Sanità, Rifondazione comunista lancia un appello per dare fronte comune contro la riforma regionale. In una nota la federazione provinciale, annunciando una serie di prossime iniziative sul territorio, invita le associazioni e i comitati del territorio ad una battaglia unitaria per scongiurare l’ipotesi del grande ospedale a discapito della rete diffusa e delle strutture di prossimità:
«C’è un nesso tra la chiusura del punto nascita di San Severino, la situazione sempre più difficile dei “pronto soccorso”, la discussione già iniziata sull’ospedale unico tra Civitanova e Macerata. Un legame che sembra sfuggire ai rappresentanti locali del Pd, che si agitano per il vulnus di San Severino, protestano, a bassa voce, per le liste d’attesa e l’affollamento, si accapigliano sul luogo e le caratteristiche della nuova “araba fenice”, ma tacciono sulla causa comune, la riforma, anzi la controriforma, Ceriscioli (presidente ed assessore, caso unico nella storia delle autonomie regionali), che usando “furbescamente” le difficoltà di bilancio e le sempre meno risorse che il governo Renzi destina al sociale e alla sanità, rovescia il modello, penalizzando i territori, la prevenzione e il servizio pubblico.
«Il nuovo modello incentrato sul grande ospedale, sulle cosiddette “eccellenze” trascura anzi cancella la rete diffusa e nelle forme nuove della cosiddetta finanza di progetto apre ai privati praterie di profitto. Questo modello non pensa alla salute che si ottiene con la prevenzione ma ha bisogno di malati e di cronici. Non è difficile pensare che i ritardi nella diagnostica (le liste di attesa), la mancanza di strutture di prossimità, il trascurare la medicina territoriale determinino presto un peggioramento delle condizioni sanitarie, accrescendo “la clientela” della nuove strutture sanitarie fameliche di malati. Occorre quindi che le iniziative generosissime che si sono realizzate a difesa del presidio di San Severino e Tolentino, le tante associazioni che si occupano a difesa dei diritti dei cittadini e del malato, l’azione dei lavoratori della sanità trovino occasioni di confronto e unifichino i loro sforzi, per fermare la “controriforma pesarese” e insieme indichino priorità e rivendichino un governo democratico e del territorio nella sanità. Il Partito della Rifondazione Comunista inizierà una serie di iniziative di ascolto, di sensibilizzazione, di dibattito per dare un contributo a questa battaglia».
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Spero non sia troppo tardi. Ho come l’impressione che si siano già rassegnati un po tutti. Articoli che parlano di sanità locale, non hanno più nemmeno commenti e non mi sembra che il fuoco covi sotto la cenere.