di Donatella Donati
La notizia è ormai definitiva: a Macerata resteranno solo gli ambulatori di oculistica e gli interventi chirurgici più complessi si faranno a San Severino (leggi l’articolo). L’informazione è arrivata tramite il telefonino di un medico del reparto a cui è stato detto di diffondere la notizia tra colleghi e personale. La scelta è irreversibile, San Severino sarà il polo chirurgico di oculistica dell’area vasta 3. Ci si aspettava come da protocollo del management internazionale che una conferenza di servizio precedesse questa vera rivoluzione nella gestione del reparto. I manager bocconiani e quelli specializzati nel governo delle istituzioni, attraverso bienni universitari, conoscono il protocollo con il quale le decisioni di vertice vengono concordate, fatte conoscere e indirizzate a tutto il personale che la trasformazione ingloba nella sua organizzazione.
Questo invece non è avvenuto, nessuna conferenza di servizio, nessun intervento richiesto a chi poi gestisce la sostanza dei regolamenti e dei cambiamenti. Solo voci filtrate attraverso un pigolio di pettegolezzi, alimentati dai vertici, solo informazioni frammentarie che sono servite ad allarmare e oggi sgomentare operatori e utenza. Ma dove sono rintanati i dirigenti dell’area vasta? Perchè non si espongono in prima persona parlando apertamente senza alimentare i sospetti? Che con le loro scelte stiano pagando i creditori, i cercatori di voti, gli iscritti al partito, i raccoglitori delle preferenze qui e altrove fino al pesarese, luogo di provenienza del presidente della giunta che guida la Regione? Questo fare a pezzi l’ospedale di Macerata, questo fantasticare su nuovi poli ospedalieri dei quali non esistono ancora i progettisti è dovuto a un reale rispetto dei bisogni di cittadini o a un ringraziamento dei voti ricevuti da una parte di essi? E il bene comune dove è stato nascosto?
Mercoledì mattina al sesto piano di oculistica, mentre fuori imperversava da parecchie ore una pioggia battente, dal soffitto cadevano rivoli di acqua piovana sotto i quali il personale si dava da fare a mettere contenitori che li raccogliessero. Il popolo dei pazienti dribblava tra un contenitore e l’altro, tra stracci a terra e vaschette di fortuna poste sotto il gocciolamento. Il personale si affannava a proteggere non vedenti e gente in carrozzella ma nessuno dell’aria vasta si è presentato per spiegare quello che stava succedendo. Non c’era forse stato un collaudo? Non era forse stata controllata la copertura del famoso sesto piano per verificarne la tenuta durante il primo vero temporale della stagione? Macerata, si sa, appartiene all’area vasta, vasta impropriamente detta perché è una lunga striscia di terra dalla costa a Camerino, stretta tra due province, quella di Ancona e quella di Fermo, l’una che non cede il suo territorio, l’altra che si è formata usurpandone una parte. Perché allora non riaffermare la centralità di Macerata a trenta chilometri dalla riva del mare, a poco più di quaranta dall’inizio dei monti? Perché espropriarla della sua storia molto importante anche dal punto di vista della Medicina e della Chirurgia? L’acqua nei corridoi di oculistica, alla quale in quel giorno si sono aggiunti i consueti stop al su e giù degli ascensori, è il ritratto di una situazione nuova, non certo quella che vorremmo per una declamata capitale della “bellezza” e della “cultura”.
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Assurdo!
Ma proprio lo vogliono chiudere li nostro Ospedale!!!!!Assurdo Veramente.
Allora dopo la spiritosissima frase del Maccioni che metteva finalmente fine ai problemi del Pronto Soccorso, che vale la pena di ritrasmettere ” Basta sovraffollamento, arrivano nuovi letti “, di cui quattro ” presi in prestito ” ad oculistica di San Severino, adesso dovranno essere ” restituiti ” e quindi ritornerà il caos primordiale, seppur parziale trattandosi solo di ” quattro letti “. Io non mi chiederei dove stanno i dirigente di Area Vasta, ma purtroppo quando si rifaranno sentire. Simpatica la nota in cui scrive più o meno che Ancona stringe e Fermo frega. Ah, a Macerata piove al sesto piano? Quindi il collaudo è perfettamente riuscito. Siamo allo sfascio completo e anche la natura ci da una mano, tante volte non ce ne fossimo accorti.
Al 6° piano… più che collaudo… ci voleva una revisione accurata…e senza favoritismi di sorta…!!! Buon 2016… e portatevi l’ombrello…o…gli stivali…!!!
La sanità, con il permesso degli italioti è diventata il bancomat del ladrocinio politico. La situazione potrà migliorare quando gli italioti riprenderanno coscienza per ritornare Italiani.
Ormai non ci stupiamo più di nulla… con questa gente !
E’ avviato da tempo il processo che porterà ad affidare ai privati gli interventi di routine lasciando agli ospedali pubblici gli interventi più difficili ed onerosi. La lobby della sanità privata sta chiaramente vincendo una battaglia che vede il PD regionale prostrarsi indegnamente a questo evento vergognoso.
Stanno portando le attese per piccoli interventi a mesi e mesi e tra un po’ ci diranno che per risolvere il problema occorre ricorrere alle strutture private, con costi per la comunità lievitati di 3 volte.
Non vi dicono tutto ora perchè ci sono le elezioni tra pochi mesi; fino alle elezioni terranno in vita i vari ospedali che vogliono chiudere, passate le elezioni vi metteranno l’ennesima supposta.
La colpa però non è loro, ma di chi ancora li vota
le persone invisibili
Ma che fanno i maceratesi non protestano? E’ vergognoso l’atteggiamento dei politici,stanno solo x prendere lo stipendio!
Chiedetelo a sciapicetto
Non ci sono più parole!!!!! Vergogna assoluta….
e questo non è niente, il peggio dovrà ancora avvenire!
QUELLO CHE STA SUCCEDENDO è NORMALE PER UN PAESE GOVERNATO DA LADRONI.
Ceriscioli appena eletto governatore Regione Marche si è tenuto anche l’importante delega alla sanità, anziché darla ad un esperto del settore con criteri meritocratici e non per tessera politica sarebbe stata la soluzione auspicabile per la collettività; successivamente, sappiamo tutti, la storia dell’ospedale unico con chiusura e trasformazione degli altri e, in seguito alle proteste, marcia indietro tutta perché……non ci sono i soldi che poco prima…..c’erano (sic!!!). Ricordo che CARLO DE BENEDETTI (TESSERA PD N’1) ha 35 strutture nel settore della sanità privata con oltre 7000 dipendenti: fate le vostre conclusioni….