Luci spente, porte chiuse, tavoli ammassati come ombrelloni d’autunno: il Caffè Venanzetti, storico locale nel cuore di Macerata, da oltre 10 giorni è chiuso. Nessun cartello all’ingresso, nessuna indicazione sul motivo perché, al momento, il locale non sia più aperto. In corso, ormai da mesi, c’è la querelle tra la proprietà delle mura e l’attuale gestore, il patron della Civitanovese Giuseppe Cerolini. Il locale nei mesi scorsi era finito tra quelli sequestrati dalla Guardia di finanza nell’ambito di indagini per presunte frodi fiscali per cui è indagato proprio Cerolini. Il locale, affidato dal giudice ad un amministratore, salvo per dei lavori di manutenzione, era sempre rimasto aperto, gestito da un consulente nominato dal gip. Intanto si avvicina la data dell’udienza dopo che i proprietari, lamentando mancati pagamenti di affitti da parte di Cerolini, hanno chiesto lo sfratto. «Non solo mancati pagamenti, per circa 30mila euro, ma ha violato tante clausole contrattuali» aveva detto l’avvocato Lorenzo Mondini, legale di Eraldo e Lorenzo Marchetti, i proprietari delle mura del Venanzetti. L’udienza si terrà il 27 settembre. Il legale aveva chiesto che venisse anticipata l’udienza ma il tribunale non aveva date disponibili. «La volontà è di rilanciare il locale, ma vediamo prima le condizioni in cui viene ripreso e se ci sono manutenzioni da fare» dice l’avvocato Mondini.
(Gian. Gin.)
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