di Claudio Ricci
«Voterò sì al referendum del 17 aprile perché trovo non giusto che una concessione pubblica a dei privati non abbia per sua natura limiti temporali» L’assessore comunale all’Ambiente Mario Iesari dice la sua sul quesito referendario che il 17 aprile chiamerà gli italiani di nove regioni a decidere se fermare o meno le trivellazioni per l’estrazione di idrocarburi in mare. Tra le regioni che hanno promosso il quesito anche le Marche dove il Consiglio regionale si è già espresso per il “sì” che, se si raggiungesse il quorum (50% degli aventi diritto più 1), fermerebbe l’attività estrattiva a 12 miglia dalla costa. «Siamo in un mondo che cambia velocemente e in particolare mutano gli scenari energetici – continua Iesari – Vorrei innanzitutto che lo Stato abbia dei piani di approvvigionamento energetico e credo che ora sia giusto valutare con tempi più brevi, non con la concezione dell’illimitatezza una concessione petrolifera che poi in un ambiente delicato come quello marino può dare una serie di problemi».
La mutevolezza degli scenari energetici e dei consumi di risorse non rinnovabili impone una serie di obiettivi anche a livello comunale: «L’amministrazione ha firmato nel 2013 un patto di concerto con la Regione e la comunità europea che si pone degli obiettivi entro il 2020 di riduzioni delle emissioni di Co2 del nostro comune. Effcientamento energetico delle strutture, impiego delle rinnovabili e la riduzione dei rifiuti hanno un effetto positivo in tal senso. Si abbraccia una riduzione delle emissioni del 40-50% entro il 2030, occorre quindi un rilancio di questi obiettivi, inevitabili rispetto alle condizioni dei cambiamenti climatici». L’amministrazione pensa già ad interventi nel sistema di illuminazione pubblica per l’introduzione di tecnologie a basso consumo. «Aldilà dei fondi Iti (proprio il 31 marzo scade il bando per la partecipazione agli investimenti territoriali integrati erogati dalla Regione tramite i fondi europei) la vecchia illuminazione verrà sostituita con nuove fonti molto più efficienti a led. Si pensa in quel caso della riduzione del 50% di energia consumata, e quindi di minori emissioni derivanti dall’illuminazione pubblica. Stiamo parlando di qualcosa che non solo fa bene all’ambiente ma anche alle nostre tasche, visto che sono risparmi energetici». Infine un appello al voto: «Il risultato più positivo che potremmo raggiungere con il referendum è che i cittadini trovino l’occasione per informarsi. Su questi temi abbiamo tutti, sia chi fa le scelte che chi le deve recepire, di una forte consapevolezza da parte dei cittadini. Credo che sia giusto informarsi e farsi un’idea propria sia in questo caso che più in generale su questi temi».
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Trovo l’inervento di Iesari equilibrato e logico,spoglio del parlare politichese che tanto male fà all’informazione. anch’io voterò si.
Condivido quanto affermato dall’assessore Iesari.
Noi maceratesi e tutte le Marche dovremmo essere molto interessati ed attenti visto che la maggior parte delle piattaforme sono piazzate nel nostro mare Adriatico.
Sarebbe opportuno ed interessante sapere cosa stiano facendo e dicendo il nostro Consiglio Regionale (tra i promotori del referendum) ed il Presidente di Giunta Ceriscioli per rompere il silenzio tombale che invece sembra abbiano scelto di adottare.
Pericolosissimo è il principio delle concessioni senza limiti temporali perché permette ai concessionari di non esaurire volontariamente il prelievo di un giacimento lasciandone in essere una minima parte tanto da permettere loro di dichiarare non chiuso il pozzo e non procedere, quindi, alla costosa rimozione delle piattaforme.
Il respiro ampio, quello dello statista degasperianamente inteso, c’è.
Votare si o votare no, dipende dalla domanda che si trova sulla scheda da votare. Una domanda che sia il governo centrale che quelli locali dovrebbero informare ampiamente i cittadini. Solo allora i cittadini possono essere in grado di esprimere la loro opinione. Poiché non abbiamo la fortuna di avere un governo del popolo ma disgraziatamente abbiamo un governo delle lobby, che con sfacciatagine sta sabotando il quorum incitando i cittadini di non partecipare al voto.
Di questo referendum (di proposito????) se ne sta parlando MOLTO POCO….
E’ evidente che ci sia una chiara strategia dietro questo “silenzio”…..
Andare a votare (indipendentemente dal SI o dal NO, che si sceglierà di apporre sulla scheda) significa riaffermare la nostra democrazia.