Giuseppe Cerolini questa mattina all’uscita del Tribunale
Scena muta davanti al gip per l’imprenditore Giuseppe Cerolini e per il suo collaboratore Giovanni Aldo Mellino. Questa mattina sono comparsi entrambi al tribunale di Macerata accompagnati dai finanzieri (Mellino e Cerolini si trovano ai domiciliari dalla scorsa settimana). L’udienza davanti al gip Enrico Pannaggi è durata pochi minuti. Cerolini (difeso dagli avvocati Gabriele Cofanelli e Domenico Basile) si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo stesso ha fatto Mellino (assistito dal solo avvocato Basile). Entrambi erano finiti in manette per il rischio di reiterazione di reati di frode fiscale per i quali sono indagati. A far decidere il gip di disporre l’arresto una azienda aperta in Bulgaria da Mellino con società di Cerolini che avevano emesso fatture per 410mila euro senza pagare l’Iva. Nell’ordinanza di misura cautelare il giudice ha ritenuto che vi sia un concreto pericolo che i due indagati potessero reiterare i reati. Il giudice ha parlato di una «spinta criminogena quasi inarrestabile». E ha inoltre sottolineato la vicinanza di Mellino con le ‘ndrine calabresi. Nel corso delle indagini su Cerolini la guardia di finanza ha effettuato sequestri per 21 milioni di euro e che per lo più riguardano le aziende gestite dall’imprenditore civitanovese.
(Gian. Gin.)
(Foto di Lucrezia Benfatto)
(Servizio aggiornato alle 15,20)
Giovanni Aldo Mellino
Gli avvocati Domenico Basile e Gabriele Cofanelli
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