Trivelle: dopo la presa di posizione del sindaco Tommaso Corvatta (leggi l’articolo) anche l’associazione “No al cavalcavia” di Civitanova lancia il suo appello contro la proroga delle concessioni per l’attività estrattiva di idrocarburi entro le 12 miglia dalla costa. Dall’altra parte il M5S di Potenza Picena si rivolge al sindaco Francesco Acquaroli «contro il tentativo governativo -scrivono i pentastellati – di far mancare il quorum». Intanto nel Pd si contrappongono il senatore maceratese Mario Morgoni (per il no) e il presidente della Regione Luca Ceriscioli favorevole al blocco delle trivellazioni (leggi l’articolo).
«Il referendum è uno strumento democratico di fondamentale importanza che ci consente di dare un contributo alle scelte più importanti per il futuro del Paese. Civitanova è una città di mare dove pesca e turismo rivestono un ruolo tradizionale nella vita economica – scrive il comitato – il quesito referendario riguarda le concessioni e le piattaforme già esistenti entro le 12 miglia ma pochi dicono che nell’ambito delle concessioni già esistenti possono essere installate nuove piattaforme con pozzi come è accaduto nel Canale di Sicilia con la Vega B e in Abruzzo con la Rospo Mare. Dunque votare Sì contribuisce a dare un segnale forte al governo sul dissenso dei territori per una politica energetica rivolta al fossile e non alle rinnovabili. Oltre le 12 miglia sono più di novanta le concessioni e di queste tre davanti alla nostra città tra Porto Potenza e Porto S.Giorgio».
A Potenza Picena il M5S si rivolge al sindaco Acquaroli per interventi contro l’astensionismo:
«Ci rivolgiamo al sindaco Acquaroli – continua la nota – perché in virtù delle funzioni disciplinate dalla legge agisce quale ufficiale del Governo e sovraintende, fra l’altro, agli adempimenti demandatigli dalle leggi in materia elettorale. Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare. Noi siamo convinti che il sistema referendario sia la forma di democrazia diretta che garantisce la più libera espressione della volontà popolare, ed è l’antidoto più forte contro tutti i tentativi di tacitare la volontà dei cittadini per favorire come in questo caso le lobby di potere. Questo appello alla massima autorità comunale, garante di tutti i cittadini, nasce dall’aver toccato con mano che, in tutti questi mesi, non è stato garantito il diritto dei cittadini ad essere informati e alla partecipazione democratica, diritti negati dai ripetuti appelli di Renzi e del Partito Democratico all’astensione al referendum contro le trivellazioni, considerando anche che il costo del mancato accorpamento del referendum alle prossime amministrative viene calcolato in 300 milioni di euro con i quali si sarebbero potute costruire 100 nuove scuole o metterne in sicurezza il doppio. Pertanto invitiamo il sindaco ad esprimersi pubblicamente per invitare tutti i cittadini a partecipare al referendum di domenica come a tutti quelli che verranno in seguito».
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