presidente della Corte Costituzionale Zagrebelsky, quindi figuriamoci! Il colmo, poi, è che Staino (con la posizione pro SI quante vignette di Bobo sono da buttare nel cestino?) venuto a parlare di questo non condivide l’azione politica di Renzi. Egli sostiene che il premier-segretario abbia “tolto un ruolo al partito”. Riepiloghiamo: il partito quale “strumento di partecipazione” non ha ruolo, suffragio universale per Senato e Provincie abolito (verranno eletti in modo indiretto), al cittadino non si restringono spazi di democrazia? Perciò, teniamoci cara la Costituzione, frutto di chi non aveva “tacchi a spillo” come Boschi, ma sapienza giuridica e vera coscienza democratica.
Immagini come quella d’uno Zagrebelski “accecato dall’odio verso Renzi” sono davvero formidabili.
Preciso la citazione, nella visione stainoniana Zagrebelsky è uno “accecato dall’odio verso di Renzi”, prima m’ero dimenticato quel “di”.
Gli avversari di Renzi continuano a sottovalutarlo; disposti a riconoscergli qualità oratorie o di intelligenza che non ha, ne trascurano le caratteristiche più pericolose, ossia un’assoluta mancanza di scrupoli (che è ciò che lo ha portato al potere) e una profonda cattiveria (che è ciò che lo tiene al potere). Per questo stanno arrivando impreparati al referendum, che ancora considerano una consultazione normale, democratica. Invece di democratico c’è solo il rituale; nella sostanza il Pd ha occupato in modo sproporzionato gli spazi in cui dovrebbe esercitarsi il confronto e sta usando il denaro delle multinazionali e il potere delle istituzioni per falsare i fatti, disinformare i cittadini e intimidire i dissenzienti.
Renzi questo referendum lo deve vincere a qualsiasi costo e a qualsiasi costo lo vincerà; anche quello di ricorrere a brogli e minacce. Tanto si è accorto che tutto gli è permesso: nessun politico in precedenza, neppure Berlusconi, aveva mai potuto monopolizzare la stampa e i canali televisivi in modo così sfacciato o mentire e travisare la realtà in modo così clamoroso senza provocare vaste proteste. L’impunità di cui ha goduto lo renderà ancora più spregiudicato e sa che comunque si tratta di spostare solo alcune centinaia di migliaia di voti.
Esistono dei meccanismi indipendenti di verifica delle operazioni di voto? O davvero vi fidate del ministro dell’interno e di quello degli esteri (i fedelissimi Alfano e Gentiloni) e delle loro amministrazioni? Davvero contate sull’imparzialità di scrutatori scelti da commissioni elettorali di comuni dominati dal Pd e in cui l’opposizione sia formata da berlusconiani? E le schede spedite per posta (non per raccomandata) dagli italiani all’estero ai consolati e da questi, senza alcun controllo indipendente, mandate in Italia per lo spoglio, siamo sicuri che non subiranno manipolazioni? Oppure, peggio, considerate attendibili i sondaggi e gli exit poll di agenzie compromesse col regime?
Se le truffe non verranno impedite o denunciate immediatamente, la gente le accetterà e giustificherà, anche coloro che avessero votato no. I nuovi media e le nuove tecnologie hanno creato popoli privi di memoria storica e politica, appiattiti sull’attualità: finché sono “breaking news” si emozionano intensamente ma bastano pochi giorni e sono già stufi e in attesa di un nuovo stimolo, di un nuovo evento su cui dirigere la loro commozione o la loro rabbia, entrambe effimere e a telecomando. Su questo conta Renzi e grazie a questo ha potuto affermarsi; ormai si crede onnipotente e userà ogni mezzo, lecito e illecito, per restare sul trono. Per provare a cacciarlo (e sarà l’ultima occasione per almeno un decennio) il 4 dicembre serviranno partecipazione, impegno e molta, molta vigilanza.( ‘o Professore)
Questo sarebbe il nuovo renziano che avanza? 😀
Pavoni, hai perfettamente ragione. Spero solo che tu abbia torto.
Staino non è solo il nuovo, ma è una grande persona da tanti decenni
“Zagrebelsky accecato dall’odio verso di Renzi” tortura Renzi con ben sei domande tutte insieme, ma Renzi sopporta stoicamente e non si lascia sfuggire neanche un grido di dolore:
https://www.youtube.com/watch?v=R6beYSz8av4