di Federica Nardi
Si alzano i toni in Commissione sanità e i consiglieri di minoranza fanno appello al presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo per far rispettare il regolamento. Una seduta sopra le righe quella di ieri a palazzo Raffaello con maggioranza e opposizione ai ferri corti quando il punto della discussione è diventato il potere della Giunta previsto da una proposta di legge del 2015 sul tema della sanità. Nella pdl, che riguarda l’accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private, è la Giunta a stabilire in via esclusiva criteri, fabbisogno e requisiti di queste strutture. Un accentramento di poteri che, nella fase di ascolto che usualmente precede la discussione di una proposta di legge, non ha mancato di attirare l’attenzione. Dai sindacati, alle cooperative ai rappresentanti delle strutture, tutti hanno chiesto alla Commissione sanità di modificare l’articolo per attribuire le stesse funzioni non alla Giunta ma al Consiglio regionale. Ma durante la seduta la maggioranza della Commissione sanità (con il consigliere Luca Marconi dell’Udc in prima linea) ha impedito di votare l’emendamento, affermando che poco prima era già stata votata una modifica allo stesso articolo. Modifica che però non ha a che fare con le funzioni della Regione ma che aggiunge solo la necessità di consultare preventivamente la Commissione sanità. Una consultazione in ogni caso non vincolante e che non andrebbe a intaccare in nessun modo le decisioni della Giunta sul tema dell’autorizzazione e dell’accreditamento delle strutture sanitarie. Alle proteste dell’opposizione la maggioranza ha reagito con toni, dice chi era presente, al limite della prepotenza, in un imbarbarimento generale del clima della seduta. Toni e metodi che non hanno convinto le consigliere di opposizione Elena Leonardi (Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione sanità), Romina Pergolesi (Movimento 5 Stelle) e Marzia Malaigia (Lega Nord) che stamattina hanno presentato un reclamo ufficiale a Antonio Mastrovincenzo che è garante, in quanto presidente del Consiglio, del rispetto del regolamento.
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Ohhhh, esiste anche una minoranza in Regione? Speriamo non sia solo un cerino acceso nella notte per vedere te, amore mio.