Referendum sulle trivellazioni in Adriatico, Corvatta vota sì. Con l’avvicinarsi della data del 17 aprile per il referendum il primo cittadino di Civitanova prende posizione nel merito. «All’indomani dalla prima sentenza dell’indagine “Tempa Rossa” – scrive Corvatta in una nota – vale ancora di più la pena riflettere sul valore del sì al referendum sulle trivellazioni. E’ evidente che dove si concretizzano così forti interessi, è difficile resistere alla tentazione di aumentare i guadagni dei pochi, a rischio del patrimonio di tutti. Il nostro mare è il nostro primo patrimonio, ed il suo valore va molto al di là dell’idrocarburo che vi riposa sotto. Solo votando sì al referendum tuteleremo il nostro mare, favoriremo il passaggio della nostra società ed economia all’era del rinnovabile. Dobbiamo inoltre essere coscienti che gli idrocarburi, con cui produciamo la plastica, concimi, medicine, componenti di auto aerei e persino navicelle spaziali, sono proprio per questo troppo preziosi per essere bruciati. Questa è un’occasione troppo buona per riprendere il controllo del nostro ambiente,ma non solo, anche della nostra politica, non dobbiamo sprecarla».
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Una vittoria dei si al referendum porterebbe nella peggiore delle ipotesi a una perdita del 3% di tutto il gas attualmente consumato in Italia e dello 0,8% di tutto il petrolio, quindi anche questo referendum è solamente un sondaggio di opinione che da l’illusione della democrazia.
Non bruciare gli idrocarburi per farci la plastica? Questa volta devo ammetterlo, il sindaco mi ha spiazzato.
in realta’ secondo stime date anche ieri da televisioni e radio il nostro prodotto a livello di gas ed idrocarburi e’ del 9/10% del nostro fabbisogno ovvero tanto bazzecola non e’ se poi si mettessero a sfruttamento gli altri giacimenti arriveremmo anche al 15% che non dovremmo comprare all’estero dando peraltro lavoro anche al personale.Se si vuole una svolta Green…si puo pensare di fare a meno degli idrocarburi ma sicuramente non del metano e sulle rinnovabili…alzi la mano che trova devastante ed orripilante l’immonda sequela di pannelli che deturpano il paesaggio delle nostre splendide colline.L’energia ha sempre un prezzo direi…
Ceresani, il 9-10% è il totale di copertura della produzione nazionale, ma il referendum non riguarda tutti i pozzi, ma solamente una parte nelle percentuali che ho indicato…quindi direi una bazzecola.
una bazzecola non lo e’ se cosi’ fosse non ci sarebbe necessita’ di spendere milioni per chiudere quanto secondo lei 10 trivelle? sono secondo lega ambiente 79 piattaforme e 463 pozzi che producono il 4% dell totale della nostra produzione quindi quasi la meta’…le sembra cosi’ minimale come cosa???